È un'Atalanta formato Europa, che vince e convince
Secondo tempo
Un secondo tempo di controllo, con un gradito ritorno: quello di Josip Ilicic. È proprio lo sloveno, entrato in campo al 61' per Barrow, il più pericoloso tra i nerazzurri nella ripresa. Ma andiamo con ordine. Nei primi minuti del secondo tempo, la Dea sembra tranquilla del 2-0 e il Genoa prova a rendersi pericoloso con Pandev e Rossi, senza però creare grandi occasioni. E così, al 74', è proprio Ilicic a chiudere i giochi: sinistro da fuori e palla imprendibile per Perin. Assist di tacco bellissimo di Hateboer (entrato per Castagne). 3-0 e ipoteca sul match per l'Atalanta, che al 79' sfiora il quarto gol con il Papu, che solo davanti a Perin calcia alto. Due minuti dopo, una punizione di Veloso riaccende una flebile speranza per il Genoa, che va sul 3-1 e prova ad alzare il ritmo. All'89', Fabbri concede un rigore proprio al Grifone per fallo di mano di Caldara, ma il Var giustamente fa camnbiare idea al direttore di gara: la mano era attaccata al corpo. E così, dopo tre minuti di recupero, arriva la fine. Una bella e convincente Atalanta vince 3-1.
Primo tempo
Sono stati 45' minuti di dominio nerazzurro in questo primo tempo. L'Atalanta non dà fiato al Genoa, sempre sulla difensiva. Prima occasione al 5', con Castagne (tra i migliori in campo) che affonda a destra e mette dentro un pallone su cui il Papu non arriva di un soffio. All'8' si fa vedere il Genoa con un sinistro di Medeiros da fuori, su cui Berisha non è perfetto e mette in angolo. All'11', Freuler si divora il vantaggio: bell'azione di Barrow sulla sinistra, assist per lo svizzero che incredibilmente calcia alto. Prova e riprova, al 16' la Dea passa e il mattatore è ancora lui: Musa Barrow. Il numero 99, in progressione brucia Rossettini che non ha lo stesso passo e Perin viene sorpreso. Atalanta avanti 1-0. Al 20' ancora Barrow si lancia in un'azione solitaria che fa impazzire il pubblico di casa, ma il raddoppio arriva al 22' ed è firmato Cristante: Gomez, con un passaggio perfetto, innesca centralmente il 4 nerazzurro, che non sbaglia e raddoppia. Tre minuti più tardi, prima Barrow poi Toloi hanno una grande doppia occasione, ma non la sfruttano. La Dea controlla, il Genoa non si fa vedere e al 45' arriva anche l'occasione del 3-0, con ancora Barrow a cui però risponde bene Perin. Tutti negli spogliatoi, ma grandissima Atalanta.
Le formazioni
Nella conferenza di ieri a Zingonia, Gasperini ha definito il match contro il Genoa «il più importante. Se vincessimo, avremmo un vantaggio importante nella corsa all'Europa». Ormai, da qui a fine campionato, sono tutte finali. E si parte da questo match davanti al pubblico di casa. Che ancora una volta è pronto a trascinare i nerazzurri ai tre punti con il proprio tifo. Ma ecco le scelte di formazione dei due allenatori:
Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Castagne, de Roon, Freuler, Gosens; Cristante; Barrow, Gomez. All. Gasperini.
Genoa (3-5-1-1): Perin; Biraschi, Rossettini, Zukanovic; Lazovic, Hiljemark, Bertolacci, Bessa, Migliore; Medeiros, Lapadula. All. Ballardini.
La conferenza di Gasperini
di Fabio Gennari
Atalanta-Genoa è quasi decisiva. Vincere permetterebbe alla Dea di mettersi in una posizione davvero vantaggiosa, il tecnico Gasperini lo sa e, pur con tutte le cautele del caso, in conferenza stampa non ha girato troppo intorno al concetto: manca poco e ora è fondamentale fare punti in ogni gara per avvicinarsi alla qualificazione europea.
Con tre punti il passo sarebbe quasi decisivo? «Vincendo domani ci metteremmo nella condizione migliore per raggiungere il nostro obiettivo. Mancano poche partite, ogni risultato è decisivo e credo che si possa davvero arrivare molto vicini, il vantaggio sarebbe decisamente importante. Il gruppo è sereno, non dobbiamo farci prendere dalla frenesia: potessimo, le giocheremmo tutte e quattro subito queste partite. Ma vivere con un po’ di attesa e un pizzico di ansia e di pressione è pure bello. Sono cose da godersi, perché poi di colpo finisce tutto mentre questi momenti ti fanno capire che abbiamo fatto molto ma la stagione può essere chiusa ancora meglio».
Sesto posto fondamentale? «In questo momento siamo sesti quindi dipende tutto da noi. È importantissimo. Mancano quattro partite e il calendario è per tutti fatto da due gare in casa e due fuori: a noi interessa arrivare in Europa, il sesto posto dipende poi anche dalla finale del Milan. Certo che se fosse possibile evitare i preliminari sarebbe meglio; nel caso in cui invece dovessimo affrontarli, pazienza. L’importante è arrivarci, in Europa. Di certo non ci tiriamo indietro».
La condizione fisica. «Noi siamo convinti di quello che dobbiamo e possiamo fare. Ogni gara va giocata e interpretata ma è evidente che in questo momento abbiamo una condizione atletica davvero molto buona. Le difficoltà ci sono per tutti, i risultati son lì da vedere e non dobbiamo fare l’errore di pensare di aver fatto la maggior parte del lavoro. Il pezzettino che manca è quello decisivo».
La corsa dell’anno scorso. «Nel passato campionato c’era un posto in meno, oltre al Milan c’era l’Inter coinvolta nella corsa e con squadre diverse. Giocavamo per il quarto posto, ora per il sesto o settimo e le difficoltà sono tante. Credo che però la situazione sia simile. Battagliamo punto a punto e vediamo come finisce. Speriamo di scrivere lo stesso finale della storia, ma ora pensiamo solo al Genoa: vincere potrebbe darci una spinta quasi definitiva».
Il Genoa. «Buona squadra, hanno fatto tanti punti da quando è arrivato Ballardini e hanno tanti giocatori su cui poter contare. Hanno dato fastidio a tutti, succederà anche con noi ma è chiaro che abbiamo motivazioni forti mentre loro ne hanno magari di “particolari” ma so,lo legate al passato. Non ci pensiamo, ragioniamo solo su noi stessi».
Come sta Ilicic? «Sta bene e può anche giocare tutta la partita. Ha recuperato bene, come lui anche Masiello e Palomino, oltre a Spinazzola che da martedì potrebbe ritornare in gruppo. Ilicic ha saltato sei partite importanti ma ora ci siamo tutti, nel frattempo chi ha giocato ha dato una spinta importante e a volte anche determinante. Con Ilicic avremo più soluzioni, Barrow può giocare anche esterno e in quattro partite possono essere tutti determinanti».
Castagne e Gosens. «Non credo che qualcuno abbia mai pensato che fossero brocchi, alla fine si sono messi in luce anche loro. Ma devo dire che globalmente sono tanti i giocatori che sulle 50 partite ufficiali hanno dato un contributo importante. Siamo sempre stati quasi al completo, con tanti giocatori che potevano dare un aiuto. Alla fine saranno davvero molti i ragazzi che avranno fatto molto».
La carica dello stadio. «Intorno a noi c’è un ambiente incredibile. Quello che ho sentito domenica con il Torino è stato bellissimo, tutti avvertiamo questa cosa ed è bellissimo sentire il calore della gente. L’affetto dei tifosi è contagiosa, dobbiamo essere bravi a gestire l’euforia senza mai perdere l’attenzione sulla gara. È quello che conta più di tutto per sfruttare in modo positivo tutto questo affetto».
Caldara e Cristante diffidati. «Non possiamo fare ragionamenti di questo tipo, non ci sono partite meno importanti. Genoa, Lazio, Milan e l’ultima a Cagliari saranno tutte da giocare al massimo. Con il Milan si gioca il 13 maggio come l’anno scorso? Non pensiamoci, siamo appena al 28 aprile...».