E se ripetessimo con lana e seta il successo del Mais Spinato?
Bergamo si sta riscoprendo capitale. Nessun rigurgito secessionista, non fraintendete. Ma il "rinascimento" sociale degli ultimi anni ha portato Bergamo a scoprire e riscoprire diverse sue qualità, purtroppo spesso trascurate e messe in secondo piano dietro a realtà forse più vantaggiose economicamente ma certo meno legate a storia e tradizione (tipo le banche).
Il successo del Mais Spinato. Emblema di tutto questo è, ad esempio, il Mais Spinato, prodotto presente nella nostra terra sin dal Seicento ma valorizzato soltanto da poco. Così, nell’anno in cui Bergamo è Capitale Europea della Gastronomia, la Val Gandino mette in vetrina questa eccellenza unica e inimitabile: in coincidenza con la stagione del raccolto, tornano infatti, sino al 22 ottobre, "I Giorni del Melgotto", ovvero una miriade di eventi legati a cultura, coltura e... cottura del Mais Spinato. L'intero calendario degli appuntamenti è rinvenibile QUI, con attività destinate a ragazzi e famiglie, ma anche seminari di approfondimento per promuovere nuove eccellenze legate a doppio filo alla storia della Val Gandino: la lana e la seta. Grazie all'appoggio del Comune di Gandino, sono nati progetti di valorizzazione tesi a dare evidenza e pregio a due produzioni a rischio d'estinzione, oggi più che mai utili opportunità di rilancio.
La rinascita di lana e seta. L'obiettivo, ambizioso ma certo non utopico, è quello di riuscire a fare con la lana e la seta ciò che ci è riusciti a fare con il Mais Spinato, come ha spiegato Antonio Rottigni, presidente della Comunità del Mais Spinato di Gandino: «A dieci anni dal lancio del progetto legato al Mais Spinato di Gandino è tempo di bilanci e di nuove sfide. Il progetto di rivalutazione e valorizzazione dell’antica varietà di mais dall’inconfondibile chicco appuntito è un azzardo appassionato che si è negli anni trasformato in una visione imprenditoriale di territorio e, soprattutto, in una cultura innovativa perché sostenibile e inclusiva. Nuove opportunità di lavoro, una rete di sviluppo capillare, la contaminazione con realtà italiane ed internazionali. Tutto questo è stato, fino ad oggi, il progetto portato avanti da un team appassionato e, per certi versi, visionario. Questa edizione de “I Giorni del Melgotto” segna un nuovo inizio. Le esperienze compiute e i contatti acquisiti diventano la piattaforma di lancio per il futuro. Un futuro che inizia concretamente dalla programmazione di un appuntamento tradizionale, dall’avvio di un appuntamento centrale come la Sagra dello Spinato, ma anche con il lancio dei progetti legati alla lana bergamasca e alla seta. Fibre nobili che rimandano ad antichi mestieri e saperi che hanno garantito prosperità alla Val Gandino e che oggi vengono riscoperte all’insegna della tecnologia sostenibile. Il nuovo motto sarà “innovare nella tradizione”».
Forte dell’esperienza virtuosa del Mais Spinato di Gandino, dunque, la valle ha deciso di aprire gli orizzonti di sviluppo per seta e lana, che tornano ad essere centrali nel modello di sviluppo del territorio. E, in tal senso, gli incontri di venerdì 6 ottobre a Peia (punto di partenza dell’antica Via della Lana) e del 13 ottobre al Museo del Tessile a Leffe segnano l’inizio di una nuova era, come spiega Filippo Servalli, past president della Comunità del Mais Spinato e vicesindaco di Gandino: «La Val Gandino è, per antonomasia e da secoli, culla privilegiata delle attività tessili d’eccellenza. Nei secoli le fortune del borgo medievale di Gandino, della dinamica e volitiva comunità di Leffe e dei centri di Casnigo, Peia e Cazzano Sant'Andrea sono cresciute di pari passo con il dialogo virtuoso fra il mondo agricolo (in particolare allevamento ovino e dei bachi da seta) e quello artigianale, che ha affinato attività manifatturiere di rara qualità, in molti casi ancor oggi uniche ed inimitabili». A tutto questo si è aggiunta nei secoli un’intraprendenza commerciale non comune, che ha portato i mercanti di pannilana gandinesi in ogni angolo d’Europa e i “copertini” leffesi sulle piazze di tutta Italia. Frutti evidenti sono la tintura a Gandino delle camicie rosso scarlatto dei Mille di Garibaldi, le ricchissime dotazioni della Basilica di Gandino, delle chiese sussidiarie e del Museo di arte sacra (antiche sete, pizzi, merletti e tessuti ne fanno una delle massime realtà mondiali del settore), nonché il Museo del Tessile “Martinelli Ginetto” di Leffe, che propone una filiera di macchinari tessili funzionati, dominati dal grande torcitoio per la seta cui lavorò anche il grande Leonardo da Vinci.
La Sagra dello Spinato. Se invece siete più amanti del buon cibo che della storia della nostra terra (legittimo, per carità), vi consigliamo di non perdervi l'appuntamento principe de “I Giorni del Melgotto”, previsto per sabato 14 ottobre (con replica gastronomica domenica 15 ottobre), ovvero la "Sagra dello Spinato", che prenderà il via sin dal mattino con la raccolta in campo delle pannocchie in località Cà Parecia. Nel pomeriggio, sulla piazza del municipio è in programma la festa agreste con la tradizionale scartocciatura, musica e i laboratori del cibo. In serata, invece, incontro con le eccellenze enogastronomiche della Valle in una vera e propria cena di gala, in ambienti coperti e riscaldati in caso di maltempo. A farla da padrone, ovviamente, sarà il Mais Spinato, grazie al quale in questi anni è nata una incredibile filiera di prodotti: alla classica farina da polenta si affiancano infatti gallette, frollini, gelato, birra, chiacchiere, camisocc e molto altro. In piazza ci saranno polenta, formaggi, salumi e specialità di carne, ma anche la classica "Spinata", pronta a rivaleggiare con successo con pizza e piadina. Portate quindi soltanto un po' di pazienza, perché poi ci sarà da divertirsi.