Show camaleontico

Panariello sbeffeggia i guru del web con la parodia di blogger e youtuber

Panariello sbeffeggia i guru del web con la parodia di blogger e youtuber
Pubblicato:

Con Il Tour ha ottenuto un successo strepitoso: 17 date a Firenze, doppio tutto esaurito all’Arena di Verona. Perché già lui è un pezzo da novanta della comicità pop; figuriamoci se associato a una sagoma quale Leonardo Pieraccioni. A fare da spalla un certo Carlo Conti, mai fuori posto nelle varie apparizioni (e son tante) di cui è protagonista. Giorgio Panariello ora torna protagonista solo soletto sul palcoscenico con la sua comicità semplice ma mai volgare: coinvolge gli spettatori nel work in progress di un nuovo spettacolo, tra personaggi inediti e attualità setacciata col bisturi (da ridere) in mano con Il Panariello che verrà, che ha debuttato venerdì a Crema. «Mi sono chiesto - dice Panariello -, come posso oggi attirare la vostra attenzione? Cosa devo inventarmi per farvi alzare il naso dal telefonino? Come stupirvi in questo caos di storie su Instagram, video mirabolanti, notizie in tempo reale, fake news, influencer, blogger, youtuber?  Cosa posso darvi oggi in più che già non sia sul web? Cosa posso fare oggi per stupirvi? Per sorprendervi e per sorprendermi? Mi sento come se nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovassi in una selva oscura che la diritta via è smarrita, senza connessione e senza Google Maps». La risposta a Bergamo la si avrà mercoledì 4 ottobre al Creberg Teatro, che inaugura così la stagione 2017/18.

 

 

La prima venerdì scorso. Lo show, dicevamo, è partito da Crema. Ma è passato anche da Mantova, Panariello. «Il palco non gli va certo stretto – ha scritto La Voce di Mantova nella recensione dello spettacolo -, così come stretti non sono certo stati gli abiti che l’attore ha indossato quando nel suo personale mirino ha messo gli influencer, ovvero coloro i quali dettano  tempi e modi della moda. Incalzante e irriverente, Panariello ha sfoderato tutta la sua bravura nel dissacrare senza peli sulla lingua quelli che sono diventati dei guru della rete e che riescono a fare tendenza sfruttando l’onda dei social». Molto alto il ritmo in scena. Tra i piatti forti dello show il cambio d’abito scandito dal virtuale cambio in corsa della moda. Poche le parole al di fuori del copione, poche anche le incertezze. C’è professionalità a fiumi e si vede. Accattivante anche l’esordio in cui Panariello appare all’interno di un mega smartphone nel tentativo di dialogare con il pubblico proiettato verso un  teatro 2.0.

Una carriera di personaggi. Nella sua lunga carriera Panariello ha messo in scena (e in fila) una serie di personaggi indimenticabili. Mario il Bagnino, ad esempio, l’incarnazione perfetta del bugiardo incallito che pur di attirare l'attenzione racconta storie di vip e di vari salvataggi provvidenziali di cui si vanta davanti alla platea che, incredula, spesso interagisce con lui cercando di ridimensionare le sue sbruffonate, ma il suo tormentone per tutta risposta è: «Modestamente c'ho 'na determinata potenza nei bracci». O Merigo, un ubriacone ingenuo e di infinita dolcezza, sempre accompagnato dalla sua bicicletta. Una macchietta nata in occasione del matrimonio di Walter Santillo e Paola Mastrolia, mentre era la tavolo proprio con gli amici di vecchia data Conti e Pieraccioni.  E poi Naomo, pieno di soldi, re incotrastato della Costa Smeralda, sempre con belle donne, ville lussuose, maggiordomi tutto fare; sempre alla ricerca del paradiso... fiscale. Ma sempre paradiso, con un commercialista «improbabile» e suonerie del cellulare altrettanto «improbabilissime». Proseguiamo la carrellata con la signora Italia, maestra, per definizione, nella nobile arte della mal dicenza e del pettegolezzo: riesce a dare il meglio di se dalla parrucchiera, dove impera l'altruismo, nel senso che si fanno solo i fatti altrui. Con l'arrivo dell'estate, al calar del sole, Panariello si è trovato   ad osservare le panchine di alcuni giardini pubblici, che si popolavano di anziani in cerca di compagnia e di una boccata d'aria fresca: è rimasto affascinato dai loro racconti, dalla loro saggezza e dal loro sarcasmo: «le loro rughe erano i segni evidenti della vita passata e i loro sguardi tristi segnati dal loro presente e dal futuro. Lì ebbi l'ispirazione di portare simbolicamente in scena uno di loro, e nacque infatti Raperino». A proposito di questo personaggio, c’è una cosa che fa riflettere: «Gli anziani sono la nostra memoria storica e sono patrimonio di tutti noi, dunque amiamoli». In chiusura, ricordiamo il primo personaggio creato, Lello Splendor: un vero ciclone che irrompe nelle trasmissioni televisive imponendo i suoi improbabili cruciverba.

Seguici sui nostri canali