Mercato residenziale

Il mattone frena dopo 3 anni all'insù Compravendite 2017 in calo del 3%

Il mattone frena dopo 3 anni all'insù Compravendite 2017 in calo del 3%
Pubblicato:
Aggiornato:

«Il mercato residenziale bergamasco risente di un quadro ancora debole e non mostra particolari segnali di vitalità. Anche se la distanza tra domanda e offerta tende ad assottigliarsi, i prezzi delle case continuano a registrare ulteriori ribassi, sia per le abitazioni nuove che usate (rispettivamente meno 0,6% e meno 1,8%)». A dirlo è il 1° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2018 di Nomisma, prestigiosa società di consulenza fondata nel 1981 a Bologna da un gruppo di economisti, tra cui Romano Prodi.

 

 

Compravendite in frenata. Il numero delle compravendite nella città di Bergamo, dopo tre anni di aumenti, nel 2017 ha subito una battuta d’arresto (meno 3% annuo), pur rimanendo vicino ai livelli pre-crisi e superiore del 50% rispetto al valore minimo registrato a fine 2013. Del calo dei prezzi già abbiamo detto: in città per un mq bisogna spendere in media 2.103 euro per il nuovo e 1.427 per l’usato. «La poca fluidità del settore è ravvisabile anche nei tempi medi di vendita, in lieve crescita 8 mesi in media e negli sconti medi praticati che si mantengono elevati nell’ordine del 16%», dicono da Nomisma.

Affitti stabili. La situazione del mercato locativo non mostra significativi cambiamenti: prosegue la stabilizzazione sia della domanda sia dell’offerta, oltre che del numero di contratti stipulati. Il tempo medio per concludere un contratto d’affitto si riduce a 2,8 mesi e si assiste a una leggera crescita dei canoni praticati, più 0,4% su base annua. Non si evidenziano sostanziali variazioni dei rendimenti potenziali lordi da locazione che permangono intorno al 5,3%.

 

 

Le previsioni. Per il 2018 ci si attende un lieve incremento del numero di compravendite e una ripresa più sostenuta delle locazioni, associata a un aumento dei canoni.

Il non-residenziale. Il settore non residenziale non mostra segnali di miglioramento e non si intravedono riflessi particolarmente positivi per quanto riguarda l’attività transattiva, a causa della debole domanda. Prosegue nel comparto direzionale e commerciale la contrazione dei valori (rispettivamente meno 2,2% e meno 0,7%), dove la leggera ripresa dai consumi fa intravedere qualche timido segnale di recupero. La scarsa dinamicità degli scambi si può notare anche dall’allungamento dei tempi medi di vendita e locazione dei diversi comparti (in media passano 13 mesi per la vendita di un ufficio, 10 per quella di un negozio, fino ai 14,5 mesi per i capannoni industriali). Dal punto di vista previsionale la situazione del non residenziale continua ad essere nel complesso piuttosto instabile.