Dalmine, istantanee di una vita da un grande «uomo di fotografia»
«Lui diceva sempre: “No, no, piötost che fa chel laùr lè, guai” (No, piuttosto che fare quella cosa lì, guai, ndr) e dopo due minuti era lì che lo faceva». Questa frase ben descrive l’animo e il carattere di Ivano Viola, 63 anni, fotografo di Brembo molto conosciuto e apprezzato a Dalmine, scomparso improvvisamente la scorsa domenica. A ricordarlo è l’amico Valentino Belotti, del PhotoStudio U.V. di Osio Sopra, anche lui sgomento per l’accaduto. Ivano domenica ha avuto un malore che gli è stato fatale. Lo hanno trovato la moglie Susi e la figlia Paola. Viola era un grandissimo appassionato di fotografia. Era stato dipendente della Dalmine, poi aveva seguito la sua passione e aveva fatto il fotografo per quindici anni e infine era stato assunto come autista dalla Sab.
Rifugio antiaereo, 2006
Dalmine, 2004
Corsa alla mensa, 1982
Susy, 1984
«Lo conosco da quando era appena maggiorenne - racconta Belotti -. Io ho aperto il negozio quando avevo 22 anni e lui veniva molto spesso qui a parlare di fotografia, a chiacchierare, a bere il caffè. Era un amante dei computer e dei programmi per lavorare le immagini, quindi aveva sempre qualche novità tecnologica da raccontare. Mi mancherà tantissimo, era una grande persona». L’ultima volta che Valentino ha incontrato Ivano era lo scorso venerdì: «Si era attivato per recuperare delle moto da mandare in Africa tramite un suo vicino di casa. Gli aveva dato la sua e io gli avevo dato la mia, ma c’erano dei problemi burocratici da risolvere per la questione delle targhe, così la scorsa settimana l’ho visto parecchio. Era sempre un piacere parlare con lui. Gli piaceva fare il duro ma non lo era affatto, aveva un cuore d’oro».
Ivano Viola era entrato a far parte del Circolo Fotografico Dalmine nel 1985, un anno dopo la sua fondazione, e aveva partecipato a diversi direttivi dell’associazione. Aveva collaborato e redatto per anni il catalogo digitale e...»