Quali strade deve percorrere l'Italia per tornare competitiva in Europa
Quali strade dovrà percorrere l'Italia per tornare competitiva in Europa? Domanda da cento milioni di euro, verrebbe da dire. In realtà non occorrerà sborsare neppure un centesimo per avere alcune importanti risposte: basterà attendere sabato 24 febbraio quando alla fiera di Bergamo, arriverà un "equipaggio" di relatori che, in quanto a esperienza, in materia di strade e competitività, non temono confronti: i responsabili nazionali di Fai Conftrasporto, associazione che raggruppa decine di migliaia di operatori dell'autotrasporto e della logistica, settori indispensabili per far girare l'economia del Paese.
Un appuntamento strategico. Una federazione che alla vigilia del voto del 4 marzo, svolta decisiva per il futuro del Paese, ha voluto suggerire alla classe politica alcune vie per far ripartire, tutti insieme, il sistema Italia. Indicazioni, frutto di un'esperienza lunga miliardi di chilometri, trainando ovunque il frutto del lavoro italiano, riassunte in un documento intitolato La logistica per la crescita sostenibile del Paese che verrà illustrato, a partire dalle 9, nella sala congressi Caravaggio, alla Fiera di Bergamo di via Lunga, teatro dell'assemblea generale di Fai Bergamo, dal presidente della Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, affiancato sul palco da Pasquale Russo, segretario generale di Conftrasporto, Andrea Manfron, segretario generale della Fai, Massimo Vannicelli, direttore commerciale di Fai Service, ma anche da Mirella Pontiggia, comandante del Compartimento della Polizia Stradale di Bergamo. Ospiti d'eccezione chiamati a fare il punto anche su altri temi caldissimi: dal nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro per l’autotrasporto, alla legge di Bilancio 2018, all'infortunistica stradale.
Un appuntamento strategico per avere un quadro della situazione, tanto più importante proprio perché in programma alla vigilia di un altro appuntamento decisivo come il voto ai seggi. «Per capire l'importanza dei temi sul tavolo basta un solo esempio, quello legato al ruolo della logistica per la crescita economica e sociale dell'Italia, ai numeri che una strategia del settore potrebbe creare», si limita ad anticipare Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai Bergamo chiamato a moderare i lavori e a fare gli onori di casa insieme al presidente di Fai Bergamo, Giuseppe Cristinelli, e al presidente onorario della Fai, Duilio Balducchi.
Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai Bergamo
I numeri dell'Italia. «Numeri che ci dicono come l'Italia potrebbe contare su un incremento di 34 miliardi di euro del prodotto interno lordo se solo potesse raggiungere entro nove anni l’efficienza logistica della Germania, Paese con il più elevato indice di performance. Limitare il deficit logistico che l’Italia sconta rispetto ai principali competitor internazionali oggi non è per l'autotrasporto solo importante», prosegue Doriano Bendotti: «È una questione di sopravvivenza per moltissime imprese di un settore che negli ultimi anni ha visto sempre più allargarsi la forbice della competitività, a tutto vantaggio di imprese straniere, in particolare dei Paesi dell'Est. Paesi che hanno conquistato ingenti fette di mercato grazie a una concorrenza sleale alla quale l'Italia ha inspiegabilmente spalancato le porte senza tutelare i propri lavoratori, le loro famiglie. Nel trasporto merci su gomma in entrate e uscita dall'Italia, nel periodo compreso fra il 2005 e il 2015, c'è stata una riduzione dei traffici appannaggio delle imprese italiane di oltre il 69 per cento, mentre nello stesso decennio quelli effettuati dalle imprese dei Paesi dell’Europa dell’Est sono aumentatati del 198,5 per cento. Una realtà con la quale sarà impossibile continuare a fare i conti senza interventi radicali e immediati».