La conferenza in vista di Atalanta-Udinese

Spina e Ilicic ko? Non sono un alibi Il Gasp vuol vincere per il Mondo

Spina e Ilicic ko? Non sono un alibi Il Gasp vuol vincere per il Mondo
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La conta degli infortunati, la grande attesa per Atalanta–Udinese e il ricordo sentito ed emozionato di un grande uomo come Emiliano Mondonico. Gianpiero Gasperini ha parlato a Zingonia alla vigilia della partita con i friulani e ha confermato che qualche problema di formazione c'è. Nessun alibi, comunque, in vista delle ultime dieci gare che possono regalare un’altra Europa alla squadra orobica: avanti partita per partita, con grande fiducia.

Tanti infortuni, che malasorte - «L’anomalia è data dal fatto che per otto mesi non abbiamo avuto nessun tipo d’infortunio e ora invece qualcosa è girato storto. Per fortuna non sono tantissimi i giocatori in infermeria, ma dispiace perdere Spinazzola e Ilicic tornati malconci dalle Nazionali; lo stesso Berisha non sta benissimo e quindi la sosta per noi è stata problematica. Non eravamo abituati a certi tipi di problemi, ci è andata sempre bene, ma dobbiamo guardare avanti verso i nostri obiettivi senza stare troppo a pensare a quello che è successo.

Spinazzola e Ilicic - «Per Spinazzola credo che i tempi siano un po’ più lunghi, Ilicic la prossima settimana lo valuteremo, credo tra giovedì e venerdì, e quindi è difficile pensare ad una disponibilità per Ferrara».

Gomez e Petagna - «Il Papu, come tutti quelli che sono rimasti qui, si è allenato bene la scorsa settimana. Negli ultimi giorni ha avuto fastidio per qualche vecchie cicatrice però ieri (giovedì, ndr) si è allenato bene e quindi se supera il dolore che può infastidirlo è a posto e non ci sono problemi per vederlo in campo. Petagna ha un fastidio che si trascina da parecchi mesi e quindi sarà da valutare».

 

 

 

Berisha e Caldara - «Il portiere ha preso una botta a Verona, poi è partito con la Nazionale dove non ha giocato ed è quindi rientrato a Bergamo. Anche per lui ci sarà da fare qualche ragionamento. Caldara non sarà a disposizione per la gara con l’Udinese: è in via di recupero e quindi conto di recuperarlo presto. Disponibile per martedì con la Sampdoria? Non lo sappiamo, è tutto da valutare».

Inizia il rush finale - «Certamente il fatto che giochiamo contro l’Udinese la prima di dieci partite determinanti è importante e positivo. Andando un po’ oltre agli acciacchi e guardando al nostro obiettivo finale, è chiaro che domani, sabato, ci giochiamo una sfida che dovremo affrontare come se ii friulani fossero l’Everton o il Lione: siamo a quel livello. Si tratta di partite che ci possono portare di nuovo in Europa, siamo alla pari delle altre e quindi possiamo giocarcela. Abbiamo partite in casa che dobbiamo comunque giocare al massimo, abbiamo sempre pensato di arrivare a questo punto della stagione cercando di essere ancora in corsa e adesso è il momento della verità».

Il tabù Udinese - «All’andata abbiamo giocato una buona partita, era però un periodo in cui in trasferta raccoglievamo poco e forse non avevamo l’attenzione, la concentrazione e la cattiveria per portare a casa il risultato. C’erano tante partite, il nostro avversario aveva in panchina un altro mister e, anche se abbiamo perso, la nostra era stata un’ottima gara. Negli ultimi due anni con l'Udinese abbiamo raccolto pochino rispetto a quanto abbiamo prodotto. Ora possiamo sfatare questo tabù».

 

 

 

Non guardiamo alle altre - «Pensiamo solo a noi stessi. Siamo nella situazione che se non sbagliamo, gli altri possono fare quello che vogliono: è tutto in mano nostra. Se facciamo bene, non ci prendono. Il Milan? In questo momento sei punti sono tanti, il loro calendario è favorevole, ma si deve andare avanti gara per gara. Tutti pensando e puntano a vincere cinque o sei delle ultime dieci giornate, qualcuno però dovrà forzatamente perdere. Le gara vanno giocate e lette di volta in volta, il campionato è equilibrato e quindi bisogna andare avanti un passo alla volta».

Gli obiettivi dei friulani - «I bianconeri sono in una posizione di classifica tranquilla, li considero una buonissima squadra, ma non dimentichiamo che hanno vissuto un periodo con tante vittorie di seguito. Questo significa che i sono giocatori forti. Per superare l'Udinese dobbiamo giocare molto bene. Oddo allenava a Genova quando Juric era in Primavera e io in Prima Squadra, a Pescara ha fatto una grande stagione e anche a Udine, appena arrivato, ha messo in mostra ottime cose».

Un pensiero per Mondonico - «È la nota triste della giornata: Emiliano ha lasciato tanto affetto e tanta partecipazione. Ogni volta che lo incontravo mi è sempre stato chiaro quanto tifasse per noi. Persone come lui lasciano sempre un ricordo importante per tutti, non muoiono mai. Il suo percorso con i nerazzurri è stato entusiasmante: quell’Atalanta che arrivò in Coppa delle Coppe alla semifinale con il Malines ha fatto vivere grandi emozioni ai tifosi bergamaschi. Un percorso talmente bello che resterà sempre nel cuore di tutti: uno come lui non andrà mai via».

Domani l'Atalanta si presenterà in campo con applicata sulle maglie una patch in ricordo di Mondonico, sulla quale appare la scritta: "Sarai per sempre il nostro MONDO". La squadra giocherà inoltre con il lutto al braccio e prima del match verrà osservato un minuto di silenzio.