«Ora il tram della Val Brembana»

Linea C, risponde l'assessore: «Le corsie sono necessarie»

Linea C, risponde l'assessore: «Le corsie sono necessarie»
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«Se vogliamo che il trasporto pubblico sia più efficiente, le corsie preferenziali sono necessarie. Se si potesse, ne tracceremmo ancora. Invece dobbiamo accontentarci di alcuni tratti, per di più spezzati, mi rendo conto. Ma si consideri un fatto: nella storia di Bergamo erano state tracciate in totale mille e ottocento metri di corsia preferenziale. Con la nostra amministrazione siamo saliti a tremila e duecento. Quasi il doppio. D’altro canto, se vogliamo una città che non sia intasata dalle automobili, e che magari riduca anche il livello dell’inquinamento, la scelta delle corsie preferenziali per gli autobus è obbligata». Stefano Zenoni, assessore alla mobilità e trasporti, di queste cose se ne intende: è laureato in urbanistica. In questa intervista parla della situazione della mobilità a Bergamo, non solo di corsie preferenziali e di linea C.

Assessore, si dice che la linea C non risolva il problema della mobilità e che le corsie preferenziali a pezzetti facciano soltanto innervosire gli automobilisti, senza utilità.
«La linea C non risolve il problema della mobilità, certo, lo sappiamo: non è una panacea. Ma penso sia un aiuto. Al posto di una linea est-ovest lineare come il vecchio “2”, abbiamo istituito una specie di linea circolare lungo due assi, quello di Verdi-Mazzini e quello di Camozzi-Tiraboschi. Partenza e arrivo sono gli stessi, Redona e ospedale, poi si sdoppiano. La linea C consente collegamenti più veloci con l’ospedale e con diversi altri punti della città, come il cimitero».

 

 

In realtà, gli utenti lamentano che ora, per ciascuna direzione, c’è un autobus ogni mezz’ora e non ogni quarto d’ora.
«La C ha cadenza ogni quindici minuti. È vero che la C1 e la C2 seguono itinerari diversi, ma sono ravvicinati. Voglio dire che se uno deve andare in via Verdi, può anche prendere la linea che passa da via Camozzi, la distanza a piedi alla fine è di soli duecentocinquanta metri!».

Molte persone anziane non la pensano così.
«Io capisco che per alcuni anziani due-trecento metri possano essere un problema, però sulla scala del trasporto urbano uno spostamento a piedi in questa misura è considerato accettabile».

La nuova linea comporta altri vantaggi?
«Con la C certe coincidenze sono più facili. Se uno da Redona vuole andare al cimitero adesso arriva in piazzale Oberdan, cambia pullman e in pochi minuti arriva. Prima, con la linea 2, da Redona al cimitero ci impiegava cinquantacinque minuti».

 

 

Gli utenti lamentano anche la difficoltà di capire le tabelline con gli orari alle fermate.
«In effetti, su quello concordo che bisognerebbe studiare un modo più chiaro».

Torniamo alle corsie preferenziali: disturbano il traffico.
«Ma sono utili. In questo modo guadagniamo una manciata di secondi: ma se moltiplichiamo questa manciata per tutte le corse...».

Gli autobus elettrici sono l’alternativa al tram?
«No, il discorso del tram è sempre aperto. Ma adesso bisogna puntare tutte le nostre forze sulla linea T2, quella che va in direzione della Val Brembana, a Villa d’Almè. Sarà importante per la città».

Perché?
«Perché percorre una parte di Bergamo come una vera metropolitana di superficie. Fino a San Fermo i tram della Val Seriana e della Val Brembana procedono sullo stesso percorso, poi si distaccano. La...»

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 7 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 29 marzo. In versione digitale, qui.

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