La posta degli amori sfigati «A me piace l'odore della gonna»

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Cara Alba,
Devo dirti la verità: mi ha stupito non leggere, tra le lettere che ricevi, nemmeno una voce femminile che si lamentasse dell’atteggiamento maschile. Perché lo fate sempre, spesso a sproposito. Se ti sto scrivendo, però, è perché nel mio caso tutti gli insulti che mi sono preso sono giustificati. Lo dico ora, che a 40 anni passati mi trovo in un bilocale che di mio ha giusto la presenza. Sono un marinaio 2.0: in ogni porto una donna. Mi piace corteggiare, amo l’arte del flirt, impazzisco per «l’odore della gonna», come canta Mannarino. Sole, sposate, studentesse, imprenditrici, casalinghe: non fa differenza. La verità è che con nessuna condivido più di un orgasmo e un letto. E, ti dico la verità, la cosa mi inizia a pesare. Mi diverte ancora, sia chiaro, ma mi faccio quasi tenerezza. Non credo di essere uno stronzo: mi ritengo un bell’uomo che, senza fare promesse, tocca i tasti giusti nelle vostre menti. Tutto qui. Eppure invidio chi, dopo aver scardinato le vostre difese, si abbandona ad esse. Se mi sono mai innamorato? Certo che sì, ma non è andata. Non pensi sia ingiusto però che, guardandomi allo specchio, mi faccia un po' tenerezza? Dimmelo tu, che sei donna. Ma evita di darmi dello stronzo, perché non me lo merito.
Giorgio

 

Caro Giorgio,
La prima cosa che mi verrebbe da risponderti è di andare a frignare da qualche altra parte. Il seduttore seriale stanco del via vai di femmine mi doveva capitare. Se annusi le lenzuola senti ancora lo Chanel n°5 dell’ultima preda? Quello che ti dico, però, è che sai campare e un po’ ti stimo. Per te le donne sono intercambiabili, meravigliose creature sorridenti e profumate, ansiose e scalpitanti di farsi una rotolatina con te che «sai toccare i punti giusti». Del resto, sono persone adulte, scelgono in coscienza di passare tempo con te, non fai male a nessuno, no? Ti consiglio di raccontartela un po’ meno, però. Non ti piace l’odore della gonna, solo la vertigine che ti dà il poter passare per un Casanova, inscenare questa recita, e fare pure quello che, dopo aver fatto i comodi suoi, si annoia. Ma di Casanova, ne nasce uno ogni cinquecento anni. «Il seduttore di professione, che fa del sedurre un progetto, è invece un uomo abominevole, sostanzialmente nemico dell’oggetto su cui ha posto gli occhi: è un vero criminale che, se possiede le qualità necessarie per sedurre, se ne rende indegno usandole per sedurre una donna»: lo dice lui, il più famoso seduttore di tutti i tempi. Non io. Sei molto lontano da questo tipo di amore per le donne, da questa poesia. Se ti meriti un po’ di tenerezza? No. Ciao.
Alba

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