La posta degli amori sfigati Un amico non si ama, per fortuna
Cara Alba,
Ti scrivo perché ho la terribile paura di rimanere sola. Attorno a me vedo parenti e amiche che si fidanzano o si sposano, e io invece sempre qui, ferma al palo. Non voglio morire zitella. Allo stesso tempo, però, mi accorgo che tre quarti degli uomini che incontro sono... stupidi. «O la smetti di lamentarti, o ti accontenti», mi dice sempre Matteo, il mio migliore amico. Ma io non voglio accontentarmi, men che meno di uno stupido. La verità è che Matteo sarebbe l’uomo perfetto per me. E va a finire che con ogni ragazzo con cui esco mi ritrovo a fare valutazioni usando come metro di giudizio proprio Matteo. Che vince sempre a mani basse. ‘Sta cosa mi abbatte. Anche perché con Teo c’è zero pulsione sessuale. Viviamo sulla stessa lunghezza d’onda, è l’unico in grado di comprendermi, capirmi e gestirmi, ma non andrei mai a letto con lui. Quindi, se te lo stai chiedendo, no, non sto vivendo il remake de Il matrimonio del mio migliore amico. Sto semplicemente cercando un sosia di Teo che però riesca pure a scaldarmi l’ormone. Lui, quando parliamo di questo, non mi prende sul serio. Dice che devo solo smetterla di vivere con questa ansia, che a 28 anni la vita è lunga e che troverò l’uomo giusto. E forse questa è la prima e unica volta che non mi capisce. O che non vuole capirmi. Intanto io aspetto e continuo a sperare.
Tatiana
Cara Tatiana,
Teo vince a mani basse per un semplice motivo: non gioca. E se giocasse, sarebbe comunque parte della tua squadra, mentre un innamorato, un amante, è lo stadio evolutivo finale di un avversario. La dialettica degli inizi, del corteggiamento, è fatta di dispettucci, vendette. Chi non ha mai visualizzato e non risposto? È tattica. E chi dice il contrario, mente. Un amico non lo sottoporremmo mai a una tortura così scema. Dunque un sosia di Matteo non ti scalderebbe mai il cuore, ma gli racconteresti i tuoi problemi, gli amori finiti male. Solo qualcuno di molto diverso da lui o molto distante da te potrebbe, potrà. So che il mondo è popolato da esseri che fanno dubitare del genere umano, e persone come lui sono quelle che consolano e fanno recuperare un p o’ di fiducia nel futuro quando l’ennesimo imbecille ha commesso l’ennesimo scempio. A 28 anni la vita è lunga, bisogna smettere di lamentarsi, ma è anche presto per accontentarsi. Credo che sia molto improprio affermare di persone come lui che siano “solo” amici. Ha detto bene Hemingway: «Quello che rende indissolubili le amicizie e ne raddoppia l’incanto è un sentimento che manca all’amore: la sicurezza». E, ogni tanto, abbiamo bisogno anche di quella.
Alba