Dopo Pasqua, c'è ancora fame In 15 mila per Atalanta-Samp

Dopo Pasqua, c'è ancora fame In 15 mila per Atalanta-Samp
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Atalanta-Sampdoria è una di quelle partite che, dentro una stagione, possono segnare in modo netto e inequivocabile il cammino. A otto partite dalla fine (tante ne mancheranno questa sera al fischio finale) nulla sarà comunque deciso, ma è chiaro che spedire i liguri a meno sei significherebbe mandarli a una distanza di sicurezza che il calendario renderebbe quasi incolmabile. Per farlo, nonostante il giorno lavorativo post-pasquale e l’orario (si gioca alle 18.30), ci saranno almeno quindicimila tifosi sugli spalti, pronti a spingere la Dea al sogno europeo.

 

 

Come sta la Sampdoria. La formazione di Giampaolo, allenatore bravo che propone un calcio diverso da quello di Gasperini ma comunque divertente, è in un momento di chiara difficoltà. A Crotone, con il primo caldo di qualche settimana fa, i liguri subirono un netto 4-1 a Crotone mentre la Dea vinceva 1-0 a Bologna, confermando che lontano da Marassi il cammino blucerchiato è quantomeno preoccupante. La Samp ha ottenuto in trasferta tre vittorie e tre pareggi con ben otto sconfitte: il punto più basso è stato il 3-2 di Benevento. Tornando ai giorni nostri, è chiaro che sia il pokerissimo interno subito dall’Inter che il 2-1 di Verona (mentre la Dea vinceva 5-0 a Verona e 2-0 con l’Udinese) hanno fiaccato gli animi. Con il derby sullo sfondo, gara che all’ombra della Lanterna regala sempre motivazioni particolari, il recupero che si gioca oggi dopo che quel maledetto 4 marzo la morte del capitano della Fiorentina Davide Astori fermò il campionato sembra quasi un impiccio. Senza Barreto e Torreira, il centrocampo ligure non è al meglio e anche in attacco ci sono problemi: bomber Quagliarella è stato convocato ma non sta bene e a Verona è uscito per un problema muscolare. Parola d’ordine, evitare rischi: per questo motivo, il cannoniere partenopeo guarderà i compagni dalla panchina.

Come ci arriva l’Atalanta. L’umore in casa Atalanta è, ovviamente, opposto. Da meno sei a più tre: la situazione di classifica è cambiata come dalla notte più buia al giorno più splendente ed è chiaro che il match-point europeo in mano alla squadra di Gasperini è grandioso. Davanti al pubblico amico e con il vento in poppa dopo le ultime bellissime vittorie (per il gioco espresso oltre che per il risultato) l’Atalanta può mandare a distanza di ultra-sicurezza un’avversaria forte che vive un brutto momento. Attenzione anche al risultato: un 2-0 o un 3-1 sarebbero perfetti per andare in vantaggio anche negli scontri diretti. Senza Ilicic (in recupero) e Spinazzola, il tecnico nerazzurro Gasperini si affiderà sostanzialmente agli stessi undici che sabato hanno superato l’Udinese con grande semplicità. In porta ci si aspetta la conferma di Gollini, Caldara rientrerà probabilmente sabato a Ferrara e quindi giocheranno ancora Toloi e Masiello ai lati di Palomino, mentre l’unica novità è attesa sulla destra con Hateboer per Castagne. In mezzo ci saranno Freuler e de Roon, a sinistra Gosens con Gomez davanti e il duo ex Milan formato da Cristante e Petagna a completare l’undici di partenza.

 

 

Gli scenari di classifica. Prima di lasciarsi andare all’attesa della gara, uno sguardo alla classifica. Uno scontro diretto è sempre importante perché i punti valgono doppio: l’Atalanta vincendo arriverebbe a quota 50 lasciando la Samp a 44. I liguri sono attualmente appaiati alla Fiorentina, che giocherà il recupero in casa dell’Udinese: se arrivasse un’altra vittoria dei toscani, gli antagonisti principali diventerebbero proprio loro, con cui gli scontri diretti sono comunque in parità. Più indietro, il Torino (39 punti) ormai non preoccupa più. Domani è in programma anche il recupero del derby di Milano: se la squadra di Gattuso dovesse fare risultato resterebbe davanti alla Dea, ma in caso di sconfitta ecco che l’Atalanta si ritroverebbe al sesto posto (con lo scontro diretto dell’andata a favore e quello di ritorno ancora da giocare a Bergamo il 13 maggio) con la Lazio (quinta) a più sette e l’Inter (quarta) a più undici. Per la Champions League forse è un po’ tardi, e vista la stagione zeppa di impegni e soddisfazioni forse guardare così in alto è esagerato. Oppure no? Avanti Atalanta, una partita alla volta e senza paura.

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