Il recupero con la Samp Sarà un martedì da leoni

Il recupero con la Samp Sarà un martedì da leoni
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È iniziata con la grande emozione del funerale di Mondonico, è finita con i gol di Cuadrado e Khedira a sancire la sconfitta del Milan in casa della Juve. In mezzo, una giornata dalle mille emozioni, al termine della quale l’Atalanta di Gasperini si gode la classifica di serie A che la vede ormai proiettata di diritto in piena corsa europea. Domani, martedì, arriva la Sampdoria, sabato si va a Ferrara dalla Spal: occasioni per allungare ancora mettendo in ghiaccio l’obiettivo finale.

 

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Il funerale a Rivolta e quello striscione ballerino. La giornata dei tifosi nerazzurri è iniziata molto presto. In centinaia, da Bergamo e non solo, sono arrivati fin dalle 8.30 del mattino pronti ad onorare la memoria di Emiliano Mondonico nella sua Rivolta d’Adda. C’erano gli atalantini vicino ai torinisti e ai fiorentini, colori diversi, ma un cuore solo a pulsare e dire grazie a al mister e all'uomo speciale che è stato l’Emiliano nazionale. Già, nazionale. Perché uno così, conosciuto a tutte le latitudini del nostro calcio, merita grande rispetto.

Allo stadio di Bergamo, nel pomeriggio, spirava un vento gelido e il clima (condito da una pioggia continua) era tipicamente invernale. Ogni sguardo attento ha notato che “ai pali”, cioè nella parte più alta della Curva Pisani, non ci sarebbe stato spazio per i soliti striscioni. Ben presto, mentre in Curva Morosini e nel settore ospiti i drappi a ricordo del “Mondo” erano già posizionati, si è capito che quel vento gelido in arrivo dalla Maresana avrebbe messo in difficoltà i curvaioli della Nord. Prima uno e poi due ragazzi hanno fatto la corsa contro il tempo per finire di stendere il grande vessillo e solo a ridosso del fischio finale tutto si è completato.

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Il pallonetto di Gomez e il gol fallito da Petagna. La gara è iniziata con un minuto di raccoglimento talmente diverso dal solito che a Mondonico sarebbe piaciuto. Applausi a scena aperta, “Io vagabondo” dei Nomadi sparata a palla allo stadio e giocatori a centrocampo ugualmente coinvolti in un applauso convinto e continuo. Dopo il fischio d’inizio, si riparte con il calcio giocato e tocca a Gomez accendere subito la miccia con qualche serpentina da applausi e quel pallonetto che con un pizzico di fortuna in più sarebbe anche potuto diventare un gol da leggenda.

Poco dopo la bella parata di Bizzarri sul Papu, la palla più ghiotta è arrivata a Petagna che al volo, di destro, nel cuore dell’area e senza avversari a infastidirlo è riuscito nell'impresa di centrare il portiere rannicchiato a terra, beccandosi i fischi di qualche tifoso in tribuna. Nonostante questo errore, la manovra atalantina è piaciuta parecchio e quindi all'intervallo la domanda è sorta spontanea: andrà a finire in beffa come l’anno scorso oppure prima o poi la superiorità (schiacciante) dei padroni di casa avrà la meglio?

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Petagna–Masiello, la Dea va. In apertura di ripresa, la squadra di Gasperini ha presentato Hateboer al posto di Castagne infortunato, ma è stata la mossa di spostare a destra Gomez, liberando Gosens e attaccando con due uomini il laterale mancino dell’Udinese Ali Adnan, a dare ulteriore linfa alla manovra d’attacco degli orobici. Con il passare dei minuti, la pressione dei padroni di casa si è fatta sempre più forte e alla fine il muro bianconero è crollato sotto i colpi di Petagna e Masiello, tutti e due a segno sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Prima il numero 5 viareggino è stato bravissimo a battere celermente un calcio d’angolo dalla destra toccando corto per Gomez, il cross in mezzo del Papu per Petagna era perfetto e l’ariete di Trieste finalmente ha ritrovato la via del gol: in stagione fanno 6 gol e 9 assist ufficiali giocando quasi 800 minuti in meno rispetto all’anno scorso. Se anche da qui alla fine giocasse sempre senza segnare mai, il miglioramento sarebbe certo. Alla mezz’ora, mentre lo stadio invocava Mondonico, ecco Masiello pronto ad insaccare di destro la palla del 2-0: gara finita, Atalanta che ha rischiato pure il tris, vincendo meritatamente una partita dominata in lungo e in largo senza 5 titolari.

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Chievo e Juve vincono, estasi orobica. Dopo le interviste, durante il rientro a casa, tutto il popolo atalantino che aveva festeggiato poco prima allo stadio, ha seguito con trepidazione sia Chievo–Sampdoria che Juventus–Milan. La speranza di un passo falso, magari doppio, si è presto tramutata in realtà e così i liguri sono finiti a -3, e il Milan è stato avvicinato a una vittoria di distanza. Nel prossimo turno di recupero, la Dea ha lo scontro diretto con la Sampdoria e il Milan giocherà il derby: l’aggancio al sesto posto sarebbe qualcosa di grandioso.

Nella squadra di Marco Giampaolo mancheranno Torreira (squalificato) e quasi sicuramente Quagliarella (infortunato), anche Gasperini ha delle assenze pesanti, ma la differenza sta tutta nel momento che le due squadre stanno attraversando: nelle ultime 3 giornate (escludendo il recupero con la Juventus perso per 2-0 dalla Dea), l’Atalanta ha vinto contro Bologna, Verona e Udinese segnando otto reti e mantenendo la porta inviolata; la Samp ha perso male a Crotone e in casa con l’Inter, collezionando una sconfitta pure a Verona. Da -6 a +3 con la voglia di allungare ancora, il popolo orobico chiede un’altra vittoria nel recupero di domani per certificare il sogno europeo.

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