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Il film da vedere nel weekend The Strangers 2, terrore a domicilio

Il film da vedere nel weekend The Strangers 2, terrore a domicilio
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Regia: Johannes Roberts.
Con: Christina Hendricks, Martin Henderson, Bailee Madison, Lewis Pullman, Emma Bellomy .
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Di solito si tende a ritenere il cinema di genere come un oggetto deteriore, o almeno non degno di un’attenzione dettagliata come può essere quella che si dedica al cinema cosiddetto d’autore. I motivi sono diversi e variamente riproposti dalla stampa e dal senso comune: si sente spesso dire che i generi (soprattutto alcuni) producono film sempre uguali, poco ricercati dal punto di vista stilistico, mal girati o mal recitati. Tutte cose che, come si diceva, si sentono ripetere con insistenza. Il genere horror, in particolare, non è estraneo a una certa antipatia: il pubblico generalista lo vede come un fenomeno di scarso rilievo, legato a tematiche poco adatte alla fruizione condivisa e un po’morboso. Storicamente si tratta di un giudizio che ha avuto un suo valore, almeno da quando si è stabilita una silenziosa ma persistente associazione fra passione per l’horror e tendenza alla criminalità. Un discorso populista, cui d’altronde anche i videogiochi non sono alieni, e semplificatorio, da rigettare interamente.

 

 

C’è poi da dire, infatti, che negli ultimi anni anche il cinema horror ha saputo regalare al pubblico numerosi film di grande pregio, soprattutto per quanto riguarda la scrittura e la composizione dell’immagine. Opere che, anziché accontentarsi di uno stile semplice, vedevano anzi amplificata la propria carica fascinatoria da queste scelte. Ne sono un esempio diverse produzioni dell’horror francese contemporaneo o il più recente Leatherface, singolare revisione del franchise di Non aprite quella porta. In questo filone di riscrittura di film già noti si inserisce anche il sequel/remake di The Strangers, che arriva nelle nostre sale con il sottotitolo Prey at Night. A dirigerlo Johannes Roberts, visto recentemente all’opera con il tesissimo 47 metri.

Protagonista è una famiglia bianca della borghesia americana, che si trasferisce in un nuovo sobborgo a causa del comportamento di una delle figlie, appena espulsa da scuola. Per sperare di porre un freno alla deriva della figlia l’intera famiglia decide di spostarsi, causando malcontento in tutti i restanti membri, i genitori e il fratello maggiore. Fuori città, lontani da tutto, i nostri sperano di ritrovare la pace. Ma le cose non andranno per il meglio: la visita di una ragazza sconosciuta, cacciata poco dopo, sarà l’inizio di una discesa verso l’abisso.

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Perché riprendere una storia di dieci anni fa e rimetterla in scena (con alcune importanti variazioni) oggi, in un contesto sociale, culturale e cinematografico non identico? Probabilmente perché questa vicenda può dirci qualcosa di ancora attuale, può risuonare in noi in modo forse ancor più efficace. Ed in effetti il tema, semplice ma inquietante, dell’effrazione ad opera di sconosciuti mascherati che agiscono quasi senza motivo si presta molto bene ad essere cartina al tornasole delle ansie del contemporaneo. Tutti ci chiudiamo in casa perché abbiamo paura dell’Altro e The Strangers ci conferma che là fuori qualcosa di pericoloso è in agguato. La presenza fantasmatica degli aguzzini contamina gli ambienti e lo spazio domestico: sono ovunque e in ogni luogo, non c’è possibilità di fuga.

In definitiva un film che, pur essendo pienamente inserito nelle strutture del proprio genere di appartenenza, riesce nel non facile tentativo di dirci qualcosa di interessante sul mondo in cui viviamo e di ragionare sulle ansie culturali che lo abitano.

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