Occhio Atalanta, ricreazione finita Almeno se l'obiettivo è l'Europa
Adesso, l’importante è non mollare. La sconfitta con la Samp sferza un’Atalanta sciupona e sprecona, meritatamente castigata dai blucerchiati, ma nulla è perduto. Anche se la stessa Samp e la Fiorentina hanno agganciato i nerazzurri al settimo posto e, con otto partite ancora da giocare, la bagarre per l’Europa League si fa sempre più aspra. Eppure, proprio per questo, la lotta diventa sempre più entusiasmante. Certo, la Dea dovrà stare bene attenta a non ripetere gli errori marchiani commessi contro i liguri, che il gol del bravissimo Caprari e il raddoppio di Zapata hanno rianimato dopo le quattro sconfitte incassate nelle precedenti cinque partite. È stato giusto così. Il calcio sa essere implacabile: se sbagli, paghi. Soprattutto se, nel solo primo tempo, crei quattro nitide palle-gol e le sprechi, perdendo addirittura trentasei palloni; se centri pure una traversa e, per soprammercato, la difesa regala due gol agli avversari. La Samp ha legittimato la vittoria con una prova splendida, pur essendo priva dell’ossatura titolare (Torreira, Barreto, Silvestre, Quagliarella, Kownacki) e dovendo rinunciare quasi subito ad Alvarez.
Se Giampaolo ha azzeccato ogni mossa, Gasperini è stato clamorosamente tradito da Castagne, protagonista di una prova disastrosa, mentre Toloi si è riscattato segnando un gol purtroppo inutile. Al contrario, Berisha è stato superlativo, ma non è bastato. D’altra parte, se la Samp è stata una delle protagoniste più brillanti del campionato, ad eccezione dell’ultimo mese, una ragione ci sarà e risiede innanzitutto nella bravura di Giampaolo. Non si è depresso, il tecnico doriano, nemmeno quando, in marzo, la sua difesa faceva acqua e i gol grandinavano. Certamente non si deprimerà Gasperini. Anzi, conoscendolo, è presumibile che gli errori e le omissioni di stasera saranno argomenti di profondo dibattito a Zingonia. Mentre Masiello continua a risultare indispensabile, Hateboer, Freuler e Cristante hanno bisogno di rifiatare. Ma, soprattutto, l’Atalanta deve recuperare Ilicic e si spera sia possibile sabato a Ferrara. Dove non sarà dura, sarà durissima. Semplici e la sua squadra si stano battendo con le unghie e con i denti per conquistare la salvezza e conta anche sugli ex Grassi, Kurtic, Paloschi. Psicologicamente, è un bene che l’Atalanta torni in campo fra quattro giorni: avrà il tempo per leccarsi le ferite. L’Europea si conquista soffrendo, lo sapevamo bene. Su la testa, Atalanta. Ma basta errori. La ricreazione è finita.