Alla Casa del Sole si crea speranza (e ora serve un pulmino: votateli!)
Un piccolo pullman per gli ospiti della casa famiglia comunnuovese gestita dalla cooperativa Città del sole. Se dovessero vincere il concorso al quale stanno partecipando, vorrebbero utilizzare i fondi per l’acquisto del mezzo. La vittoria è possibile grazie ai voti di tutte le persone che vogliono vedere realizzato il progetto, ovviamente, e decidono di dare la propria preferenza sull’apposita piattaforma. Questo è quanto emerge dalle parole del responsabile della struttura, Diego Lodetti. Per capire meglio il progetto, è utile dapprima conoscere la realtà della quale si va a parlare.
Cos'è Città del Sole. Città del Sole gestisce una casa-famiglia e un servizio di formazione all’autonomia nel centro di Comun Nuovo. I due servizi garantiscono la partecipazione alla vita comunitaria e di relazione a persone con disabilità medio-lieve. La casa-famiglia al momento vede inseriti quattro ospiti, ma ha la possibilità di accoglierne fino a dieci. È garantita la presenza di un operatore 24 ore al giorno. Questo per permettere agli ospiti un’esperienza basata sulla collaborazione di ognuno alla gestione della casa. Il tutto in un ambiente ricco di stimoli sociali utili alla costruzione di legami forti e duraturi. Le attività proposte permettono agli utenti di maturare in senso psicologico, relazionale, cognitivo e sociale, attraverso il territorio e la comunità locale, costruendo rapporti e partecipando a tutti i servizi e agli spazi dedicati ai cittadini, come scuole, oratori, associazioni, biblioteca, centri aggregativi, volontariato.
La giornata tipo degli utenti prevede una mattinata lavorativa. Passata la mezza giornata, arriva l’ora del rientro, con il pranzo, che si svolge in comunità. Nel pomeriggio, poi, degli educatori professionali propongono il servizio di formazione all’autonomia. Al suo termine, gli esterni rientrano al proprio domicilio, mentre i residenti concludono la giornata all’interno della casa-famiglia. Il servizio ha come finalità quella di evidenziare le potenzialità che le persone disabili inserite possono sviluppare in termini di risorse. In questo...»