Spunti e polemiche della settimana (Un pergolato tra Rossi e Pezzoni)
Riassumiamo i principali temi del dibattito politico bergamasco, con relative polemiche, nella settimana che si è appena conclusa.
Il centrodestra spaccato su Pezzoni.
Matteo Rossi - proposto dal Pd - e Giuseppe Pezzoni - proposto dalla Lega - sono i due candidati alla presidenza della Provincia di Bergamo. Ma mentre per Rossi l’intesa nel centrosinistra è stata trovata facilmente, sul nome di Pezzoni si è verificata una spaccatura all’interno del centrodestra. La modalità di designazione del sindaco di Treviglio (ex An), da parte della Lega, non è stata infatti gradita a Forza Italia, al punto che il coordinatore provinciale degli azzurri, Alessandro Sorte, si è spinto a dichiarare di voler considerare Rossi come candidato di una fase costituente, a differenza di Pezzoni che è solo il candidato della Lega. Per la cronaca, i dissidi con gli azzurri risalgono già agli inizi dell'esperienza di Pezzoni come sindaco di Treviglio, quando i consiglieri dell'allora PdL lamentarono di essere stati tenuti ai margini dell'amministrazione. Una situazione che rischia di incrinare ancor di più i rapporti tra i due maggiori partiti del centrodestra, ma che potrebbe anche prefigurare scenari inediti per il futuro della vita politica nella bergamasca. Dalla vicenda Uniacque in poi, il dialogo fra Pd e Forza Italia si è fatto più fitto e intenso. D'altra parte, la linea di Berlusconi a livello nazionale è chiara.
In arrivo altri tagli ai Comuni imposti dal Governo.
Le casse dei Comuni riceveranno un altro taglio. Il governo ha infatti deciso di diminuire i finanziamenti previsti, ed entro dicembre saranno in totale 6,4 milioni le spese da tagliare nei vari comuni della bergamasca. Il Comune di Bergamo, in particolare, si troverà con 845 mila euro in meno a disposizione. L'ex assessore al bilancio della Lega Nord, Enrico Facoetti, ha preso la palla al balzo: «Il governo per farsi bello scarica oneri sugli enti locali e il risultato è un taglio progressivo che colpisce tutti i cittadini indistintamente, mette a rischio servizi o porta ad aumentare le tasse». Facoetti ha inoltre lamentato la mancanza del criterio di merito per i Comuni virtuosi. Un punto, quest’ultimo, sul quale pare d’accordo anche Claudio Armati, presidente dell’Associazione Comuni bergamaschi: «Si sperava in una revisione dei conteggi, perché la situazione dei bilanci è molto grave», ha detto Armati.
Riforma delle Circoscrizioni, con qualche critica.
Le vecchie Circoscrizioni sono state abolite per legge e a Bergamo a sostituirne i rappresentanti è stata introdotta la figura dei "delegati di quartiere", figure che lavoreranno a tempo pieno e saranno stipendiate: «Cinque saranno dipendenti comunali, gli altri saranno espressione della co-progettazione con il terzo settore», ha detto il sindaco Giorgio Gori. Le critiche più accese sono arrivate dall'ex primo cittadino Franco Tentorio, secondo il quale è utopistico sottrarre dei dipendenti comunali dai loro attuali incarichi. «Ma peggio – ha rilevato Tentorio - sarebbe se queste figure fossero esterne, perché ciò costringerebbe il Comune a spendere di più. Questo è il punto debole della riforma, era meglio quella approvata ad aprile dalla passata amministrazione che prevedeva quattro Consulte territoriali».
La risposta del sindaco non si è fatta attendere: «Aggiungeremo forze attive nei vari quartieri senza spese aggiuntive». Anche l'Assessore per la Coesione sociale, Maria Carolina Marchesi, ha replicato ad alcune polemiche precisando che «i rappresentanti non saranno figure politiche e che serviranno proprio a far sentire la propria voce a partire dai più deboli». A proposito delle retribuzioni sia Gori che Marchesi hanno a più riprese dichiarato che non ci sarà alcun onere aggiuntivo per il Comune, perché si utilizzeranno coperture già presenti. A favore dei delegati di quartiere ha votato anche SEL, ma Luciano Ongaro ha chiarito che serviranno molte aggiunte alla riforma, in modo da chiarire quali siano le reali possibilità di partecipazione attiva.
Bergamo boccia l'urgenza della mozione sul caso Monella.
Antonio Monella, l’imprenditore di Arzago condannato per l'omicidio di un ladro che s'era introdotto in casa sua, si è presentato spontaneamente al carcere di via Gleno lunedì 8 settembre. La Lega Nord, che si è sempre espressa in sua difesa, ha deciso di proporre, in tutti i Consigli comunali dove è presente, una mozione per sostenere e sollecitare la grazia a Monella da parte del presidente della Repubblica. Il comune di Bergamo ha però bocciato la richiesta di urgenza, provocando la reazione piccata del capogruppo leghista Alberto Ribolla: «Quasi tutto il centrosinistra ha votato contro l'urgenza della mozione. Quando c'è da difendere gli extracomunitari si stracciano le vesti, quando invece c'è da difendere i cittadini italiani latitano».
Dopo la veranda, il pergolato.
Durante la campagna elettorale per l'elezione del sindaco di Bergamo, il segretario provinciale della Lega Nord, Daniele Belotti, ha denunciato a più riprese la presenza di una veranda abusiva costruita dall'attuale sindaco, Giorgio Gori, nella sua abitazione di Città Alta. Nel giorno del comizio di Renzi a Bergamo qualcuno arrivò addirittura ad affittare un piccolo aereo che sorvolò la città con la scritta: “Veranda abusiva, Gori Pinocchio".
Dopo gli accertamenti, durante l’estate la veranda è stata rimossa, ma ora il segretario leghista è tornato alla carica, puntando il dito contro la richiesta fatta da Gori di realizzare un pergolato al posto della veranda. Secondo Belotti il pergolato ipotizzato non rispetterebbe i regolamenti restrittivi di quell'area urbana: «Siamo oltre ogni decenza morale per chi, per il ruolo che ricopre, dovrebbe dare l’esempio a tutti i suoi cittadini», ha detto il segretario leghista.
Gori ha risposto per le rime, spiegando che si tratta di una richiesta lecita inviata agli organismi competenti, affermando che pergolati simili esistono già in altre abitazioni e che, se i regolamenti non ne consentiranno la realizzazione, accetterà di buon grado un’eventuale bocciatura della domanda. Evidentemente infastidito, il sindaco ha però voluto rispondere anche direttamente a Belotti: «Capisco che non abbia niente da fare dalla mattina alla sera, ma un partito serio dovrebbe cominciare a preoccuparsi dell’evidente fissazione del suo segretario provinciale per le coperture da giardino».
I criteri di nomina dei membri delle commissioni urbanistica.
Il Comune di Bergamo ha pubblicato il bando che contiene i criteri per la nomina dei membri delle commissioni urbanistica, edilizia e paesaggistica, che saranno scelti tra gli Ordini professionali, ma il consigliere comunale e segretario cittadino della Lega Nord, Luisa Pecce, attacca la maggioranza. Tra l’altro, la Pecce ha contestato anche il criterio d'invio delle domande, che non saranno indirizzate al Comune bensì direttamente agli Ordini di appartenenza, i quali saranno poi responsabili della valutazione e della proposta finale dei candidati alla Giunta. Sono la “natura obsoleta” degli Ordini e la mancanza di trasparenza e imparzialità a non convincere il consigliere leghista, che si è scagliata contro quella che definisce una lobby incapace di premiare il merito. La Pecce ha poi sollevato il problema del conflitto d'interessi dell'attuale assessore all'urbanistica, che al momento della nomina si è dovuto dimettere proprio da presidente dell'Ordine degli architetti. Secondo lei, l’assessore non potrebbe garantire la necessaria imparzialità. L'ultimo appunto riguarda la natura politica della commissione urbanistica, che escluderebbe la necessità di una figura appartenente a un Ordine professionale. Luisa Pecce ha sintetizzato così la volontà di Palazzo Frizzoni: «Far scegliere ad altri, al di fuori del Palazzo, solo nomi graditi al manovratore, senza assumersi la responsabilità politica di aver escluso esponenti delle minoranze».