Le buone dritte del Bortolotti e de Roon sempre più vicino

Le buone dritte del Bortolotti e de Roon sempre più vicino
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Al Trofeo Bortolotti, in campo, ho visto solo cose belle. La prima amichevole internazionale dell’Atalanta giocata mercoledì sera allo stadio di Bergamo ha lasciato tante indicazioni positive. Non ci sono verdetti definitivi, la condizione è da rifinire e agli impegni ufficiali manca un sacco di tempo, ma i segnali sono quelli giusti e regalano fiducia: contro la squadra di Bielsa, più avanti nella preparazione e con un’impostazione iper-offensiva (3-1-3-3 il modulo adottato), i ragazzi di Gasperini hanno sofferto pochissimo meritando di vincere.

 

 

Lo sviluppo del gioco e la tenuta difensiva. Fin dalle prime battute, nonostante il contachilometri orobico sia ancora tarato su velocità ridotte, la squadra è piaciuta. Sia sulle corsie esterne che al centro, la palla ha quasi sempre viaggiato veloce e a terra, con il gigante danese Cornelius abile a smistare palloni a destra e a sinistra. In qualche circostanza ci sono state incomprensioni (palla lunga con movimento a venire incontro e viceversa) ma l’impronta c’è e si vede nettamente. Considerando che il centrale difensivo (Palomino) e il centravanti erano due nuovi innesti, tutto è ancora più positivo. In difesa, vero motivo d’interesse della gara, i nerazzurri hanno retto alla grande. Palomino si è confermato arcigno e aggressivo nelle uscite, il suo modo di giocare è diverso da quello di Caldara e quei 4-5 metri in avanti hanno rimescolato un po’ gli automatismi: Toloi e Masiello si staccano meno, i due centrocampisti vengono a prendere palla più bassi e gli esterni (contro tre attaccanti) sono più attenti in ripiegamento. Nel primo tempo, a parte la tripla parata di Berisha in pochi secondi, non c’è stato nessun problema vero e nella ripresa le cose sono cambiate solo perché la condizione è un po’ calata.

 

 

I singoli: Freuler meraviglioso, bene anche Cornelius. Tra i singoli che più si sono messi in evidenza, il nome che merita maggior menzione è quello di Remo Freuler. Oltre alla solita quantità, il ragazzo numero 11 ha tagliato il campo in più occasioni con aperture da applausi e il suo rendimento continua ad essere di livello assoluto. Vicino a lui, Cristante si è mosso bene ed è andato anche in gol, ma con Schmidt che sta soffrendo i ritmi italiani e i soli Haas (1996) e Pessina (1997) come alternative ad oggi disponibili, è facilmente spiegato perché l’Atalanta stia accelerando per de Roon. Detto di Palomino in difesa e sottolineando la buona prova dei portieri (Berisha ha fatto una grande tripla parata, Gollini ha respinto un rigore), i due cursori esterni Spinazzola e Hateboer ci hanno provato a ripetizione, con Cornelius bravo a muoversi da boa attaccando anche la profondità. Il vichingo è molto interessante, per essere pronto serve tempo ma dietro a Petagna finalmente è arrivato un giocatore in grado di muoversi da centravanti boa con la caratteristica di andare anche spesso ad attaccare lo spazio. Per uno come Gomez e per i vari Ilicic e Orsolini, i movimenti al centro sono manna dal cielo anche per innescare i compagni che arrivano da dietro.

 

 

Mercato: de Roon obiettivo concreto. Chiusa la parentesi del Bortolotti e in attesa del grande appuntamento di martedì 1 agosto ad Altach con il Borussia Dortmund, nelle ultime ore è tornata prepotentemente a circolare la voce che vuole la Dea sempre più vicina a Marten de Roon. L’offerta per l’olandese è stata alzata a 11 milioni più 4 di bonus, i Percassi fanno dunque sul serio e considerando anche la ferma volontà del giocatore di tornare si aspettano buone notizie nei prossimi giorni. Con l’ingaggio del centrocampista del Middlesbrough, Gasperini avrebbe a disposizione un terzo elemento di totale affidamento nel cuore della manovra, con la possibilità di far crescere alle spalle di Cristante, Freuler e de Roon i nuovi acquisti. De Roon non è felice in Inghilterra, alcuni spifferi raccontano di come lo stesso giocatore non abbia nascosto ai vertici del club inglese la sua voglia di Atalanta e quindi si tratta solo di aspettare. L’operazione è complicata, quando vendi a grandissime cifre come la Dea è quasi scontato che anche negli acquisti cerchino di farti alzare l’asticella, ma la squadra inglese è retrocessa mentre l’Atalanta è in Europa. E poi, diciamocelo, la volontà del giocatore è quasi sempre decisiva.

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