Pensieri segreti di una commessa Il flagello delle adolescenti con vip

In una tranquilla domenica, in cui Dio si riposa ma in cui tu, commessa diligente e gioiosa, stai andando al lavoro per aprire il negozio, noti qualcosa di insolito. Arrivi nel parcheggio del tuo centro commerciale e vedi che già buona parte dei parcheggi sono occupati, anche se sono solo le 8.30 del mattino. Fuori dalle porte scorrevoli ancora chiuse, si è già radunata una discreta folla di clienti. Niente di strano, tutto sommato. Ma oggi la loro composizione demografica ti colpisce; invece dei soliti pensionati impazienti di tornare a casa a fare niente, ci sono stormi di ragazzine vestiti come se fossimo a Ibiza. Guardi l’orologio, magari hai sbagliato spazio-tempo e sei a Rimini davanti al Papete (con la divisa da commessa però). Eppure sono proprio le 8.30 del mattino. Ti fai largo tra l’adolescenza, riesci a entrare senza che nessuno si infiltri e ti dirigi verso il tuo negozio ma... devi aver sbagliato qualcosa.
Nella galleria del centro è comparso un palco e una manciata di gorilla neri si è generata per scissione dalle pareti. Sono tutti in comunicazione tra loro e al tuo passaggio si premono un orecchio sussurrando: “Addetto interno in arrivo”. Quasi intimorita tiri su la saracinesca del tuo negozio e non sai bene che cosa aspettarti; la tua collega cinquantenne ne sa meno di te. All’apertura una fiumana di ragazzine (che si sono evidentemente duplicate nel frattempo) invade la galleria e inizia a spargersi per i negozi. Di solito i gruppi sono di due o tre elementi, seguiti a ruota da genitori (in percentuale 80 per cento padri sotto ricatto e 20 per cento madri che non hanno un marito da mandare al loro posto) alquanto svogliati e assonnati. Ovviamente non comprano niente, non sono lì per questo e devastano il negozio.
Se avete la sfortuna di vendere cosmetici, state pur certe che le piccole civette useranno tutti i tester come se non ci fosse un domani e spruzzeranno una quantità tale di profumi da scoraggiare l’ingresso di altra gente per tutta la giornata. Le vedete specchiarsi e ridere e chiedere pareri alle amiche sull’adeguatezza del loro trucco o del loro abbigliamento alquanto succinto. I genitori nel frattempo danno prova di essere davvero al passo con i tempi e si isolano in un autismo all’avanguardia, attaccati al loro cellulare. Tu, che stai correndo da un reparto all’altro cercando di limitare i danni, non hai ancora capito perché il flagello delle adolescenti è stato mandato proprio durante il tuo turno.
Tutto d’un tratto, una di loro, che per un tacito istinto di branco era vicino all’ingresso, lancia un richiamo d’allarme: «Hiiiiiiiiii, sono arrivati!». Mollano tutto ciò che stanno facendo e travolgono genitori e clienti ignari, per riversarsi a l l’esterno e probabilmente morire schiacciate. Il vostro negozio è demolito, ma almeno è vuoto. Prima di iniziare a raccogliere i cocci però, volete capire se il Messia è arrivato proprio nel vostro centro commerciale. Uscite fuori. Le ragazzine sono calamitate verso un grappolo di gorilla che avanzano proteggendo due figuri ciondolanti, dalla cui camminata (e dai risvoltini) evincete chiaramente che il Messia non tornerà nemmeno oggi. I due però riescono a scatenare una raffica di Hiiii e Haaaa accompagnati da una pioggia di feromoni, e dalla folla riuscite a captare che i due si chiamano Benji e Holly, o qualcosa del genere.
Salgono sul palco e iniziano a parlare alla folla. La densità di ragazzine nel centro della galleria è pari a quella di una stella implosa. I gorilla hanno il loro bel daffare a tentare di tenerle giù dal palco. Le tirano per i piedi, per i capelli, per le braccia, ma loro inesorabilmente avanzano e alla fine una si catapulta frantumandosi verosimilmente tre o quattro costole. Tocca un piede a uno dei due cosi che dondolano con espressione estremamente affascinante, tipo Paperino e Paperoga. La temeraria viene però ripescata dai bodyguard e lanciata di nuovo tra la folla delle fans che probabilmente la scuoieranno viva per conservare la reliquia del dito che ha toccato il piede di Holly e Benji.
Durante tutto questo spettacolo, il negozio è miracolosamente deserto. Probabilmente qualsiasi altro tipo di avventore che sia maggiorenne e non interessato ai due bamboli gonfiabili è stato schiacciato sotto le zeppe delle ragazzine o è morto nel parcheggio incastrato tra le macchine dei genitori che attendono. Se non fosse che i due iniziano a cantare una pessima musica all’italiana, potresti anche apprezzare gli eventi al centro commerciale. Almeno fin quando il tuo negozio resta vuoto.