Di Maria, Messi e... il Papu Un orgoglio tutto nerazzurro

Di Maria, Messi e... il Papu Un orgoglio tutto nerazzurro
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È stata la notte del Papu Gomez. Il numero 10 atalantino è sceso in campo con la maglia della sua Nazionale contro il Perù in una delle gare più importanti di sempre nelle qualificazioni al Mondiale per l’Argentina e anche se non ha fatto gol e il risultato finale è stato di 0-0 non mancano motivi di soddisfazione per il popolo atalantino. Mercoledì 11 ottobre, in Ecuador, il Papu sarà impegnato nell’ultima e decisiva sfida: se l’Argentina vincesse, sarebbe certa almeno di partecipare agli spareggi.

 

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Le scelte di Sampaoli: Papu sì, Dybala no. La gara contro il Perù si è giocata alla Bombonera di Buenos Aires e già la scelta dello stadio certificava l’importanza della posta in palio. Quando la federazione sceglie lo stadio infernale del Boca Juniors, gli avversari devono stare attenti ad ogni dettaglio: si narra che siano stati regalati ben seimila tagliandi ai tifosi di casa per rendere il clima rovente, con un tifo assordante, e che la squadra peruviana si sia addirittura portata l’acqua da casa per evitare di bere quella argentina. Il tecnico della Celeste ha fatto scelte importanti: con la classifica a pari punti proprio dei peruviani (ma scontro diretto a sfavore), la squadra di Messi doveva vincere e dal primo minuto sono andati in campo Di Maria (Paris Saint Germain), Messi (Barcellona) e Papu Gomez (Atalanta), alle spalle del centravanti Benedetto (Boca Juniors). In panchina c’erano due elementi come Dybala (Juventus) e Icardi (Inter) ed è incredibile rilevare che anche durante la partita le gerarchie hanno premiato il fantasista atalantino.

 

 

La partita del Papu: qualche buona occasione. Sia nel primo che nel secondo tempo, il numero 22 argentino (questo il numero di maglia indossata dal Papu) è stato spesso sollecitato dai compagni. Intorno alla mezz’ora un suo cross velenoso è stato messo in angolo dal portiere peruviano, poco prima del riposo il centravanti Benedetto ha optato per il colpo di testa (alto) sebbene Gomez fosse libero proprio a due passi dalla riga di porta, mentre nella ripresa un paio di ottime combinazioni sull’asse Messi-Gomez hanno fatto sobbalzare la Bombonera. Nella prima circostanza, intorno all’ora di gioco, Messi ha imbeccato con un assist basso in profondità il Papu, che entrando in area da sinistra ha calciato sul portiere; poco più tardi è stata ancora la Pulce a cercare la verticalizzazione per Gomez, che è caduto a terra in piena area leggermente spinto alle spalle. Prima a sinistra e poi a destra, l’atalantino si è mosso bene e soprattutto non si è fatto male (si sono visti alcuni interventi da codice penale che solo in certi stadi sudamericani si possono vedere) pur giocando tutta la gara: Sampaoli, a fine primo tempo ha tolto Di Maria per Rigoni e poi è stato costretto al cambio di Gago (appena entrato, il ginocchio ha fatto ancora crack) lasciando in campo Gomez fino alla fine.

 

 

Il Paraguay regala un’ultima possibilità all'Argentina. La squadra di Messi non ha giocato una buona partita, l’attacco è il peggiore del gruppo per le partite in casa ma la storia del girone non è ancora chiusa. Mercoledì in Ecuador la selezione biancoceleste avrà l’ultima chiamata per andare in Russia: dietro il Brasile già qualificato, ci sono Uruguay (28 punti), Cile (26), Colombia (26), Perù (25) e Argentina (25), mentre il Paraguay (24) ha pochissime possibilità di passare alle fasi finali. Delle squadre elencate, tre si qualificano direttamente e una farà gli spareggi. Proprio il Paraguay, vincente in Colombia (all’89’ perdeva 1-0, è finita 1-2) regala a Gomez e compagni una grandissima occasione: nell’ultimo turno si affrontano Perù e Colombia, dunque se l’Argentina vince in Ecuador è matematicamente davanti ad almeno una delle due squadre. Il Cile sarà impegnato in Brasile e se non ottiene i tre punti la squadra di Sampaoli (vincendo) può qualificarsi anche direttamente. Per le motivazioni di Gomez, per quanto viene considerato nelle scelte del ct, l'essere protagonista in patria può essere un grande impulso anche per la sua esperienza con la Dea. Per questo i tifosi bergamaschi dovrebbero tifare compatti per l’Argentina. Veder giocare Messi con Gomez è motivo di grandissimo orgoglio. E pazienza se il doppio impegno stancherà un po’ il capitano: ci sarà una settimana piena di lavoro prima dell’Apollon, altro appuntamento per uomini veri.

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