La maturità si farà "in casa" e altre novità sulla scuola
Il ministro Giannini ha voluto farci una sorpresa, nel giorno in cui le scuole di quindici regioni riaprono le porte – e nel giorno in cui, come è stato anticipato, prenderanno posto dietro alle cattedre i 150 mila precari assunti il primo settembre. Il ministro ha infatti diramato la notizia che il progetto di riforma della maturità è già a buon punto, tanto che potrebbe entrare nella riforma che sarà presentata a gennaio. Sembra che, già a partire dall’anno scolastico appena cominciato, non ci sarà più una commissione mista, ma solo interna, proprio come aveva fatto il ministro Moratti, nel 2002. Il presidente, inoltre, non dovrà «arrivare per forza da fuori provincia». La Giannini ha spiegato che la maturità non sarà più considerata come un giudizio divino, ma come un esame che fa il punto sull’ultimo anno di scuola superiore, così da chiudere un ciclo di studi. Il ministro metterebbe la parola fine anche all’esperienza della tesina di fine anno, che ha definito come «un atto compilativo che è diventato solo un fiore al bavero, una collanina graziosa». In sostituzione, i maturandi presenteranno invece un lavoro più impegnativo, «un progetto che riguardi tutto l'anno trascorso: un lavoro più teorico per i licei e un prodotto finito per i tecnici».
Intanto, a mezzogiorno, si apriranno le consultazioni sul sito Labuonascuola.gov.it, che resterà aperto per due mesi. Gli insegnanti potranno esprimere il loro parere sulle assunzioni, formazione, autonomia, materie, lavoro e risorse. Il 15 novembre, i risultati dei questionari saranno presi in consegna dal ministero, che deciderà se e in che misura apportare modifiche al progetto di riforma. L’idea del sondaggio online è nata per dare ai docenti la possibilità di esprimere direttamente la propria opinione e per togliere ai sindacati il rango di interlocutori privilegiati. Anche se, assicura il ministro, le trattative tra il governo e questi ultimi inizieranno presto, questo autunno.
Qualche giorno fa, il ministro Giannini aveva accennato alla riforma come a un’occasione per saldare i ponti tra scuola e lavoro e aveva annunciato che la prima prova della maturità sarebbe cambiata, dando più spazio al saggio breve. Oggi ha voluto dare altre anticipazioni sulla riforma. Ha detto, infatti, che servirebbe (il condizionale è suo) una revisione organica della scuola media e ha fornito rassicurazioni sulla progettata autonomia delle scuole. Essa si eserciterà nella scelta della materia in cui ogni istituto vorrà “specializzarsi”, in inglese, informatica, arte oppure musica. Lascerà però intatto il monte ore e le materie caratteristiche di ogni ramo di studi. Ha inoltre dichiarato che le scuole paritarie non dovranno più essere diplomifici, ma acquisire lo stesso livello delle statali. Il ministro ha anticipato che, come prima misura, gli ispettori ministeriali saranno mandati anche negli istituti privati. Insomma, con la scuola siamo proprio solo agli inizi.