Le vostre belle e folli esultanze al gol di Freuler al 94esimo
Un paio di puntualizzazioni regolamentari e poi spazio a voi tifosi. Grazie ai social, si è subito capito che l’emozionante epilogo di Fiorentina-Atalanta, con il gol di Freuler al 94esimo, ha fatto esplodere di gioia tutti quanti. Abbiamo allora pensato di fermare nel tempo quegli istanti chiedendovi di raccontare l’esultanza al gol dello svizzero. Ne è uscita una raccolta di storie incredibili. Ne pubblichiamo una piccola parte solo perché per inserire tutti i duecento commenti ricevuti su Facebook servirebbe un libro. Una cosa, però, è doveroso dirla: siamo tutti matti. Ma prima...
Il rigore di Gomez andava ripetuto. Come detto, prima di sorridere è bene puntualizzare. A Firenze si sono scandalizzati per gli errori di Pairetto ma, regolamento alla mano, anche l’Atalanta potrebbe lamentarsi. Il calcio di rigore di Gomez, infatti, andava ripetuto: nel momento della battuta c’erano cinque giocatori della Fiorentina in area di rigore e quindi, per regolamento, il tiro si doveva ripetere. Il numero 10 l’ha presa con filosofia e su Instagram si è anche scusato con tutti i “fantallenatori”, ma l’errore di Pairetto e dei collaboratori resta.
Oltre a questo “dettaglio”, analizzando i regolamenti si capisce perfettamente che sull’episodio contestato a Berisha nel finale (il contatto con Gil Dias) il direttore di gare ha preso la decisione giusta. Il regolamento (si può scaricare QUI) parla esplicitamente di come il portiere sia da considerare in possesso del pallone quando lo «tocca con qualsiasi parte delle braccia o delle mani». Addirittura, la stessa regola specifica che «quando un portiere ha il controllo del pallone con le mani non può essere contrastato da un avversario». Potremmo quindi dire che, in realtà, andava fischiato pure calcio di punizione a favore della Dea.
Esultanze folli, a Bergamo e nel mondo
Dopo le spine del regolamento, sorridiamo un po’. Tra messaggi privati e post pubblici sono state circa duecento le testimonianze di esultanze ricevute: un gol così importante al 94esimo era un po’ che a Bergamo non si vedeva e allora abbiamo cercato di capire come l’avete vissuto. Tanti hanno svegliato il palazzo, qualcuno ha rischiato il divorzio e molti non ci credevano più ormai. Non ce ne sono di storie, i tifosi atalantini sono veramente speciali.
Alessandro Pederzani: «Ero a casa della morosa a Cinisello Balsamo (MI) ed ho abbracciato il suo boxer cercando di fargli ballare la "Papu dance"; inutile dire che l'urlo ha svegliato tutto il condominio credo.
Marcello Limonta: «Ho svegliato la bambina di sopra e tutto il condominio. Mio papà si è alzato dal letto mi ha guardato male e m’ha detto: “Cosa socedel??”. E io: “Ha pareggiato Freuler”. E lui: "Va a dormir scemo che doma te ghet de anda a laurà...”».
Luca Cuminetti: «Sul divano, nel mio solito posto all'angolino, all'ennesimo tiro parato, mi sono alzato e ho detto: "Qua bisogna cambiare posizione". E poi niente, ho fatto spaventare anche il gatto!».
Giuseppe Tealdo: «A Treviolo ho visto volare le birre!! Gioia immensa!!!!».
Giulio El Tanque: «L'ho vista con mio zio a casa mia, a Valbrembo, sul divano... Al tiro di Remo, nonostante fossero le 22.30 passate e abiti in un condominio, siamo saltati dal divano urlando manco fosse il gol in una finale di Europa League perché è stata una vera e propria liberazione quando ormai non ci speravamo quasi più visto come si era messa la gara... E dopo 30 secondi ho sentito urlare anche i miei vicini (probabilmente a loro, avendo Sky, le immagini arrivano mezzo minuto più tardi)... Ala destra del Condominio Green in estasi».
Giuseppe Pucciarelli: «Nel soggiorno di casa mia a Salerno, urlando con conseguente disappunto di mia madre. Alla vigilia del trasferimento in Molise per lavoro (sono in viaggio proprio ora). P.S.: per fortuna ci sono i weekend per potersi godere la Dea da casa».
Giampaolo Merisio: «Ahahah in soggiorno con la figlia di tredici anni in groppa ad urlare come i sordomuti, mentre quella di otto e la moglie dormivano...».
Pezzoli Maurizio: «Presso la sede del club “Chei del Confi”... Dopo il rigore sbagliato da Gomez ho continuato a cambiare sedia sino a quando all'ultima ha segnato il buon Remo... Ora l'ho segnata e sarà la mia per tutte le partite... Perché noi non siamo scaramantici...».
Fabio Chinelli: «Porcone liberatorio con annesso salto dal divano, svegliata la moglie, bimbo manco se n'è accorto, mei issè».
Irene Anesa: «Io a casa... Ero sul divano con mia mamma, al gol abbiamo urlato entrambe, svegliando il papà juventino. Gli sta bene. Poi ho chiesto scusa alla ragazza al piano di sopra perché ha un bimbo piccolo che si era svegliato pure lui... Oooops!! Ma non si poteva fare altro!».
Fabio Selvino Criss Nicoli: «In piedi dietro al divano perché non riesco a stare seduto e con mio figlio di un anno in braccio... L'ho praticamente lanciato e ripreso al volo fortunatamente... Con tanto di pianto a manetta suo e ostie di mia moglie!!!».
Adriano Crosina: «A Melbourne (Australia), a casa mia, ho urlato come un pazzo dopo il gol dando così il buongiorno anticipato ai miei vicini di casa (erano quasi le 6.45 del mattino)».
Alex Roncalli: «Rientro in casa dal lavoro verso le 22.18, accendo la tv, so del risultato e dell'andamento perché mi ero tenuto aggiornato. Scende mio figlio a salutarmi, ha visto il primo tempo poi è andato a letto, mia moglie ci avverte che non si trova il cane. Panico. Fra' va in ansia, loro lo cercano, io ho un orecchio fuori e due occhi sulla televisione... Castagne sbaglia, porconi... Ritrovano il cane, sospiro di sollievo. Possibile rigore per loro, rassegnazione, ma si gioca. Ci credo, un gol all'ultimo può sempre capitare. Mio figlio è tornato a dormire, meno male che le sorelle non sanno del cane altrimenti sai che tragedia... Lancio lungo, spondona del vichingo, lo vedo arrivare da dietro... Chi è? Chi se ne frega, ma tiraaaaaaaaaa... Goooooooooooooooooooooollllllll! Credo che mi abbiano sentito pure al bar di Fiorentini a 500 mt da casa mia. Apro finestre e porte, mi devono sentire, sono solo nella tana del nemico... Fra' si risveglia, scende e ci abbracciamo. È finita, torna a dormire, mi rilasso e intanto continuo a godere da Bagno di Gavorrano (Gr)».
Nicola Adobati: «Nella hall dell'hotel a Massa facendo il ripasso del copione del film che bisogna girare il giorno dopo. Ormai rassegnato ripeto le battute col mio collega tifoso del Napoli che mi dice: "U frate, non la perdete sta partita accá". Un minuto dopo e dopo aver esaurito le parole per Sportiello, salto in piedi urlando e vado ad abbracciare alla reception il receptionist cagliaritano che tifava Atalanta e l'usciere laziale».
Gloria Bonadei: «Io stavo messaggiando con vari amici in Facebook, tutti demoralizzati per la sconfitta... Ma ero ancora fiduciosa, so che questa squadra e il suo condottiero non finiscono mai di sorprendere e al gol di Remo ho esultato così tanto che i vicini si sono affacciato alla finestra per vedere cos'era successo!!!!».
Mauro Milani: «Dal divano di casa mia a Bergamo, con indosso la maglia originale di Freuler dello scorso anno, ho urlato e svegliato a sberle mia moglie che si era addormentata sopra di me».
Mari Bolis: «Sul divano a Vercurago con marito, figlia e moroso juventino che per tutta la partita ha continuato a dire: dai che la pareggiate!!! Al gol di Remo urlo disumano di tutti e quattro!!!!! Contemporaneamente entrano in casa l'altra figlia con il fidanzato, mi sono alzata, li ho guardati ed ho esclamato: “Voi due domenica prossima qui con noi che portate bene!!!!”».
Mirco Riccardo: «A Firenze, nostro settore... Emozione unica: seconda trasferta libera, seconda trasferta...».
Sergio Berzi: «Vista a casa con amico romano e romanista. Mia moglie che continuava a dire "tanto la pareggiamo, tanto la pareggiamo" (e giù - non figurato - di scongiuri). Esultanza come fossi stato allo stadio!!!».
Simone Marchesi: «Ero allo Stadio... Quando Cornelius ha fatto sponda ho trattenuto il fiato e ho urlato "tira!". Trattenuto di nuovo fiato e poi ho urlato a pieni polmoni: "GOOOOOOOL!". E dopo aver urlato di tutto ho travolto il buon Marco Zanotti e fatto volare i suoi occhiali... Se glieli avessi rotti glieli avrei ricomprati d'oro dalla gioia...».
Luca Rossi: «Ero in casa mia a San Giuliano Milanese a veder la partita insieme a mia mamma (juventina) e il papà (interista) che avevano cenato con me... Ormai quasi rassegnato stavo chiudendo il pezzo per il mio sito sulla Dea poi ho alzato gli occhi proprio ai trenta secondi... Lancio da metà campo, tocco del vichingo, bomba di Remo.... GOOOOOOOLLL!!! E anche i miei due mici che riposavano nella cuccia sono saltati per aria insieme al boato mio, ed anche dei miei genitori che non hanno grandi simpatie per la Viola. Che ridere, ma anche pelle d’oca ancora ora a raccontarlo: REMOOOOOOOO!!!».
Renato Marseglia: «Con mio figlio, io che camminavo davanti alla tv facendo un solco nel pavimento e mio figlio affranto per il passivo e le parate di Sportiello. "Ormai abbiamo perso, è finita" mi diceva lui. Mentre io da tifoso navigato gli ho risposto: "Le partite finiscono al 95esimo, bisogna crederci!!". Infatti Freuler segna e urliamo come non mai, un urlo e un abbraccio interminabile. Fantastico. Alla fine mio figlio felice mi dice: "Avevi ragione, mai molà!!"».
Angela Effe: «Tanto per cambiare lavoravo (faccio la barista in via Tasso) e ho seguito tutta la partita su Radio Alta, mangiandomi le mani... Finito, salgo in macchina e sintonizzo Radio Alta, faccio tutta la strada imprecando... In prossimità di casa danno il tempo di recupero: scendo in garage, parcheggio l'auto, tolgo borse, borsone e borsette lasciate dalle mie bimbe perdendomi gli ultimi due minuti di cronaca... Ma non perdendo la speranza, perché come dico sempre: "La palla è rotonda e gira" . Salgo in casa e immediatamente guardo sul telefonino Facebook..... "CAXXO LO SAPEVO", urlo alle mie bambine in coma sul divano: GOAL!!».
Mauro Ausiello: «Sul divano, in streaming, da Helsinki. Ho esultato limonando letteralmente la cagnolina (che schefe) perché il bimbo dormiva, quindi esultanza diversa. Non muta ma quasi».
Laura Pagliaroli: «Sul divano di casa (Filago) e se non ho rotto la stoffa che stavo ricamando a punto croce, o se non mi sono infilata l'ago nel dito è solo per miracolo... Oltre ad avere spaventato la mia gatta per l'urlo liberatorio che ho cacciato».
Simone Pontiggia: «Dopo aver fatto addormentare i tre bimbi ho deciso di sedermi sul divano e accendere la televisione, stavo registrando la partita ma la curiosità era troppa. Accendo proprio nel momento del contropiede di Babacar. E subito dopo il nostro gol, liberazione! Ho esultato parlando a bassa voce, con mia moglie che mi guardava di traverso».
Ruben Marinoni: «Sono balzato sul divano, mia figlia appena addormenta e la mia compagna che mi guarda e mi dice: "Se la svegli ti faccio fuori". Quindi ho continuato a esultare, ma con discrezione».
Marco Finazzi: «A casa sulla solita sedia. Dall'urlo che ho fatto anche ora ho la gola infiammata e rauca! Mi son giocato una corda vocale.... Ora riposo che giovedì si parte per Lione!!!! Ga sto pio det!!!».
Simone Trussardi: «In un albergo a Legnano, nel dormiveglia, stanchi per la prima pedalata direzione Lione e consci dei 180 km di lunedì!».
Andrea El Tanque Oldani: «Al tavolo della cucina. Moglie e figlio che dormivano sul divano svegliati di colpo dal mio urlo... Con mia moglie incazzata e il bambino che mi corre incontro a esultare».
Daniela Giannone: «Azzano Mella (BS). Esco dal negozio alle 22.10, entro in macchina e faccio i 12 km verso casa ascoltando la radiocronaca e imprecando. Entro in casa assalita dai cani, accendo la tv. È il 45esimo. Non tolgo il giubbino, accendo una sigaretta e manco mi siedo sul divano... Al gol ho urlato: "GOOOOOOOLLLLL!", credo svegliando i vicini visto che i cani hanno iniziato ad abbaiare.... Fuori la bandiera della Svizzera!».
Ruben Rovetta: «A Rapallo, provincia di Genova, con mio padre seduti sul divano a casa, io torso nudo dalla rovesciata di Orsolini... Urla disumane per almeno 40 secondi a svegliare tutti i vicini e abbraccio liberatorio!».
Matteo Alborghetti: «Scivolata come Torres sotto la Kop, davanti alla tv a casa di un amico!!».
Bruno Polini: «Qui in Repubblica Dominicana erano le 16.30 circa. Al gol dello svizzero mio figlio ha imparato un paio di vocaboli offensivi nuovi in bergamasco (riferiti a Sportiello e al popolo viola in general)... Alé Atalanta!».
Alessandro Veneziani: «Complicato da spiegare. Vivendo ad Atlanta, avevo la tv sui Falcons (football) e la radio sull'Atalanta. All'ultimo secondo annullano a Detroit un touch down che fa vincere i Falcons... La speranza è diventata realtà poco dopo. Urla scomposte in casa, ma tanto vivo da solo e in mezzo a un bosco...».
Emanuele Bani: «Visto il fuso orario (vivo in Brasile) e le abitudini locali di fare un sonnellino pomeridiano, ho dovuto esultare in "silenzio" per non svegliare moglie e figlio. È stato difficile trattenermi!».
Tiberio Vinante: «Vivo in Argentina e non mi perdo una partita della Dea. Con il fuso orario la partita iniziava alle 15,45. Purtroppo a mezzogiorno arriva la notizia che un parente sta molto male... Alle 14 mi metto in macchina con la mia signora per andare da Paraná a Rosario, 200 km, e mi perdo la partita. Arrivo a Rosario ed entro in casa... Bevendo un sorso d'acqua chiedo se posso accendere la tv, era il 43esimo. Al gol, non potendo urlare, mi sono quasi soffocato. Non ho visto la partita, ma in fondo è stato bello anche così».
Carla Verzeni: «Alto Adige, camera d'albergo con marito semi addormentato (milanista, ahilui!), l'Atalanta all'attacco ma non succede nulla finché il milanista apre gli occhi per assistere alla magia del nostro San Remo!!!! Urlo strozzato (tipo film muto!!!!) per non disturbare altri ospiti e soddisfazione incontenibile!!! Vamosssss!!!!».
Gianluca Merisi: «Casa mia a Martinengo. Montone violento, pugni e schiaffi».
Stefano Cuminetti: «Roma, divano, in leggera differita per vederla con mia figlia sedicenne che ha fatto tardi a teatro. Al gol, dopo l'ennesimo vaffa al povero Sportiello che stava facendo il suo sporco dovere, è scattato il balletto silenzioso con gesto dell'ombrello a "lacrima Pioli"».
Edmund Gordon Farrugia: «I tripped over the coffee table to kiss the TV. Da Malta».
Roberto Breviario: «A Napoli, a casa dei miei suoceri. Sono saltato in piedi sul divano urlando come un matto il nome di San Remo Freuler. P.S.: era in corso il festeggiamento per il battesimo di mio figlio, quindi c'era gente in casa... Tanta. Mi hanno guardato come se fossi un pazzo. Ebbene sì, in quel momento ero pazzo... Di gioia!!».
Roberto Caglioni: «Scattato in piedi su tutto il divano, calpestando moglie e figlie, urlando "gol" come un ossesso; già bello che gli altri condomini conoscendo la mia passione per la Dea non abbiano chiamato il 112».
Francesco Puglioli: «In Svizzera, a casa, io, mio figlio e mio fratello. Al gol è esploso un urlo terrificante e ci siamo trovati tutti e tre abbracciati davanti alla tv. Mia moglie era in terrazza e a momenti casca per terra dallo spavento...!!!».
Paolo Moretti: «Dal divano (BergamoTv... non ho pay per view...) son volato in camera di mio figlio urlando (mia moglie stava rincuorando il Diego depresso per la sconfitta)».
Alessio Zanardi: «Ero al lavoro in fabbrica, turno di notte, continuavo a monitorare la pagina di "diretta live" quando hanno messo extratime 4 minuti e mi sono messo a pregare: "Adesso, dai ragazzi, adesso. Io ci credo, dai!". Quando si è acceso il pareggio ho cacciato un urlo da stadio: "SIIIIIIII!", e sono esploso in un balletto alla "Papu dance"; la mia collega da lontano mi guardava stupita... Ho lavorato benissimo fino alle 6 del mattino col sorriso stampato in faccia».
Alessandro Baldis: «Stavo postando su Facebook il mio rammarico per non aver almeno portato a casa un punto giocando così... Ho dovuto eliminare il post».
Enzo Fanzaga: «Eravamo in tre: io, mio fratello e mio figlio. Mio figlio ha quasi distrutto il cellulare nuovo gettandolo contro il calorifero. Sarebbe stato il secondo, sempre per l’Atalanta».
Maura Tonelli: «Ho lasciato mio figlio di 8 anni in soggiorno e gli ho detto: "Porto tua sorella a letto, aggiornami, sai che quando vado di là il Papu segna". Due minuti dopo arriva: "Rigore per noi!". Mi alzo vado a vedere... Niente, torno in camera e faccio addormentare la piccola. Dopo sento un urlo disumano arrivare nelle vesti di mio figlio, urlo anche io! Controllo mia figlia: un sasso; allora urlo ancora un po’! Che sudata!».
Paolo Nava: «Al novantesimo mi arriva un messaggio da un amico di Parma: "Ciao Paolo, ti ricordo che io sono tifoso della Fiorentina...". Al novantaquattresimo rispondo: "Ciao, io sono di Bergamo e tifo Atalanta. Noter an mola mia..."».
Luigi: «Vista sul pc Sky Go, quindi leggermente in ritardo. Ad un certo punto dopo una svariata cifra di messaggi su WhatsApp tra imprecazioni varie visto la mole di gioco ed il risultato bugiardo me ne arriva uno: "Rigore!". Infatti..... taaac...... Sbagliato! Ok, bona, finida. Ma la speranza è l'ultima a morire e verso il 93esimo (per me) serie di bip bip del cell . Ghe arde mia, ghe arde mia, ghe arde mia....... SIIIIIIIIIIII! REMOOOOOO!! Che bel.....».
Filippo Castellazzi: «In auto ascoltando Radio Sportiva (Radio Alta non funziona sull'iPhone da un bel po') tra Den Haag e Amsterdam, tornando dal lavoro. Al gol ho urlato cosi tanto che ho ancora mal di gola».
Patrizio Bonacina: «Ho tirato giù un'urlo che è venuto a suonarmi il vicino. Ok, speriamo di segnare un po' prima la prossima volta».
Erosky Lewandowsky: «Seduto sul divano quasi rassegnato, salto in piedi e corro ad abbracciare mia moglie con cui nel pomeriggio avevo avuto una fragorosa litigata! La bacio sulla fronte e ridendo le dico: "Ti perdono!" . Poi immancabile gesto dell'ombrello dedicato a Sportiello e un vaffa grande così...».
Carlito Avelli: «La mia morosa al 94esimo mi dice: "Eh l'è finida ormai". La guardo e le dico: "Non provare mai più a dire una cosa del genere in mia presenza, è finita solo quando fischia". Dopo circa 40 secondi... GOOOOOOLLLLL. Risultato?! Siamo volati tutti e due dal divano con cuscini che volavano per tutta la casa».
Mattia Locatelli: «Ho rischiato di passare il dopopartita al pronto soccorso dopo un pugno sul tavolo all'ennesimo miracolo di Sportiello».
Battista Negri: «Rigore per la Dea: arriva mia moglie, guardo mio fratello e dico: "Adesso lo sbaglia". Tutte le volte che guardo la partita in tv e arriva lei succede sempre qualcosa. Papu tira, sbaglia e dal nervoso calcio una macchina giocatolo di mio figlio rompendola. Rischiato il divorzio. Poi al gol urlo liberatorio».
Diego Lacanna: «In viaggio di nozze alle Isole Cook, per il fuso a meno 12 ore, quindi alle 8:45 di mattina».