Una nuova dritta per gli spuntini L'ideale è berci sopra (acqua)

Cadere in tentazione è facile: quando il buco allo stomaco attanaglia, a metà mattina o al pomeriggio, non si sentono ragioni. La sola cosa da fare, per non perdere la concentrazione anche sul lavoro, è rispondere a quello stimolo famelico che potrebbe essere anche una cosa buona, dicono gli esperti, che evita di arrivare eccessivamente affamati al momento del pranzo e rischiare di eccedere in quantità. A patto che si sappia però scegliere lo spuntino giusto: quello nutrizionale con poche calorie, e magari bevendoci anche un po’ su. Perché l’acqua aiuta a rompere la fame e favorisce il mantenimento della buona forma fisica.
Si comincia dall'etichetta. Meglio non cedere alla bontà di coppe di gelato davanti alla tv, soprattutto alla sera, a brioche o cornetti a metà mattina e a snack al pomeriggio, perché il conto da pagare in termini di peso potrebbe essere salato. Allora che fare? La strategia per mangiare lo spuntino giusto è leggere l’etichetta. Azione che sembra banale e scontata, ma che invece non lo è affatto. Pare che, nel guardare gli indicatori nutrizionali in tabella, gli italiani facciano infatti cadere l’attenzione solo su alcuni ingredienti, quelli che fanno più paura - come grassi e zuccheri -, considerati un attentato alla linea, trascurando la presenza alimentare di altri principi nutritivi, ben più importanti, quali calcio, potassio e fibre, preziosi per il nostro benessere, altamente nutrienti e sfamanti con poche calorie.
Uno studio di un gruppo di ricercatori americani dell’Università del Minnesota, pubblicato su Global Pediatric Health, asserisce infatti che la lettura attenta e intelligente dell’etichetta è il primo passo per sapere che cosa, salutisticamente parlando, si mette in bocca e nello stomaco: etichettatura che è tanto più importanti per i cibi industriali e preconfezionati, come possono essere gli snack e i prodotti dolciari, i quali potrebbero nascondere sgradite sorprese poco salutari.
I migliori spuntini, secondo gli esperti. Insomma, quando si sceglie lo spuntino giornaliero occorre fare attenzione non solo alla piccola quantità ma anche alla qualità dell’alimento prescelto e gli esperti lo dicono chiaro: tra gli spezzafame, meglio preferire quelli sani e genuini come frutta, latte e yogurt che aiutano a riempire il buco allo stomaco, favorendo il mantenimento della buona forma, grazie a un controllo sull’introito calorico. Il motivo c’è. Ed è stato spiegato sempre nello studio americano, che, attraverso l’utilizzo di un indice utile a misurare il livello di nutrienti out contenuti nei cibi fuoripasto, dunque da limitare (sodio, grassi saturi e zuccheri), e quelli ok, che possono cioè essere introiettati senza grossi problemi (proteine, calcio e potassio), è arrivato a stabilire la triade di alimenti spezzafame migliori per densità nutrizionale e ridotte calorie. I più golosi o meno attenti agli ingredienti alimentari, si mettano il cuore in pace, perché le loro cattive scelte del metà pasto non hanno più scuse.
L'acqua, perfetta da abbinare. Non c’è nulla di meglio dell’acqua da bere con uno spuntino, che fa alleanza sinergica con gli alimenti sani. Infatti non solo idrata adeguatamente l’organismo, ma favorisce anche la buona forma fisica: bevuta come fuori pasto consente di limitare l’appetito, svolgendo una funzione di tappa buco allo stomaco, grazie allo stretto legame esistente tra lo stimolo della sete e quello della fame, a vantaggio di una azione depurativa che contrasta e abbatte le tossine in eccesso. Ma non solo: per merito del fenomeno della termogenesi, ovvero la produzione di calore da parte dell’organismo, l’acqua stimola anche il migliore metabolismo, che in buona sostanza significa maggior numero di calorie bruciate, fatte fuori bevendo solo dell’acqua. Per tutte queste buone qualità, l’acqua viene definita dagli esperti un valido rompi-digiuno, quasi migliore del cibo stesso.
Anche l’acqua ha le sue regole. L’apporto idrico non può essere casuale, bensì occorre seguire per ottenere i migliori benefici delle regole ottimali che richiedono la bevuta di almeno otto bicchiere giornalieri, distribuiti nell’arco della giornata. Più precisamente: due prima di colazione, due a pranzo e cena, uno a metà mattina e uno a merenda. Una spartizione che aiuterà a dare un senso di sazietà molto più rapidamente durante il pasto invitando così, ed ecco un altro valore aggiunto dell’acqua, anche a consumare pasti più leggeri e porzioni più contenute. Senza troppi sacrifici.