Il roseo futuro nerazzurro che stasera si mette in mostra

Il roseo futuro nerazzurro che stasera si mette in mostra
Pubblicato:

Tra Tichy, città della Polonia vicina al confine con la Slovacchia, e Cesena ci sono 756 chilometri di distanza e questa sera, ad un paio d’ore l'una dall'altra, andranno in scena due partite molto interessanti per tutto l’ambiente atalantino. In Polonia la Nazionale Under 21 di Di Biagio cercherà il pass per la semifinale contro la Repubblica Ceca, mentre in Romagna toccherà alla formazione Under 17 di Brambilla provare a fare il bis scudetto contro l’Inter: in mezzo c’è quel progetto Bilbao che Gasperini aveva ipotizzato ad inizio stagione ma che ha bisogno di molto tempo per vedere la luce. Ecco perché ci si aspetta tante “Sartorate” sul mercato.

 

 

Under 21 targata Atalanta: ben cinque i ragazzi coinvolti. Dopo il 2-0 all’esordio contro la Danimarca, la squadra azzurrina ha la grande occasione di chiudere i conti. Si parla molto dei due talenti che giocano in attacco vicino a Petagna, ma Berardi e Bernardeschi all’esordio non hanno incantato. Ciò che balza all’occhio è la presenza, tra i titolari o come prime alternative, di elementi come il centravanti ex Milan e i compagni Caldara, Conti, Grassi e Gagliardini. Tutti prodotti del vivaio nerazzurro più un giovane che ad inizio stagione nessuno pronosticava tra i protagonisti e che invece si è rivelato elemento importantissimo per Gasperini. Questa sera, alle 18, Di Biagio dovrebbe affidarsi ancora al blocco atalantino (Conti, Caldara e Petagna sono sicuri di giocare), pare che qualche possibilità ce l’abbia anche Grassi (al posto di Benassi), con Gagliardini che è chiamato al riscatto dopo la prova opaca d'esordio. Il particolare, determinante pensando alla Dea, è che parliamo di giovanotti del 1994 o del 1995 che ormai sono stati venduti (Gagliardini, Grassi e Caldara) o su cui ci sono voci di mercato molto forti (Conti). Il motivo? Semplice: il loro arrivo nel calcio dei grandi è stato precedente o contemporaneo alla nascita del fenomeno “Atalanta del Gasp” e con le loro cessioni si sono gettate le basi per il domani.

Under 17, alla caccia dello storico bis. Alle 20.30, sul campo del Manuzzi di Cesena, l’Atalanta dei ragazzi di Brambilla cercherà il bis scudetto ancora contro l’Inter. Come l’anno scorso, il gruppo nerazzurro avrà la possibilità di cucirsi addosso il tricolore dopo il 2-1 deciso da Melegoni e Bastoni (gol nei supplementari per il difensore). Dovesse arrivare il titolo, il mister atalantino conquisterebbe un clamoroso poker se pensiamo che la formazione Under 17 atalantina ha conquistato anche per due volte di fila il torneo Arco di Trento, manifestazione di categoria ritenuta tra le più importanti. L’Atalanta parte da favorita, durante la stagione sono arrivati successi sia in campionato che nel torneo di Arco contro i milanesi e anche la classifica che ha portato alla qualificazione per le fasi finali ha visto la Dea al primo posto davanti proprio all’Inter con due punti di vantaggio. Nella semifinale giocata domenica a Ravenna, i giovani orobici hanno piegato il Torino ai rigori dopo il 2-2 dei tempi regolamentari e nei supplementari, mentre l’Inter ha superato agevolmente il Palermo per 3-0 risolvendo la pratica nella prima mezz’ora di gioco.

 

[Luca Vido]

 

Il progetto Bilbao, le Sartorate e il buco d’annate. Oltre alla Under 17, l’Atalanta ha portato nelle fasi finali anche la Primavera (eliminata dalla Fiorentina), la Under 16 e la Under 15, che non sono però riuscite ad arrivare fino in fondo. Anagraficamente parlando, il collegamento tra Under 21 azzurra e le formazioni giovanili della Dea dimostra come per puntare davvero ad una continuità in prima squadra di giocatori bergamaschi e italiani sia necessario attendere ancora. Tra i classe 1994-1995 già arrivati in Serie A e la nidiata di Primavera (1999) e Under 17 (2000) c’è un “buco” che non permette all’Atalanta di avere subito a disposizione giovani importanti da mettere a disposizione di Gasperini. A ben guardare, l’Atalanta sta tenendo monitorati tanti ragazzi classe 1997 (Vido è già della Dea, visite mediche fatte e annuncio ufficiale solo da comunicare) e questo dimostra come proprio le annate 1996, 1997 e 1998 siano troppo povere di talenti per puntare subito ad un avvio di progetto in stile Bilbao. Con la prima squadra che, nella sua ossatura, mantiene i giocatori più importanti, l’Atalanta lavora su ragazzi di prospettiva (Mancini del Perugia è un classe 1997) ma non tralascia le “Sartorate” che permettono di arrivare a profili sconosciuti di basso costo tutti da scoprire. Ci si aspettano sempre un paio di colpi importanti, ma la Dea di oggi è un progetto molto interessante, con una solidità finanziaria forte e uno stadio da ristrutturare, oltre al centro sportivo che diventa sempre più un gioiello. Il futuro, con Gasperini in panchina, è davvero interessante.

Seguici sui nostri canali