Posti fantastici e dove trovarli Cuba, affascinante arcobaleno

Guide: Lonely Planet, Roughguides.
Maggiore isola delle Antille, Cuba ha la sagoma di un coccodrillo circondato da oltre 1600 isolotti. L’Havana, la capitale, è la città dove Hemingway, affascinato, visse vent’anni, arrivando a definirla seconda in bellezza solo a Venezia e a Parigi. Una delle piazze principali, la Plaza de la Revolución, ricorda la Rivoluzione Cubana con la quale il Movimento del 26 di luglio rovesciò la dittatura di Fulgencio Batista portando al potere Fidel Castro, che nel 1959 costituì un governo basato su principi marxisti. Da allora il mare fu per mezzo secolo – in un Paese distante solo 150 chilometri dalla costa della Florida – la frontiera che divideva l’isola del sogno comunista dalla società capitalistica statunitense. Così cambiò l’identità di quella che era stata per tutto il Novecento la meta delle vacanze invernali degli americani, l’isola dove andare a giocare al casinò, ballare la rumba, bere mojito e fumare sigari. Dal 1959 quell’atmosfera di vizio e di commerci si spostò a Miami, dove si rifugiarono centinaia di migliaia di persone in fuga dal regime comunista.
Della vecchia Havana, però, si continua a respirare il fascino camminando per il Paseo del Prado, la strada che divide il centro dalla città vecchia. Un fascino complesso, in uno Stato in cui per decenni i cittadini hanno dovuto destreggiarsi in un labirinto di razioni e regolamenti, all’interno di un sistema economico che imponeva il razionamento dei beni di consumo e che portò ad utilizzare due monete e quattro mercati valutari (quello del peso, della valuta pregiata, quello agricolo e il nero).
Sono tantissimi i tesori che nasconde Cuba, dietro le facciate coloniali all’apparenza trascurate e polverose. A l’Havana, ad esempio, oltre ai palazzi della città vecchia, da non perdere è il Malecón, il lunghissimo viale che guarda l’oceano. Percorrendolo fino al Castillo de San Salvador de la Punta si vede da lontano il il Cristo dell’Avana, una statua colossale costruita su una collina di fronte alla baia. Altri posti da non perdere, oltre al Gran Teatro, al Museo Nazionale delle Belle Arti e al Parco Central, è la Bodeguita del Medio, uno dei locali preferiti da Hemingway, dove passarono anche Salvador Allende e Fidel Castro.
Ma Cuba non è solo l’Havana. È anche 588 chilometri di spiagge dove per 330 giorni all’anno batte il sole. Sei zone dichiarate dall’UNESCO Patrimoni Culturali dell’Umanità, un’isola di 70mila chilometri con 525 punti per le immersioni. Meravigliose sono le spiagge di Varadero, con una sabbia bianca e l’acqua cristallina. Da non perdere, poi, il Mausoleo di Che Guevara nella città di Santa Clara, il borgo pittoresco di Cienfuegos e la città coloniale di Trinidad, cresciuta grazie al commercio della canna da zucchero.
Un’isola remota, dove i sogni sono stati messi a dura prova da un regime durato decenni, che da “Pane e libertà” (lo slogan del ’59) è arrivato a “Socialismo o morte”. Un’isola testarda che per anni, nell’immobilismo dell’embargo imposto dagli Stati Uniti, si è fatta beffe della razionalità americana, riuscendo a rilanciare la sua immagine magica, dove le cicatrici della storia diventano punti di forza per rendere unica e affascinante una perla delle Antille.