Ventidue ore al fianco dell’Atalanta
Roma-Atalanta, per un tifoso bergamasco, non è una partita come le altre. Muoversi al seguito della Dea verso lo stadio Olimpico è sempre molto particolare e sabato 15 aprile sono stati oltre 170 gli appassionati che con ogni mezzo hanno deciso di esserci per stare vicino ai ragazzi di Gasperini nonostante assenze pesanti e il rischio grosso di tornare a Bergamo con una sconfitta. È andata benissimo, la classifica si è mossa ancora e, grazie al gol di Kurtic, si è anche sentito un bel boato dentro lo stadio capitolino quando in pochissimi se lo aspettavano.
Auto, treni e bus: come si sono mossi i tifosi. Chi ha scelto di andare a Roma lo ha fatto un po’ con tutti i mezzi. Non abbiamo notizia di qualcuno che è arrivato nella Capitale in aereo, mentre una buona parte degli appassionati orobici ha anticipato la partenza o posticipato il rientro per godersi qualche ora da turista in una delle città più belle d’Italia. La maggior parte dei tifosi ha comunque optato per la soluzione “andata e ritorno in giornata” dividendosi tra treno (Italo o FrecciaRossa) e bus. L’unico torpedone organizzato è stato quello di “Chei de la Coriera”: da ormai qualche anno questi ragazzi si sono messi d’impegno per dare a tutti un servizio di trasporto il più possibile completo e a Roma sono stati 51 i tifosi che hanno deciso di viaggiare con loro. Si sono dati appuntamento alle 4.45 di sabato mattina in via Spino carichi di acqua, pane, salame, dolci e una voglia incredibile di stare insieme. E hanno vinto. Tra chi è partito in treno da Bergamo alle 6.12 e chi invece ha fatto il viaggio da Milano (il Frecciarossa1000 ha lasciato il capoluogo lombardo alle 9 arrivando a Roma Termini alle 11.55) la maggior parte degli orobici al seguito sono arrivati nella capitale verso l’ora di pranzo. Dopo una breve tappa a San Pietro, Fontana di Trevi o Piazza del Popolo, pranzo tipico e camminata verso l’Olimpico. Senza nessun tipo di problema dal punto di vista dell’ordine pubblico.
Il bus allo stadio e la caccia all’accredito. L’arrivo allo stadio Olimpico del bus partito da Bergamo in mattinata è stato solo un po’ più lento per via dei controlli di polizia, ma comunque con buonissimo anticipo rispetto al fischio d’inizio del match. Lissa, Marco e tutti gli altri presenti nel catino dell’Olimpico sono stati sistemati nella parte bassa dell’enorme settore dedicato agli ospiti e anche se la visuale non è delle migliori l’impatto emozionale della partita è sempre molto suggestivo. Chi ha rischiato seriamente di non veder iniziare il match dalla propria postazione sono stati i giornalisti inviati da Bergamo. Oltre a L’Eco di Bergamo e alla collega Elisa Cucchi di BergamoTv, allo stadio c’eravamo anche noi di BergamoPost e Giacomo Mayer di BergamoESport. Rispetto al passato, questa volta la Roma ha predisposto il botteghino per il ritiro degli accrediti a diverse centinaia di metri di distanza: da viale dei Gladiatori a via Nigro. Piccolo particolare: nessuno ha inviato un avviso né il personale della Roma sul posto sapeva dare indicazioni. L’impianto capitolino si trova in una zona magnifica tra il Tevere e Monte Mario, ci sono viali alberati e tantissimo verde ma le zone di accesso allo stadio sono transennate e non è possibile transitare liberamente senza un titolo di accesso. Grazie ad un paio di steward e addetti alla sicurezza molto disponibili, il tragitto tra il bellissimo stadio dei Marmi e la tribuna stampa è passato quasi inosservato e alle 14.55 tutti i giornalisti erano in postazione.
La partita del settore ospiti. I 170 bergamaschi al seguito, fin dal fischio d’inizio, hanno potuto poco contro i 35mila rumorosissimi tifosi giallorossi. Quella contro l’Atalanta è stata la prima gara in campionato dopo tempo immemore giocata senza barriere in Curva Sud e il tifo è stato molto compatto. L’inizio di gara dell’Atalanta, gagliardo e sfrontato, e un primo tempo complessivamente dominato dagli ospiti nonostante le gravi assenze, hanno ringalluzzito il gruppetto orobico al seguito e al gol di Kurtic il mini-boato si è sentito distintamente. Purtroppo per loro, i bergamaschi hanno visto la bella conclusione al volo di Kurtic più o meno da un centinaio di metri ma la rete che si è mossa ha subito fatto capire che l’incredibile si stava compiendo. Qualche coro si è dunque levato al cielo in modo netto, i fischi della Curva Sud hanno coperto ogni tentativo di farsi notare in modo continuativo ma quando le squadre sono rientrate per l’intervallo i tifosi bergamaschi hanno iniziato davvero a crederci. Nella ripresa, complice il gol quasi immediato di Dzeko, la Roma per una ventina di minuti ha schiacciato l’Atalanta nella sua area e in ogni angolo dell’Olimpico (tribuna stampa compresa) è stato complicato resistere alla spinta emotiva del popolo giallorosso. Fortunatamente, dall’ingresso del giovanissimo Cabezas in avanti, l’Atalanta si è riequilibrata. Dopo il fischio finale, il gruppo nerazzurro ha fatto festa sotto il settore e pare che Gollini sia stato tra i più attivi.
La cena tipica e il rientro a notte fonda. Dopo una mezz’ora abbondante di attesa, tutti i tifosi nerazzurri sono stati fatti uscire dallo stadio Olimpico e ognuno ha seguito la sua strada. Chi si è fermato a Roma per fare il turista ha raggiunto il centro città, chi è ripartito in auto non ha perso troppo tempo ed è ripartito verso Nord mentre "Chei de la Coriera" si sono fermati poco distante dalla capitale per una cena tipica in provincia di Terni. Bruschetta grande, costata di manzo da 300 grammi, patate al forno, fagioli, acqua e vino della casa consumati alla Bettola del Buttero hanno rifocillato gli oltre cinquanta presenti oltre ai due autisti prima di iniziare il rientro verso Bergamo che si è concluso intorno alle tre del mattino. Poco meno di 22 ore in giro per l’Italia per assistere a 90 minuti di partita insieme a tanti amici: anche questo significa essere tifosi dell’Atalanta.