La nostra cara Italia:così bella, perfino lussuosa
Il nostro Paese ha le risorse creative e imprenditoriali per uscire definitivamente dalla crisi.
È il messaggio lanciato dal Luxury Summit del Sole24 Ore, al quale hanno partecipato imprenditori, manager e analisti.
Oltre 1.300 i partecipanti per un evento che ha coinvolto i principali attori dei settori moda, lusso e lifestyle. Tra gli ospiti di spicco della sesta edizione: Claudio Marenzi, Presidente di Sistema Moda Italia; il Presidente Mario Boselli e la DG Jane Reeve, della Camera nazionale della Moda italiana; Andrea Illy, Presidente di Fondazione Altagamma. E poi Francesco Trapani, Vice presidente del Fondo Clessidra, Eraldo Poletto, AD di Furla, Remo Ruffini, Giuseppe Zanotti, Brunello Cucinelli, Lapo Elkann, Alberto Baldan, Guglielmo Miani.
Il confronto è stato a tutto campo: dalle proposte per il Manifesto della Moda alle strategie di investimento per la crescita; dai “vecchi” mercati che ritornano prepotentemente sulla scena mondiale – come quello degli Stati Uniti – allo scouting di imprese nel mercato globale; dalle soluzioni innovative nelle politiche di retail, fino al private equity.
Quello della moda e del lusso è uno scenario difficile, anche se i dati delle esportazioni del sistema moda italiano parlano chiaro: il consuntivo 2013 evidenzia un fatturato di 50,7 miliardi, in calo dello 0,7%, mentre l’export a 27,4 miliardi, in crescita dell’1,7%, segna un saldo attivo della bilancia commerciale di 9,5 miliardi (+8,1%).
Vi raccontiamo in sintesi, i temi più interessanti:
“LaPolemica”.
A proposito di Expo, Lapo Elkann ha dichiarato: “Al centro deve ritornare l’Italia, quella dalle tante, grandi doti, alle quali si mescolano, è vero, molta furbizia e tanta malizia. Non voglio parlare dei casi nello specifico ma come tutti gli italiani sono rammaricato e triste per le vicende dell’ultimo mese. Ora però bisogna andare avanti, il che significa fare pulizia e correggere”.
Novità.
Alibaba, la piattaforma online più grande del mondo, distribuirà in Cina prodotti Made in Italy. In rampa di lancio per una quotazione da primato a Wall Street.
Ottimismo.
Le previsioni per questo anno indicano che l’atteso rimbalzo del fatturato è a portata di mano (+3,6%), così come un ulteriore sostanzioso incremento dell’export (+5,6%). Sembra però necessario incrementare il sostegno alle piccole e medie imprese del settore: sono molti i giovani stilisti che fanno a decollare per carenze di ordine strutturale. Ma “il momento è veramente innovativo – sostiene Brunello Cucinelli – e l'atmosfera è molto cambiata rispetto a 8 mesi fa. Nel giro di 3-4 anni l'Italia avrà dei buoni risultati”.
Ricette per la crescita delle aziende del settore.
Sono state esaminate realtà in crescita, come Michael Kors (+66 percento nell’ultimo anno).
Un forte accento è stato posto sul ruolo del consumatore: primo azionista di ogni realtà, secondo Remo Ruffini.
L’osservatorio Alta Gamma ha poi esaminato alcuni trend la cui importanza va continuamente crescendo.
L’impatto di Internet: il 50% dell’utenza del segmento lusso già acquista on line. Sarebbe da snob trascurare questo tipo di utenza. I social network vanno considerati un importante strumento di marketing per condividere l’identità di marca e veicolarla al proprio target.
Il processo di globalizzazione: fondamentale prestare attenzione ai flussi turistici che sosterranno la crescita nel presente prossimo e che vedono la Cina al secondo posto dopo l’America, con 100 milioni di turisti previsti per il 2020.
Aspetto del tutto nuovo è infine quello della democratizzazione del lusso. Le grandi catene (H&M e affini) producono l’intera linea in sole 6-8 settimane dal lancio delle collezioni sulle passerelle di Milano e Parigi a fronte dei 6– 8 mesi impiegati dai brand d’alta gamma.
Le aziende couture hanno già capito che devono essere più reattive se vogliono competere con la concorrenza “cheap”: ne sono testimonianza le capsule collection (o edizioni limitate/customizzate), specie di flash provenienti dal mondo del lusso, capaci di soddisfare l’utenza con una proposta innovativa quasi istantanea. Anche per questo motivo la manifattura sta ritornando in Italia: per ripristinare una catena produttiva più corta e rispondere in maniera più flessibile alle esigenze del mercato.