Nuova era: il Seminario fa le valigie e sta per lasciare Città Alta
Il Seminario di Bergamo vive un passaggio epocale, proprio nell’anno in cui si festeggiano i 50 anni dal l’inaugurazione della struttura fortemente voluta da San Giovanni XXIII e a lui dedicata. Come già anticipato nel nostro articolo del 2 marzo, sul tavolo del vescovo Francesco Beschi, del rettore don Bergamelli e di quanti seguono da vicino il tema vocazionale, c’è l’urgenza di una profonda riorganizzazione, resa necessaria da numeri sempre più limitati e dal mutato sentire di una società che certo non è la stessa degli anni di Papa Roncalli.
La chiusura del Seminario Minore. La decisione, dolorosa ma inevitabile, è innanzitutto quella di chiudere progressivamente la scuola interna del Seminario Minore, che oggi comprende (unica in Italia insieme a Verona) le medie, il biennio e il triennio del Liceo, con indirizzo classico e di scienze applicate con curvatura musicale. Il quadro statistico pubblicato annualmente sulla Guida del Clero è eloquente. Attualmente ci sono 32 studenti nelle tre classi delle medie e 40 nelle cinque classi del Liceo. Addirittura, per il nuovo anno 2017/2018 le iscrizioni per il Liceo sarebbero di tre sole unità, poi ridottesi a due. Numeri che restano pur sempre fra i “migliori” in Italia, dato che altrove l’emergenza sacerdoti è tamponata con il ricorso al clero immigrato, dall’Africa in primis. La exit strategy prevede di assicurare la maturità in sede agli allievi che già hanno iniziato il triennio, consentendo nel frattempo agli allievi del biennio di trasferirsi a un istituto esterno (probabilmente il Sant’Alessandro) solo con l’inizio del triennio.
Don Magrin. Lunedì 7 maggio (dopo che già era stato in Seminario a febbraio per parlare alle famiglie) è tornato a Bergamo don Gianni Magrin, direttore a Vicenza dell’Ufficio Diocesano per le vocazioni e del Centro “Ora Decima”. Don Magrin ha pubblicato nel 2016 il libro Il Seminario minore: una sfida educativa per la chiesa italiana. Un’utile guida per riflettere sul futuro del Seminario, che al di là dei numeri “scolastici” si trova a condividere con la comunità diocesana la propria progettualità futura, tanto che il Vescovo dedicherà a questo tema la lettera di “indirizzo” del prossimo Anno Pastorale.
Vita nel mondo. In questi ultimi anni la comunità del Liceo, guidata dal vicerettore don Fabio Pesenti, ha molto lavorato per dialogare con la città e la diocesi, aprendo ai ragazzi esperienze residenziali in strutture caritative e assistenziali, oppure presso oratori e parrocchie della città e dell’hinterland. Per una settimana i ragazzi hanno vissuto a piccoli gruppi nelle canoniche e con i curati. Un plus formativo che punta a mitigare nei seminaristi e nelle comunità un senso di isolamento d’eccellenza che molti a torto ancora legano al modello “collegio”. Da vincere c’è anche e soprattutto un approccio critico esterno, fermo agli schemi del passato ormai superati, mentre...»