Bergamo allatta sempre meno e l'Asl rimedia con i baby pit-stop
95 bambini in più salvati ogni ora, 830 mila ogni anno. Non servono alte tecnologie o le competenze di eminenti professori per arrivare a questo obiettivo, ma il semplice amore di una madre verso il proprio neonato e la forma di nutrimento più naturale al mondo: l’allattamento al seno. Perché il colostro, il primissimo latte materno, se ricevuto entro la prima ora di vita, può contribuire ad attivare e potenziare il sistema immunitario dei neonati, rendendo i piccoli tre volte maggiormente capaci di sopravvivere alle condizioni più avverse, anche quelle che possono subentrare subito dopo la nascita.
Eppure la modernità pare avere allontanato, fatto regredire o addirittura negato anche questa tenera relazione madre-figlio. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, sono più del 43% e 67% le donne che rispettivamente a 6 e 12 mesi non hanno mai allattato o non allattano più al seno. Bergamo non si è sottratta al trend negativo, anzi: nel 2012 (ultimi dati disponibili) la provincia orobica è stata quella in cui si è allattato meno in Lombardia (intorno al 36% il riscontro alla prima vaccinazione). Di fronte a questo dato epidemiologico, l'Asl di Bergamo ha promosso una politica di sensibilizzazione e messo in atto tutto il possibile per offrire una soluzione positiva al fenomeno, aderendo al progetto Oms-Unicef "Comunità Amica dei Bambini".
I punti allattamento. L’iniziativa ‘Comunità Amica dei Bambini’ si è concretizzata con l’istituzione presso i Consultori Familiari ASL, dislocati nell’intera provincia, di spazi gratuiti di allattamento al seno, in fasce orarie dedicate (ma senza comunque necessità di appuntamento), che fungono da importante rete di sostegno alle neomamme, impegnate o che si trovano fuori casa col proprio bimbo, ma che non voglio mancare a questo stretto rapporto affettivo. Sono però, questi luoghi, anche un ‘ritrovo professionale’ nel quale ricevere informazioni sull’allattamento e le sue modalità, affinché alcune possibili difficoltà iniziali non diventino causa di rinuncia a questo momento di connubio fra mamma e bimbo; una occasione di confronto con altre mamme o con ostetriche e operatori specializzate dei Consultori anche su temi diversi, ad esempio la nutrizione per se stesse, migliorando così la qualità del proprio latte, o la cura e assistenza al bambino.
Il ‘Baby Pit Stop’. La ASL bergamasca pensa però ancora più in grande e ha intrapreso un percorso di accreditamento della durata di 3 anni, che prevede varie iniziative di alleanza con il bambino. Fra queste, anche il progetto "Ospedali & Comunità Amici dei Bambini" che ha come obiettivo l'allestimento in Italia, a cominciare dalle proprie sedi territoriali, ovvero i Comitati Provinciali e i Punti di Incontro, di 1.000 Baby Pit Stop UNICEF quale servizio sociale per tutte le mamme della città. Ambienti protetti, diversi dai Consultori, in cui le mamme si sentano sicure, seguite e a proprio agio per allattare il loro bambino, potendo provvedere anche al cambio del pannolino. Il primo ‘pit stop’ bergamasco, che ha sede all’interno della ASL cittadina e che ha visto il coinvolgimento del Comune e di alcune farmacie locali, verrà inaugurato il prossimo 2 ottobre nell’ambito della settimana dedicata alla promozione dell’allattamento al seno.
Il progetto WHP. Ma non si tratta di una semplice stanza di ‘pit stop’: è certificata WHP (Workplace Health Promotion Network). Ossia testimonia la volontà dell’azienda che ha aderito al progetto, anch’esso triennale, di promuovere e tutelare la salute dei propri dipendenti, delle lavoratrici-mamme in questo caso, garantendo loro un luogo dotato di tutte le attrezzature necessarie (come da esempio un mastosuttore – tiralatte - o un frigorifero, in cui continuare l’allattamento naturale anche alla ripresa della propria professione. La ‘stanza pit stop’ potrà essere già utilizzata dal prossimo 3 ottobre, quando dalle 10:00 alle 12:00, verrà battezzata da alcune neomamme bergamasche che racconteranno la propria storia di consultorio e non e la potranno testare.
Le altre iniziative. Alcune di queste testimonianze sono state raccolte in scatti, ingranditi: fermi immagini degli operatori, attivi all’interno dei consultori, che hanno ritratto la più tenera espressione della maternità in una mostra che durerà per tutta la prima settimana di ottobre (e qualche giorno in più).
Proprietà e vantaggi del latte materno
Alto valore nutrizionale. Il latte materno, rispetto a quello artificiale, ha un alto valore nutrizionale, tollerabilità e digeribilità per il bambino. Un’opinione sostenuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dai neonatologi: quantitativamente e qualitativamente ottimale, il latte materno, da solo e in modo esclusivo (senza cioè che ad esso vengano aggiunte acqua o tisane), è sufficiente a coprire i fabbisogni del bambino nei primi 5-6 mesi di vita, favorendone la crescita e le caratteristiche fisiologiche della digestione, dell’assorbimento e del metabolismo. «Dopo i sei mesi di allattamento al seno, che coincide con l’inizio della fase di svezzamento - spiega Claudio Fabris, Professore di Neonatologia all’Università di Torino - sarebbe opportuno passare ad un allattamento misto, alternando alla poppata le prime pappe. Non vi sono tuttavia controindicazioni ad allattare i piccoli anche dopo l’anno proseguendo nell’azione benefica che da questo nutrimento se ne può trarre».
Scudo protettivo contro le malattie. Quello nutrizionale è solo il primo dei vantaggi; a detta degli esperti, infatti, il latte materno può essere considerato uno scudo protettivo per la salute del neonato e della sua crescita: «Gli anticorpi e le sostanze battericide in esso contenute – continua lo specialista - consentono al piccolo di attivare le migliori difese nei confronti di infezioni da virus e batteri che possono colpire le vie respiratorie superiori e inferiori, quelle intestinali e urinarie, o essere causa di meningiti e sepsi. La protezione, poi, si estende anche ad alcune fra le malattie più tipiche dei primi mesi di vita e dell’infanzia: come le otiti o le gastroenteriti e da alcune malattie dovute all’alterata risposta immune, quali il diabete giovanile, il morbo di Chron e la rettocolite ulcerosa, due patologie queste ultime che colpiscono l’apparato gastrointestinale». Inoltre, diversamente da quello vaccino, il latte materno non genera allergie (eczemi, asma) e secondo uno studio condotto dall’Università di Harvard ridurrebbe, nel bambino il rischio di obesità del 34% grazie alla sua composizione che ha effetti benefici sugli ormoni che regolano il metabolismo.
Gli altri benefici per il neonato… Psicologico, innanzitutto. «Durante l’allattamento al seno si instaura e si consolida un rapporto empatico, quasi simbiotico, madre-neonato. «Attaccato al seno – dichiara ancora il neonatologo - il bambino ascolta la voce della mamma, ne sente l’odore e il calore della pelle. Questo gli consente di rilassarsi e di rendere più regolare la sua attività respiratoria. Condizioni, entrambe, che favoriscono una crescita corporea più armonica e il miglioramento dello stato dell’umore».
…e per la mamma. Aiuta a ritrovare la forma fisica, perché allattare al seno favorisce la perdita di peso in eccesso. E potenzia le difese contro alcune importanti patologie. «Diversi studi internazionali hanno evidenziato che l’allattamento al seno, prolungato per diversi mesi – conclude Fabris - può aiutare a proteggere dal tumore alla mammella e all’ovaio e a lungo raggio favorire il reintegro dei minerali che vengono naturalmente persi, permettendo di consolidare le ossa, un fattore importantissimo per allontanare lo spettro dell’osteoporosi che colpisce molte donne in menopausa».
La raccomandazione degli esperti è dunque chiara: quando possibile allattare sempre e a lungo al seno. Fatta eccezione per alcune condizioni nelle quali è controindicato: tumore, malattie cardiovascolari, epatiche o renali che provocherebbero un eccessivo affaticamento. In caso di infezioni quali AIDS, herpes localizzato al seno, invece, sarebbe meglio evitarlo.
Di seguito gli spazi di allattamento nei consultori di Bergamo.
Alzano Lombardo
Giovedi' dalle 9 alle 12 - via Ribolla, 1 tel. 035.4285 211/213
Bergamo
Martedi' dalle 14 alle 16 e mercoledi' dalle 9,30 alle 11,30 - via Borgo Palazzo, 130 - Padiglione 18A Giallo - tel. 035.2270641/633
Calusco d'adda
Martedi' dalle 13,30 alle 15,30 - via Locatelli, 265 - tel. 035.4389418
Dalmine
Giovedi' dalle 10 alle 12 - viale Betelli, 2 - 035.378120
Gazzaniga
Martedi' dalle 9 alle 12 - via Manzoni, 98 - numero 035.71.77.436
Grumello del Monte
Martedi' e giovedi' dalle 9 alle 12 via Nembrini, 1 - tel. 035.8356340
Lovere
Lunedi' dalle 9 alle 12 - p.le Bonomelli, 8 - tel. 035.4349607/628
Ponte San Pietro
Giovedi' dalle 9 alle 12 - via Caironi, 7 - tel. 035.603347
Romano di Lombardia
Lunedi' dalle 9 alle 12.30 - via Cavagnari, 5 - tel. 0363.919226
Sarnico
Lunedi' dalle 10 alle 12 - via Libertà, 37 - tel. 035.911038/910222
Seriate
Venerdi' dalle 9 alle 12 - via Paderno, 40 - tel.035.3235 061/056
Trescore Balneario
Martedi' dalle 14 alle 16 - via Mazzini, 13 - tel.035.955420/425
Treviglio
Venerdi' dalle 9 alle 12.30 - via Rossini, 1 - tel.0363.590949
Villa d'Alme'
Venerdi' dalle 8.30 alle 12.30 - via Calvi - tel. 035.636237
Zanica
Venerdi' dalle 10 alle 12 - via Serio, 1 - tel. 035.4245538