Valerio Pesenti degli "Amici del Serio"

I tempi in cui il Serio ghiacciava «e noi monelli ci slittavamo sopra»

I tempi in cui il Serio ghiacciava «e noi monelli ci slittavamo sopra»
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Si avvicina la fine dell'anno anche per il nostro fiume Serio: l'anno si chiude con poca pioggia e un assaggio di neve, che, in passato come ora, era la gioia di tutti i bambini. Novembre si chiude con 120 millimetri di pioggia, grazie a un temporale fuori stagione, con una portata di 20 milioni di metri cubi del nostro Serio e un livello compreso tra 15 centimetri (al limite del deflusso minimo vitale) e i 70 centimetri. «I dati sono di gran lunga migliori se confrontati con lo scorso ottobre, che aveva registrato 9 milioni di metri cubi - afferma Valerio Pesenti degli "Amici del Serio" -. In totale, lungo tutto il mese di novembre, sono scesi 120 millimetri. Eppure mai così poca acqua era caduta negli ultimi trent'anni. Normalmente in questo periodo scendono abbondanti piogge, tanto da far registrare anche livelli massimi e piene tra i 200 e i 380 centimetri».

Fortunatamente tra il 4 e il 5 novembre sono piovuti 75 millimetri d’acqua, tali da dare al Serio un po' di ristoro, gonfiandolo al punto tale da portarlo a quei 70 centimetri che sono stati il livello massimo mensile registrato, anche se solo per pochi giorni, visto che la mancanza di pioggia ha fatto calare poi drasticamente il livello a 15. In generale è stata un'annata siccitosa, con meno del 30 per cento di pioggia rispetto al passato e, non avendo grandi bacini a monte, la sopravvivenza dei fiumi è esclusivamente legata ai fenomeni meteorologici. A dicembre il flusso si mantiene al minimo vitale ma quanto basta per mantenere la continuità anche nel tratto più ghiaioso tra Grassobbio e Mozzanica. La prima perturbazione del mese porta 70 millimetri di neve e 85 di pioggia che l'ha rapidamente sciolta: il livello del fiume è salito a 180 centimetri, calato però rapidamente in pochi giorni».

Un tempo il fiume era anche il luogo deputato ai giochi invernali dei bambini e Pesenti ricorda benissimo quei pomeriggi trascorsi tra il ghiaccio e la neve: «Noi, piccoli monelli di piazza Bolognini, passavamo il pomeriggio nel fiume, non tanto per giocare con l'acqua come d'estate, ma per... Continua

 

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