Non parlate al sommelier

Come fingersi esperti di vino al primo appuntamento galante

Come fingersi esperti di vino al primo appuntamento galante
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Piccolo compendio per fingersi esperti di vino al primo appuntamento. Prima di tutto: impugnate la lista dei vini tra una chiacchiera e l’altra per non destare sospetti sulla vostra titubanza. Apritela al centro e sfogliatela con ostentata noncuranza. Non troppo ostentata.

Chiedetele cosa mangerà. Non che sia fondamentale, ma potrete almeno incominciare a scremare seguendo la regola universale: bianco con il pesce e rosso con la carne.

Ora: andate alla sezione scelta ma non lasciatevi ingannare da nomi che potreste aver sentito in giro. Tagliate, come si dice nel gergo dei distillatori, le teste e le code e pigliate una bottiglia a caso nella fascia di prezzo mediana (scientificamente sono quelle con il miglior rapporto qualità prezzo).

Il cameriere, se avete scelto un posto almeno decente, vi porterà la bottiglia, ve la mostrerà e dirà delle cose che non capirete. Annuite distrattamente. Non iniziate mai una conversazione con il sommelier, mai, hanno il vizio di mettersi in mostra e finirete per essere scoperti.

Cose da sapere: 1. farà assaggiare voi, cioè chi ha fatto l'ordinazione: è la prassi; 2. vi servirà alla vostra destra: non scomponetevi. Adesso è il momento delicato. Prendete il bicchiere dallo stelo e per l’amordiddio non fatelo ruotare: se non lo avete mai fatto, non vi verrà al primo colpo. Produrrete solo delle ridicole ondine e verrete smascherati. Questa volta anche dal sommelier che è ancora lì ad aspettarvi. Aspetta che voi diciate semplicemente: va bene. Non serve dire che la scenata del sa di tappo è da evitare, a meno che non sappia veramente di tappo.

Bevete e fate bere il più in fretta possibile, così sarete abbastanza allegri per non formalizzarvi sul vino. Nel caso ve lo chiedesse direttamente: frutti rossi e confettura per i rossi. Pesca e fiori gialli per i bianchi.

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