Dirige Roby Facchinetti

La solidarietà canta per Nepios Grandi nomi al sesto Gran Galà

La solidarietà canta per Nepios Grandi nomi al sesto Gran Galà
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«Gli artisti vengono tutti per amicizia, accettando solo il rimborso spese». Se lo dice Roby Facchinetti, direttore artistico da sempre (mercoledì 7 giugno siamo alla settima edizione) del Gran Galà della Solidarietà Nepios al Donizetti, c’è da crederci, visto che nel ’72 cantava con Riccardo Fogli «la verità siamo noi» (in Noi due nel mondo e nell'anima). E che artisti: Bianca Atzei, Enrico Ruggeri, Al Bano (è la seconda volta), Mario Biondi, Silvia Mezzanotte. Poi due comici di Zelig, Alessandro Politi e Francesco Damiano, «e uno dei più bravi doppiatori italiani – aggiunge Facchinetti -, Cristian Iansante, che due anni fa coinvolse i suoi colleghi nella recitazione dei testi delle canzoni dei Pooh. Fu un momento molto suggestivo, perché hanno dato alle parole di Mogol o di Valerio Negrini una forza poetica sconosciuta. Due brani verranno prima recitati e poi cantati. Sarà un modo diverso per apprezzare questi testi. Poi canterò anch’io almeno due o tre brani. Presentatori del Gran Galà saranno mio figlio Francesco e Luisa Corna. «poi quest’anno, rispetto alle precedenti edizioni, ci sono anche l’Orchestra ritmica sinfonica italiana, composta da 42 elementi e diretta dal maestro Diego Basso. Per la prima volta saliranno sul palco del Donizetti. Sarà un momento di grande spettacolo».

Facchinetti a Nepios ci tiene eccome. Il rapporto è nato casualmente quando l’associazione stava facendo i primi passi: «Un giorno mi chiama Valerio Marabini, assessore alla Cultura – va avanti Facchinetti -, e mi dice che vuol presentarmi una persona. Così ho conosciuto Tullia Vecchi, l’anima della Nepios, che mi ha chiesto di darle una mano a organizzare il primo Gran Galà. Mi aveva colpito la sua spontaneità ed è stato amore a prima vista. Ci ho pensato qualche giorno e poi sono arrivato col programma».

AL BANO
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ENRICO RUGGERI
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FRANCESCO FACCHINETTI
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LUISA CORNA
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MARIO BIONDI
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ROBY FACCHINETTI
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TULLIA E ROBY
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I progetti di Nepios, nata nel 2001, sono indirizzati ai bambini più deboli e sfortunati - quelli malati e maltrattati, in sostanza – e alle loro famiglie. Si interviene laddove il sistema sanitario mostra la corda, su suggerimento dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Il Gran Galà della Solidarietà è un’occasione per tornare a parlare delle attività dell’associazione, ma anche per raccogliere fondi da destinare ai progetti in fase di realizzazione. «Abbiamo sempre chiesto ai professionisti delle Unità operative dell’ospedale una progettualità ben determinata, preferendo evitare donazione generiche – spiega Tullia Vecchi –. Dall’ospedale ci hanno proposto di attivarci per la Neuropsichiatria infantile». Da cui, a grappolo, hanno preso vita altre iniziative, confluite nella nascita del Centro per il Bambino e la Famiglia, un’eccellenza con pochi eguali in Italia. «Finanziamo contratti per l’assunzione di psicologi, neuropsichiatri, terapisti – aggiunge Tullia Vecchi -. Si tratta di progetti pilota, talvolta assunti in seguito dalla Regione Lombardia. Come il Centro per il Bambino e la Famiglia di via San Martino della Pigrizia, appunto. Ora se ne occupa direttamente il sistema sanitario e per noi questo è un motivo di grande soddisfazione». A favore della Neuropsichiatria infantile del Papa Giovanni XXIII, Nepios si sobbarca il finanziamento per il potenziamento dell’area logopedica, che consiste nell’assunzione di un logopedista che svolge la sua attività nello spazio «Le Parole Leggere: informatica e disabilità», laboratorio multimediale per la riabilitazione del bambino con disabilità nell’area della comunicazione, dell’autonomia e della relazione. Ci sono poi altri due progetti a favore del Centro per il Bambino e la Famiglia: l’assunzione di uno psicologo per l’unità di psicologia clinica, che si renda disponibile in pronto soccorso per identificare la violenza subita dal minore, e l’attuazione del progetto «Dal bambino maltrattato al genitore maltrattante», che prende in carico chi abusa dei propri figli. Ci sono ancora alcuni biglietti disponibili, per il Gran Galà: sono in vendita al botteghino del teatro a 25, 35, 50 e 60 euro.

Tullia Vecchi: «Sono felice di poter fare qualcosa per la mia città». Tutto è cominciato perché voleva fare qualcosa per gli altri. Per chi più ha bisogno, soprattutto bambini. E per la sua città. C’è di mezzo anche un matrimonio: «Quando mio figlio mi ha detto che si sarebbe sposato – racconta col sorriso Tullia Vecchi, presidente e fondatrice di Nepios, ho pensato: “E adesso che faccio?”. Ero venuta a contatto con problematiche di tipo neuropsichiatrico infantile, all’ospedale. Da qui l’idea, che presto si è trasformata in una cosa seria: i nostri progetti sono oggi fondamentali per molte famiglie. Ma dovrò andare in pensione anch’io, un giorno». I fondi per i progetti non arrivano solo dal Gran Galà. «Promuoviamo altri eventi durante l’anno – specifica Tullia Vecchi – come la mostra degli artisti bergamaschi, ogni settembre al Luogo Pio Colleoni. Il ricavato delle opere vendute resta a noi. Organizziamo anche gare di golf e cene di solidarietà. Poi abbiamo i nostri sponsor». Lavorare fianco a fianco con l’azienda ospedaliera Papa Giovanni le piace molto, a cominciare dal direttore Carlo Nicora: «Sono persone serie  ma anche attive e intraprendenti, pronte a impegnarsi in progetti pilota, a mettere sul campo sforzi innovativi considerevoli. Del resto le esigenze di bambini e famiglie sono in costante evoluzione: bisogna saper dare delle nuove risposte».

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