Etica e sostenibilità

Da Too Good to Go a MyFoody Le app contro lo spreco alimentare

Da Too Good to Go a MyFoody Le app contro lo spreco alimentare
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In Italia ogni anno si perdono circa 8 milioni di euro, buttati letteralmente nella spazzatura sotto forma di sprechi alimentari. Un problema diffuso nel nostro Paese e non solo, come dimostrato da Too Good to Go, la start-up danese che nel 2015 ha ideato un sistema per combattere lo spreco alimentare vendendo i cibi avanzati nei ristoranti, “troppo buoni per essere sprecati”. Un meccanismo basato su una piattaforma e un’applicazione mobile, tramite la quale si può cercare un piatto specifico oppure individuare le attività che aderiscono all’iniziativa. Acquistato il prodotto tramite l’app, basta poi andare al negozio nell’orario indicato per ritirarlo, solitamente alla chiusura. Un metodo che ha avuto un grande successo, espandendosi in pochi mesi anche nel Regno Unito, in Francia e Germania, arrivando ad essere presente in undici paesi, tra cui l’Italia.

 

https://www.youtube.com/watch?v=u6EvCXaTOQo

 

Il nostro Paese, del resto, aveva già trovato soluzioni simili. Nel 2014, infatti, la startup torinese Last Minute sotto Casa ha creato un sistema dove i negozianti, nel momento in cui hanno cibo in eccedenza oppure prossimo alla scadenza, inviano offerte che i membri della community di Last Minute Sotto Casa ricevono tramite l’app del programma. Un’intuizione nata per mettere in rete una varietà di “attori” del mondo del cibo, come piccoli negozianti, alimentari, caffè, ristoranti, gastronomie e minimarket di quartiere, consentendo loro di rivendere i piatti preparati durante la giornata ma rimasti invenduti.

MyFoody, invece, è un'organizzazione milanese ideatrice di una piattaforma e-commerce che connette piccoli e grandi distributori con i consumatori, permettendo di vendere e comprare eccessi di cibo, prodotti prossimi alla scadenza o con piccoli difetti. Proprio sui difetti si focalizza anche SenzaSpreco, una piattaforma per vendere o donare a enti benefici prodotti buoni che hanno però dei difetti estetici o non sono conformi allo standard di vendita.

 

 

Per combattere lo spreco alimentare aiutando al contempo chi ne ha bisogno dal 2011 è invece attiva Bring The Food, che, collaborando con Banco Alimentare, consente alle organizzazioni di produttori e alle mense alimentari di donare gli eccessi di cibo, semplificandone lo smistamento e aiutando a produrre la documentazione necessaria per accedere alle agevolazioni fiscali. Possono partecipare anche i privati, mettendo in condivisione tramite l’app il cibo avanzato.

Altri modi per evitare gli sprechi sono quelli suggeriti dalle app, come Bring! La lista della spesa, per condividere tra tutti i membri della famiglia l’elenco delle cose da comprare, così da evitare spese doppie grazie ad un sistema di notifiche che avvisa di tutti i cambiamenti e dei prodotti appena acquistati. FrigOK, invece, è un’app che tiene sotto controllo frigorifero e freezer, avvisando quando i prodotti si avvicinano alla data di scadenza. Ancora più avanti è andata Ratatouille, un’app che permette di mettere in condivisione le proprie eccedenze: un sistema utilissimo specialmente in piccole comunità, come condomini o campus studenteschi, dove si può poi facilmente smistare vasetti di yogurt, verdura  e frutta in eccesso. Equoevento, infine, è un sito da contattare per riutilizzare il cibo avanzato da feste, matrimoni, battesimi e eventi, cosicché i volontari dell’associazione possano raccoglierlo e distribuirlo ad organizzazioni di volontariato e ai bisognosi.

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