Nelle edicole "Il Garantista" (con un editoriale del Papa)
Da mercoledì 18 giugno, le edicole ospitano un nuovo quotidiano: Il Garantista, diretto da Piero Sansonetti. Il giornale sarà venduto tutti i giorni nelle principali città italiane, avrà ventiquattro pagine nazionali con sezioni dedicate a politica, cultura, cronaca, sport, televisione e spettacoli. Per il momento solo Calabria e Campania avranno nelle loro edizioni approfondimenti aggiuntivi di cronaca, la prima con 20 e la seconda con 16 pagine. Le notizie campane saranno curate da Retenews24, diretto da Gianfrancesco Raiano, quotidiano on-line, nato il 13 maggio del 2013.
L’idea Così Sansonetti sul suo blog ha spiegato come è nato il suo giornale. «Manca un quotidiano nel quale il garantismo sia generale, superi le fazioni, diventi l’idea centrale attorno alla quale si cerca di costruire una società più libera e meno condizionata dal potere e dai poteri. Esistono alcuni giornali che difendono i diritti dei propri amici. Ma ciascuno difende solo i suoi, e chiede la mano dura per gli avversari». Il giornale sarà popolare, e cercherà di rivolgersi a tutti quanti i cittadini italiani. «Speriamo di mettere dei semi di pensiero nell’opinione pubblica dopo questi ultimi vent’anni di forcaiolismo dominante». Ha continuato a spiegare il direttore. «Questi anni sembrano aver cancellato i semi di pensiero e di riflessione sulle cose. Ecco, noi vorremo abolire quanto meno questo divieto di pensare».
La prima pagina di oggi Il primo numero del giornale si apre con la cattura del sospetto assassino di Yara Gambirasio (“Il ministro gridò: Dagli al mostro”), e ospita un editoriale a firma di Papa Francesco “La giustizia non è castigo. E Gesù annuncia la liberazione dei carcerati” che propone la lettera del Pontefice ai partecipanti al XIX congresso internazionale dell’associazione di diritto penale di Rio de Janeiro. Seguono poi interventi di Fausto Bertinotti e di Vittorio Feltri. Il direttore Piero Sansonetti ("Grillo no. Ma quelli non sanno cos’è la democrazia”) confronta la propria posizione con quella dell’ex ministro Vannino Chiti ("Grillo si: Legge elettorale insieme ai 5 stelle? Era ora”), sul dialogo per la legge elettorale con il Movimento Cinque Stelle. Ci sono anche un’intervista, al ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, e un articolo di Alberto Abbruzzese.
Editore Editore è una cooperativa di giornalisti, ovvero i cronisti che lavoreranno al quotidiano. A sostenere l’impresa c’è anche una cordata di imprenditori, capeggiata da Andrea Cuzzocrea, che è presidente di Confindustria Reggio Calabria, oltre che manager legati al settore edile che sosterranno l’azienda occupandosi della raccolta pubblicitaria. Il Garantista avrà una redazione a Roma, tre redazioni in Calabria, e una Campania.
Direttore Piero Sansonetti ha cominciato lavorando a l'Unità nel 1975, prima come cronista, poi come notista politico e caporedattore. Dal 1990 al 1994 è stato vicedirettore e condirettore dello stesso giornale. Dal 1º ottobre 2004 al 11 gennaio 2009 è stato direttore di Liberazione, il quotidiano del Partito della Rifondazione Comunista, fino al gennaio 2009 quando a fronte di un buco di oltre tre milioni e mezzo di euro, è stato rimosso dalla carica. Dal 24 luglio 2010 è direttore del quotidiano d'informazione regionale Calabria Ora fino al dicembre dello scorso anno. Sansonetti ha spesso denunciato la profonda fragilità del sistema dell’informazione in Italia, secondo cui la televisione sarebbe lottizzata tra i principali partiti politici così come la carta stampata ormai nelle mani di imprenditori molto facoltosi, anch’essi molto vicini a chiari orientamenti politici. Le sue posizioni filogovernative e aspramente critiche nei confronti della magistratura e dell’opposizione, hanno spesso provocato accesi dibattiti all’interno delle testate giornalistiche di centro-sinistra.
Postilla per i giornalisti Il Comitato esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, riunito a Roma il 18 giugno 2014, ha chiesto ai giornalisti di non cavalcare l’onda emotiva provocata dai tragici avvenimenti di cronaca con la pubblicazione o la messa in onda di particolari ininfluenti ai fini dell’informazione. Dopo aver esaminato i reportage (su carta stampata, web e tv) riguardanti gli ultimi gravi fatti di Motta Visconti e di Brembate Sopra che hanno scosso l’opinione pubblica, il Comitato “ricorda ai colleghi il rispetto del codice etico-deontologico, della Carta di Treviso, l’essenzialità dell’informazione e il rispetto della privacy” ed invita direttori e giornalisti a “vigilare per evitare cronache dal buco della serratura, ‘agguati’ sotto casa e al lavoro, immagini rubate. C’è bisogno di cristiana pietà e di umana solidarietà”.