L'abito da sposa te lo regalano... le suore del convento di Santa Rita!
Per alcune ragazze il velo è una cosa seria. Ma Suor Maria Laura del convento di Santa Rita da Cascia si è fatta prendere un po’ la mano. E non perché, come sarebbe immediato pensare, all’età di ventotto anni, ha lasciato il suo mestiere da sarta per prendere, appunto, il velo. Ma perché, nel Convento dove vive la sua clausura, raccoglie tutti gli abiti da sposa che vengono donati e li mette a disposizione delle spose che non possono permettersi di comprarne uno nuovo. Dagli Anni Cinquanta la collezione del convento si è fatta sempre più ricca: le spose infatti portavano il vestito alle suore come voto, per pregare affinché la Santa Rita di proteggere la loro unione. Altre, per non far soffocare nella naftalina il loro abito più importante.
Una santa ad hoc. Santa Rita, al secolo Margherita Lotti, che di sciagure matrimoniali ne sa, perché, costretta a sposare un uomo violento e iracondo, lo convinse pian piano a scendere a più miti consigli e ad abbandonare le armi. Non solo. In seguito il marito della Santa venne ucciso una sera, mentre rincasava, probabilmente per vecchi rancori. Una Santa che ha tanto vissuto, sofferto e amato, e che per tutto il noviziato si è occupata di donne in difficoltà. In origine, infatti, i vestiti da sposa conservati in convento, venivano usati dalle “apette”, le ragazze orfane o molto povere, accolte nell’Alveare di Santa Rita.
L'atelier nel convento. Oggi, la stessa missione viene portata avanti da Suor Maria Laura, che ormai ha un vero e proprio atelier. Dal 2013, infatti, la stanza per la scelta dell'abito è stata portata all’interno della clausura, dove c’è più spazio per i vestiti, ma anche per accogliere la sposa che, notoriamente, è accompagnata da mamma-suocera-sorella-migliore amica, spesso tutte insieme. Le spose scelgono il loro abito fra quelli presenti e lasciano un’offerta, oppure lo restituiscono dopo la cerimonia, in modo che altre ragazze possano avere la possibilità di sposarsi in abito bianco ed essere bellissime nel giorno più importante della loro vita. Altri abiti, invece, vengono inviati alle missioni.
Suor Maria Laura, dato il suo voto di clausura, può vedere e parlare con le ragazze solo attraverso una porta forata, ma, racconta «di tutte le spose conservo un caro ricordo. Durante le prove dell’abito, il clima che si crea è sereno e divertente, alcune ragazze rimangono entusiaste del primo vestito indossato, altre ancora scelgono abiti molto diversi da quelli che avevano immaginato. Molte spose tornano dopo il matrimonio accompagnate dal marito per condividere la loro esperienza. Provo sempre una grande gioia, la gioia di vedere felice una giovane che può coronare il suo sogno d’amore anche con un abito adeguato al giorno più bello della sua vita».
Tutti i tipi di spose. L’iniziativa è arrivata anche oltre oceano. Una ragazza americana ha scritto una mail alle suore del convento che l’hanno aiutata a scegliere con fotografie degli abiti, dopo averle chiesto le sue misure. I tempi sono cambiati, ma ogni donna sogna fin da bambina, il suo abito bianco. Ed infatti le suore non fanno differenza tra spose che celebrano la cerimonia in chiesa o con rito civile, cosa che tengono a specificare sulla pagina del loro sito, ma le aiutano a realizzare il loro sogno. Che tu sia la sposa del Signore o di un signore qualsiasi, l'importante è avere il velo giusto. Alle ragazze single per sempre, tranquille, Santa Rita pensa anche a voi: è la protettrice delle cause impossibili.