Posti fantastici e dove trovarli Bali, nonostante il turismo
Guide: Lonely Planet, Rough Guides, The Guardian.
«Everyone has a little love affair in Bali». Secondo Mangia, Prega e Ama tutti a Bali hanno la loro piccola avventura. Forse per questo negli ultimi anni l’isola indonesiana è stata presa d’assalto dai turisti. Resa famosa dal film con Julia Roberts tratto dall’omonimo romanzo di Elizabeth Gilbert, sono in tanti a ritenere che Bali stia rapidamente perdendo il suo fascino, venduto nei negozi per turisti.
Parte del grande arcipelago indonesiano, Bali è un’isola induista, dove la pratica ha assunto connotati particolari, e grande peso ha la venerazione degli antenati e dei bodhisattva, gli "illuminati" del Buddismo. Tra i templi più famosi c’è quello di Uluwatu, dalla classica forma sviluppata in altezza con una serie di terrazze di dimensione decrescente. Edificato su una scogliera a picco sul mare, è il luogo dove godersi un tramonto indimenticabile.
La città più conosciuta dell’isola è probabilmente Ubud, che, oltre ad essere stato il principale set di Mangia, Prega e Ama, è anche il centro culturale e spirituale balinese. Lontana dal mare, i viaggiatori che si spingevano fino all’Indonesia ci andavano per perdersi nella natura e nella foresta. Da allora tanto è cambiato e spesso, camminando per le strade turistiche della città, tra caffetterie vegane e negozi di prodotti per la cura del corpo, viene da domandarsi cosa sia rimasto di autentico. Resta intatto il fascino delle danze balinesi, fatte da donne in costume per rappresentare miti o l’eterna lotta tra il bene e il male.
Anche il centro Bodyworks è rimasto lo stesso, un luogo che ben rappresenta l’anima di Bali, un giardino pieno di piante rigogliose, con un tempio di forma quadrata, dove meditare a gambe incrociate in mezzo al verde. Un luogo legato agli insegnamenti di un maestro, con corsi di yoga e tecniche curative. Dopo Mangia, Prega e Ama, si è sparsa la voce e per prenotare un massaggio (al latte, con i fiori, ayurveda o speziato) bisogna pensarci qualche giorno in anticipo. La parte centrale di Ubud ospita diversi centri culturali e vari musei, gallerie d’arte e botteghe di pittori. Poco fuori dal centro da non perdere è la Monkey Forest, abitata da scimmie che scorrazzano liberamente nel parco.
La campagna circostante, invece, con le sue palme, i banani e le risaie, è da cartolina. Bellissima la mattina presto o al tramonto, il momento ideale per una passeggiata a piedi, in bicicletta oppure in motorino, il mezzo di trasporto preferito da locali e turisti. Nella zona ci sono poi alcuni templi degni di nota, come il Pura Tirta Empul, dove si pratica la purificazione tramite l’acqua, immergendosi nelle vasche rituali.
Lasciando Ubud e spostandosi verso la costa, si incontra Kuta, famosa per il surf, i bar e le feste fino al mattino. Seminyak, Sanur and Nusa Dua sono invece conosciute per il mare e i resort. Per le immersioni o lo snorkelling meglio dirigersi, con una delle tante barche che partono da Sanur, sulla costa sud, in una delle tante isolette che circondano Bali. Di varie dimensioni (tutte da vedere in motorino), sono l’ideale per qualche giorno tra pesci di forme e colori mai visti, cene sulla spiaggia, passeggiate e massaggi. Bellissimo, nell’estrema punta ovest, è poi il Bali Barat National Park, una riserva naturale di foreste e mangrovie all’interno della quale si trova l’isola di Menjangan con i suoi splendidi coralli.
Bali è una terra di risaie e vulcani permeata dall’odore di frangipani, il piccolo fiore bianco dai contorni gialli che viene usato come profumo, come offerta nei templi o come decorazione per i capelli. Un’isola di meditazione, spiagge, divertimento e surfisti; di danzatrici, massaggi e tecniche di purificazione ayurveda. Che ci si arrivi seguendo Mangia, Prega e Ama oppure no, dopo pochi giorni quasi sempre se ne resta affascinati.