Stadio all'Atalanta, il 2 agosto il Tar deciderà sulla sospensiva

Stadio all'Atalanta, il 2 agosto il Tar deciderà sulla sospensiva
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Sono attese novità a stretto giro di posta in merito all’assegnazione dello Stadio Comunale di Bergamo. L’Atalanta, lo scorso 10 maggio, ha vinto il bando pubblico del Comune con un’offerta di 8 milioni e 608 mila euro, ma due ricorsi presentati dall’Albinoleffe hanno messo un po’ di apprensione ai tifosi orobici. A distanza di due mesi e mezzo, le scadenze si avvicinano e la soluzione (probabilmente definitiva) è ormai dietro l’angolo.

 

 

Ricorso al Tar di Brescia: udienza il 2 agosto. Come detto, l’Albinoleffe ha presentato due ricorsi, ma solo il secondo (relativo all'assegnazione del bando, mentre il primo è sul testo dello stesso) ha carattere sospensivo. Senza entrare troppo nei tecnicismi, la società seriana, dopo essere stata esclusa dall’asta per aver presentato una documentazione contenente alcune condizioni non accettabili (realizzazione di un impianto da soli diecimila posti o da 25mila ma solo in caso di applicazione della cosiddetta Legge Stadi), ha chiesto al Tar di annullare la delibera comunale di febbraio sulla vendita dell'impianto e il bando di marzo che fissa i criteri dell’asta. Da quanto è emerso nelle ultime ore, il tribunale amministrativo di Brescia ha fissato per mercoledì 2 agosto l’udienza in cui discutere questa richiesta e il Comune di Bergamo ha già fatto sapere nelle scorse settimane di essersi costituito come parte civile. L’Albinoleffe, in sostanza, contesta il fatto che non sia stata data la possibilità di applicare la Legge sugli Stadi che avrebbe dato permesso di accedere a condizioni agevolate, con il Comune che ha optato invece per il bando pubblico. Palazzo Frizzoni, dal canto suo, ha sempre sostenuto di aver fatto la scelta migliore con il supporto di una serie di verifiche dal punto di vista legale che lasciano molto tranquilli l’assessore Valesini, il sindaco Gori e tutti coloro che hanno collaborato a un provvedimento unico in Italia nel suo genere.

 

[Il progetto del nuovo stadio firmato De8 Architetti]

 

Atalanta a rogito entro il 10 agosto. L’Atalanta è ovviamente spettatrice molto interessata della situazione. I termini del bando specificavano che dopo l’aggiudicazione c’erano novanta giorni di tempo per andare a rogito e quindi prendere ufficialmente possesso dell'impianto. La società nerazzurra è pronta a procedere, la scadenza è fissata per il 10 agosto e i tempi tecnici ci sono: tra l’udienza al Tar e l’ultimo giorno utile in cui andare dal notaio per il passaggio definitivo della proprietà dello stadio di Bergamo c’è circa una settimana. Il passaggio davanti al Tar di Brescia per il ricorso che chiede la sospensiva presentato dall’Albinoleffe è un passaggio chiave. Va sottolineato come è vero che c’era la possibilità di passare dalla Legge Stadi, ma il Comune ha optato per una via diversa, vagliata a più riprese dagli avvocati e che rappresenta una novità assoluta a livello italiano. Se il Tar respingesse la richiesta dell’Albinoleffe, la strada verso la piena proprietà dell’impianto di viale Giulio Cesare per l’Atalanta sarebbe spianata. In ogni caso, secondo le regole presenti nel bando, l’attuale contratto di affitto dell’Albinolette in vigore fino al 30 giugno 2019 permetterà ai seriani di continuare a giocare a Bergamo.

 

 

E se il Tar bloccasse tutto? Se la sospensiva richiesta dall’Albinoleffe dovesse invece essere accettata dal Tar di Brescia, la situazione diventerebbe decisamente complicata. La società seriana, attraverso la richiesta presentata dai suoi avvocati, vuole di fatto annullare la delibera e il successivo bando che l’Atalanta ha vinto e quindi il rischio sarebbe quello di bloccare (sospendere, per l'appunto) la situazione fino a un verdetto definitivo del tribunale, che potrebbe però arrivare anche tra due anni. Ogni valutazione è comunque rimandata al pronunciamento del Tar, sullo sfondo c’è una scadenza molto importante che è il termine della stagione 2020/2021: l’impianto di Bergamo dovrà essere ristrutturato per poter ospitare gare di Serie A in futuro, l’Atalanta ha già un progetto e se tutto andrà per il meglio presenterà il suo piano attuativo. Se l’impianto tornasse in mano al Comune, invece, i lavori quando inizierebbero e, soprattutto, chi li porterebbe avanti?

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