La battaglia dei cavalieri fantasma La leggenda di Osio si fa fumetto
La leggenda di Osio Sotto si fa fumetto. Dopo aver vagabondato per la bellezza di cinque secoli tra le polverose scrivanie di facoltosi studiosi tedeschi, francesi, spagnoli e italiani, l’incredibile storia attestata al dicembre del lontano 1517 che ha come soggetto le colorite scorribande di misteriosi eserciti fantasma avvistati nelle campagne tra Verdello, Osio Sotto e Levate, approda adesso anche nelle librerie di casa, ossia quelle di Bergamo e provincia.
Una graphic novel bergamasca. Si tratta dell’opera ribattezzata Il Presente di Venturo, una graphic novel che ha preso corpo con l’obiettivo di narrare in forma artistica le fumose vicende nostrane, per metterle a disposizione di un pubblico eterogeneo. Di locale, in questo volume, c’è tutto: a partire dall’ambientazione storica, fino alla provenienza del progetto editoriale: il volume è scritto e disegnato dal poliedrico Michele Eynard, che nella vita è, per l’appunto, fumettista, ma anche attore, nonché fondatore della compagnia Luna e Gnac e già largamente attivo in scena con spettacoli realizzati non solo a Bergamo, ma anche in Italia e oltre i confini nazionali. Editrice della pubblicazione è MoltiMedia, agenzia di comunicazione con sede in Borgo Palazzo, che da anni collabora con i grandi del fumetto italiano come Fior, Bacilieri e Ponchione, oltre a lavorare nell'ambito dell'animazione con Bruno Bozzetto. Dopo il lancio nelle librerie e fumetterie di città e provincia, Il Presente di Venturo debutterà anche nel resto d'Italia, a partire da Brescia, luogo di nascita di Bartolomeo da Villachiara.
Michele Eynard, che ha scritto e disegnato la graphic novel
Ricostruzione storica. Il conte bresciano è un personaggio realmente esistito, una delle figure chiave del progetto di MoltiMedia, dedicato ai misteriosi eserciti fantasma apparsi cinquecento anni fa a Osio Sotto, le cui vicende sono state documentate da Riccardo Scotti e racchiuse in Crudelissime e meravigliose battaglie, un'imponente ricerca storica che ricostruisce i fatti realmente accaduti. «Il primo pensiero, prima ancora di pensare alla storia da raccontare, è stato sul tempo che è passato – spiega Michele Eynard –. Stavo camminando per strada e vedevo tombini, cartelli, lampioni, e auto parcheggiate, fili elettrici tra una casa e l'altra, e asfalto, e serramenti d'alluminio, e anche i vestiti che indossavo: era tutta roba industriale. Tutta roba fatta in serie. Tutta roba che ai primi del Cinquecento non era neppure immaginabile. I contadini di cinquecento anni fa non conoscevano ancora il mais! Non mangiavano polenta. Erano bergamaschi e non mangiavano polenta! Mi sono fermato. Pensare a come doveva essere diversa la vita cinquecento anni fa mi ha dato una specie di vertigine. E da lì sono partito».
«L'idea di una graphic novel dedicata a questi fatti nasce dalla volontà di far conoscere una storia che ha incuriosito moltissimo me per primo nel momento in cui Riccardo Scotti me ne ha parlato – spiega Paolo Valietti di MoltiMedia –. La passione per i fumetti ha portato poi a sceglierli come modalità di divulgazione accessibile a tutti: la storia infatti, pur avendo diversi livelli di lettura e riferimenti, è adatta anche ai ragazzi dai quattordici anni in su. In parallelo con la distribuzione del libro nelle librerie e fumetterie italiane e una serie di presentazioni, stiamo anche lavorando a un documentario storico sul mistero degli eserciti fantasma».
La leggenda. La storia narrata attraverso la matita di Eynard parte dalla figura di Bartolomeo da Villachiara, il conte bresciano che affida all'impavido Venturo il compito di indagare sulle misteriose apparizioni che si ripetono da giorni nelle campagne che lambiscono Osio Sotto. Eserciti di cavalieri senza testa si sfidano in sanguinosi duelli sotto gli occhi di migliaia di persone, per poi sparire nel nulla, lasciando solo tracce sul terreno. Mentre la notizia delle battaglie di spiriti rimbalza per il continente, tanto che il Papa convoca un concistoro per esaminarle, Venturo cerca di sciogliere l'enigma tra testimoni in preda a deliri, risse nelle osterie e una saggia misteriosa.
Attorno alla vicenda delle apparizioni, Eynard costruisce un racconto dove le vicende umane dei personaggi si inseriscono in un paesaggio bergamasco rinascimentale, con le sue miserie e le insicurezze dovute ai terribili avvenimenti cinquecentes chi. L’inquietudine razionale dell’impavido Venturo, inviato del conte bresciano Bartolomeo da Villachiara alla ricerca della verità sulle apparizioni, risalta nell’ambiente in cui si muove e dove tutti sono avvezzi a credere al soprannaturale e alle sue manifestazioni, senza porsi domande. Lo stesso conte, che ha ricevuto una formazione culturale piuttosto alta, è figura emblematica di questo modo di percepire le cose, e crede in ciò che lui stesso ha visto. Gli eventi di cinquecento anni fa si specchiano nella realtà contemporanea, dove incalzano le domande sul significato del tempo, passato, presente e futuro, con riferimenti a Sant'Agostino e alle pagine del suo volume Le Confessioni, portando il lettore a interrogarsi su ciò che è, ciò che potrebbe essere e che sarà.