Lo sport è un farmaco naturale

Per vivere bene e in salute sette anni in più non serve fare un patto con il diavolo. Basta darsi alla vita sportiva, dedicando all’esercizio fisico di tipo prevalentemente aerobico, uno spazio quotidiano, funzionale alle condizioni generali di salute e dell’età. Si otterrebbe così un effetto farmacologico naturale, senza tossicità e controindicazioni, efficace nel proteggere, combattere o allontanare il rischio di malattie tipiche della sedentarietà, legate in primo luogo al cattivo metabolismo. Sono le conclusioni e indicazioni attive emerse dal Congresso nazionale della Società italiana per la prevenzione cardiovascolare, Siprec, tenutosi di recente a Napoli.
I dati della sedentarietà. La sedentarietà è un deleterio e pericoloso fattore di rischio per la salute: una cattiva abitudine che appartiene al 40 per cento degli italiani, all’incirca 23 milioni di persone. Un po’ più attivo, secondo i dati ISTAT, sarebbe invece più del 26 per cento della popolazione, pari a quasi 15 milioni e 650mila italiani, che si dedicherebbero a un movimento molto soft: passeggiate a piedi e o in bicicletta. Il peggio della staticità si registra tra gli over 65, dove l’inattività raggiungerebbe il 50 per cento. Dati confermati anche dal Progetto PASSI dell’Istituto Superiore di Sanità, che attesta come in Italia continuino ad essere fisicamente inattive circa 4 persone su 10, sia fra la popolazione generale che fra i cardiopatici, i quali, secondo i cardiologi, dovrebbero essere invece più motivati a cambiare in attivo il proprio stile di vita. Consapevolmente o inconsapevolmente, però, e lo speriamo davvero, gli italiani con questo atteggiamento di immobilità sono causa dei propri danni alla salute nel breve e nel lungo termine.
Le malattie accentuate dalla pigrizia. Scegliere di non fare sport, significa mettersi nella condizione di ipotecare un buono stato di salute. La pigrizia fisica aumenta infatti le probabilità di sviluppare nel tempo non solo malattie associate a stati di fuori forma, ma anche un rischio superiore di mortalità. L’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, al riguardo diffonde dati preoccupanti, per non dire allarmanti: l’inattività fisica, quarto fattore di rischio di mortalità globale preceduta solo da ipertensione arteriosa, fumo e iperglicemia, sarebbe responsabile del 5-6 per cento di tutti decessi, pari a oltre 3 milioni di casi per anno. Mentre in relazione alle condizioni di patologia, l’assenza di sport influenzerebbe o sarebbe co-responsabile nel mondo di circa il 21-25 per cento dei tumori di mammella e colon, del 27 per cento dei casi di diabete e di circa il 30 per cento di cardiopatie ischemiche. In Italia, in particolare, la sedentarietà è causa del 9 per cento di malattie cardio-vascolari, dell’11 per cento dei casi di diabete di tipo 2, del 16 per cento di tumori al seno e al colon. E, per finire, sarebbe complice nel 15 per cento di morti premature.
Lo sport è salutare. Lo sport, invece, secondo gli esperti contribuirebbe a fare vivere di più: almeno 7 anni. Ben inteso, in persone attive e normopeso, dando scacco invece ai sedentari, tanto più se obesi. A conferma dell’importanza e dei benefici dell’attività fisica è un altro dato di longevità: chi è sedentario, anche se normopeso, abbrevierebbe la sua vita di circa 3 anni rispetto a chi è attivo ma obeso.
Le quantità e i tipi di sport. Compreso che l’attività fisica, salvo particolari controindicazioni o avvertenze stabilite da medici e specialisti, andrebbe sempre praticata con regolarità quotidiana, ci sono quantità e qualità di sport ad hoc per ogni fascia di popolazione. Accreditate da un ente quale l’Oms, che definisce criteri e livelli e modalità per i giovani di età compresa fra 5-17 anni, gli adulti tra i 18 e i 64 anni e i senior, over-65 anni.
- per bambini e ragazzi: occorrono almeno 60 minuti di attività moderata-vigorosa giornaliera, prevedendo 3 volte a settimana durante la pratica sportiva anche esercizi di forza che possono consistere in giochi di movimento o differenti attività sportive;
- per gli adulti: i minuti sono 150 a settimana se si pratica attività fisica moderata o 75 in caso di esercizio fisico vigoroso o una fusione equivalente delle due;
- per i senior: vale la regola degli adulti, sebbene si debbano includere nella pratica sportiva anche esercizi di tutela e prevenzione contro le cadute, mirati ad esempio al rafforzamento dello scheletro o dell’equilibrio;
- per i parzialmente inattivi forzati o per gli altri: per chi cioè non può eseguire a pieno ritmo l’attività fisica, la regola è in generale di praticarla almeno 3 volte a settimana, modificando lo stile di vita e adeguandolo alle proprie condizioni di salute e necessità.