Perché essere soddisfatti anche se abbiamo perso

Perché essere soddisfatti anche se abbiamo perso
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Il giorno dopo, la percezione che l’Atalanta abbia davvero fatto qualcosa di importante all’Allianz Stadium contro la Juventus è ancora più forte. Chi giudica una prestazione solo dal risultato può anche interrompere la lettura e passare oltre, se invece avete voglia di approfondire proviamo ad accompagnarvi in mezzo ai numeri della partita, perché ci sono spunti davvero molto interessanti.

 

 

Azioni manovrate e lanci lunghi: comanda la Dea. Tra le tante voci statistiche che i report della Lega Calcio mettono a disposizione di pubblico e addetti ai lavori ci sono i dati relativi alle azioni manovrate e ai lanci lunghi. Sostanzialmente, per ogni azione viene valutato se la squadra cerca di manovrare con una serie di passaggi oppure se preferisce la via del lancio lungo affidando agli uomini avanzati il compito di far salire la squadra per creare pericoli. In condizioni normali, il primo di questi due parametri dovrebbe sempre essere a favore del più forte, con il più debole che si preoccupa solo di difendere sparacchiando in avanti per allontanare il pericolo. Juventus e Atalanta, invece, hanno costruito nei 90' minuti più recupero 24 azioni manovrate a testa e la Juventus si è affidata 19 volte al lancio lungo contro le 11 dei nerazzurri. La squadra di Gasperini, quindi, ha “giocato” tanto quanto la Juventus, facendo addirittura più possesso palla nella metà campo avversaria piuttosto che nella propria (57 per cento contro 43), costringendo i più forti d’Italia a giocare di rimessa nonostante le stelle in attacco. Questa è una grande medaglia per il gruppo orobico indipendentemente dal risultato finale, e il dato stagionale è ancora più eloquente: 717 azioni manovrate contro le 562 degli avversari in Serie A, solo 362 lanci lunghi contro i 500 degli altri.

Palle perse e azioni in pressing, la strategia del Gasp. Per giocare una gara importante contro la Juve è necessario pressarli e correre più di loro. Gasperini l’ha preparata molto bene e fin dalle prime battute, con de Roon e Cristante a uomo su Pjanic e Matuidi, la formazione orobica è riuscita a mettere la Juve nella condizione peggiore per chi deve fare la partita: passaggi sempre arretrati e giocate forzate per via delle linee di passaggio ostruite. Nella zona nevralgica del campo, i nerazzurri hanno vinto per lunghi tratti tutti i duelli e i numeri sono eloquenti. Con 26 azioni in pressing contro 11 a favore dell’Atalanta, il quadro tattico della contesa è stato abbastanza chiaro fin dai primi minuti. La Juve ha perso complessivamente 43 palloni a fronte dei 32 della Dea, con de Roon e compagni che hanno riconquistato il possesso in 37 occasioni contro le 25 degli avversari. Certo, con 35 passaggi sbagliati l’Atalanta ha spesso trovato difficoltà ad essere efficace (solo 22 per la Juve), ma tutti questi parametri sono importanti nella valutazione della sfida.

 

 

Palle gol e parate: ecco perché la Juve ha vinto. Dopo tanti elogi per la Dea, la domanda sorge spontanea: come ha fatto allora a non vincere? Nel calcio sono sempre decisivi gli uomini di alto tasso tecnico, le centinaia di milioni di differenza a livello di fatturato e il grande blasone dei bianconeri spiegano in parte come mai uno come Higuain gioca nella Juve e non nell’Atalanta ed è quindi scontato che a fronte di una prestazione estremamente positiva ci sono le sole tre occasioni da gol create dai nerazzurri contro le otto che sono capitate a Dybala e compagni. Da questo punto di vista, la Dea ha fatto meno rispetto al solito: in media in campionato le gare dei nerazzurri vedono quasi nove palle gol e anche all’andata, a Bergamo (segnando due gol), la squadra di Gasperini ne ha comunque create 6. In una sfida dove i due portieri hanno collezionato complessivamente solo una parata (Berisha su Dybala), i dettagli fanno la differenza e in attesa di capire come si potrà alzare il livello del gruppo nel prossimo mercato di giugno, guardiamo l’aspetto positivo della vicenda: delle tre in lotta per l’Europa, ovvero Milan e Sampdoria oltre ai bergamaschi, solo l’Atalanta ha già affrontato sia la Juventus che il Napoli e gli scontri diretti si giocheranno a Bergamo. Avanti ragazzi, senza paura.

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