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Il film da vedere nel weekend La vedova Winchester, fantasmi

Il film da vedere nel weekend La vedova Winchester, fantasmi
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Regia: Peter Spierig, Michael Spierig.
Con: Helen Mirren, Sarah Snook, Jason Clarke, Angus Sampson, Finn Scicluna-O'Prey, Eamon Farren, Laura Brent, Tyler Coppin, Emm Wiseman, Dawayne Jordan, Jeffrey W. Jenkins, Thor Carlsson, Xavier Gouault.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Esiste, sin dalle origini della settima arte, un legame fortissimo fra il cinema e lo spiritismo. Prima ancora che i Lumière inventassero il loro celeberrimo cinematografo, uno dei dispositivi pre-cinematografici più noti e apprezzati era la cosiddetta lanterna magica. Si trattava di una specie di proiettore con il quale si potevano far comparire immagini evanescenti e dalla qualità spettrale, al punto che essa veniva utilizzata soprattutto con scopi medianici e per mettere in comunicazione i vivi e i morti. Come se, insomma, le immagini avessero avuto la capacità di far cedere la barriera fra i due mondi, permettendo uno sconfinamento altrimenti impossibile. Da qui, come si sa, le storie di film legate ai fantasmi e alle case infestate si sono decisamente moltiplicate. Al secondo caso appartengono opere come The Amytiville Horror, mentre la prima tipologia è diventata un vero e proprio contenitore, ibridabile con altri stili e tendenze (basti pensare alla differenza che intercorre fra The Ring e Paranormal Activity, entrambi legati al tema dello spettro).

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Una classica elaborazione sul tema ci viene fornita dal recente La vedova Winchester, di Peter e Michael Spierig. La coppia, non ancora notissima al grande pubblico, ha in realtà un discreto curriculum registico all’interno del genere thriller-horror. Oltre a Daybreakers (2009) e Predestination (2015), si sono fatti notare soprattutto per il reboot Saw – Legacy (2017), che ha riportato sulla breccia il filone di film violentissimi e concettosi inaugurati da James Wan più di un decennio fa.

L’ultima fatica del duo è legata alla vicenda pseudo-mitica di Sarah Winchester, notissima a un certo tipo di pubblico ma forse assolutamente ignota a un altro. Si tratta tuttavia di un tema affascinante e la storia ce lo propone a partire dal trauma del dottor Price, da poco rimasto vedovo. Consumato dal dolore, Price ritrova una ragione di vita quando viene ingaggiato da una società di amministrazione per accertarsi della salute mentale di Sarah Winchester, proprietaria per metà dell’omonima compagnia di armi (da cui il famoso fucile Winchester…). La donna, sull’orlo della follia, è perseguitata dai rimorsi per le innumerevoli vittime causate dalle armi che ne portano il nome, ma qualcosa di ben più oscuro si nasconde nella sua casa californiana.

 

 

La strada scelta dagli Spierig per portare sullo schermo questa interessante vicenda, intrecciata con diversi elementi della cultura americana e della sensibilità cinematografica, è decisamente classica. Il film, come ci si aspetterebbe, ha una solida base narrativa e si basa soprattutto sulle ottime interpretazioni degli attori e su una fotografia ricercata. La vedova Winchester risulta un film ben riuscito ma, soprattutto, interessante nel suo omaggiare in continuazione situazioni, temi, immagini di un cinema ormai leggermente fuori moda.

In effetti, questo tipo di proposta filmica legata al tema dello spettro non si vedeva da qualche tempo in sala (l’ultimo tentativo è stato forse The Woman in Black) e il risultato ottenuto in questo caso risulta in fin dei conti particolarmente soddisfacente. Certo, per lo spettatore abituato al genere il rischio è quello di avere pochi colpi di scena e di saperli prevedere in anticipo, ma la ricercatezza dello stile e il grande rispetto con cui gli Spierig trattano la materia che si sono scelti è comunque meritevole di attenzione. Non un passo indietro, ma un deciso segnale nei confronti di un tipo di cinema che ultimamente ha giocato molto su scelte estreme e stravaganti; forse, a volte, rivedere ed omaggiare il passato non è una cattiva idea.

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