Quelli de Lorto sociale sotto le Mura
«La cura verso l’ambiente è cura verso le persone». Queste sono le parole che accolgono il visitatore all’ingresso de Lorto sociale di via Tre Armi, spazio agricolo gestito dalla cooperativa L’Impronta, situato proprio sotto la Porta San Giacomo. Queste stesse parole sono la chiave per comprendere questa comunità: la relazione tra le persone, il ritrovato contatto tra individui che avviene attraverso la terra, incontro scandito da tempi che sono lontani dalla quotidiana passeggiata di via Sant’Alessandro. Centrale è l’attività svolta con le persone disabili: educatori, volontari e bambini provenienti dalle scuole della città partecipano alla manutenzione del giardino nella creazione di uno spazio di inclusione e di incontro tra vite e storie differenti, ma dove tutti lavorano allo stesso livello con la stessa materia, la terra.
Lorto è una striscia di terreno tra il muro del baluardo veneziano e la strada che sale verso la Porta, curato, ordinato e diviso in tre grandi aree: il vivaio per i fiori, il sentiero degli ortaggi e il frutteto. «La cooperativa L’Impronta ha vinto il bando comunale di assegnazione del terreno per la riqualificazione dell’area nel 2004, anno da cui ha avuto inizio il progetto», racconta Simone Rovetta, coordinatore responsabile. Subito si pone l’accento sul delicato tema attorno a cui ruotano le iniziative: grazie a questo spazio vivo, le persone con problemi di disabilità cognitiva si avvicinano al mondo lavorativo e diventano parte attiva occupandosi anche dell’ambito educativo e formativo, in forma reciproca e bilaterale. Un ecosistema dove tutti danno e tutti ricevono. Il motto di quest’anno è infatti "Mai da soli".
L’Impronta crea così una rete tra Comune di Bergamo, il territorio, il terreno, enti e associazioni che sostengono l’iniziativa (da quest’anno anche l’associazione La Terza Piuma collabora con la cooperativa), volontari, educatori, scuole, insegnanti, bambini e cittadini privati i quali possono supportare Lorto acquistando direttamente i prodotti con un’offerta libera, oltre che offrendo il proprio tempo come volontari. Rovetta, inoltre, racconta il progetto di realizzazione di una serra a Grumello al Piano, frutto della nuova collaborazione con la cooperativa Biplano. Un esempio di condivisione de Lorto tra diverse realtà e che permette ai lavoratori di ruotare tra i due orti per il mantenimento dei ritmi produttivi stagionali.
L’iniziativa si allarga anche alle realtà commerciali di Città Alta: la partecipazione al Picca Festival allestito dal Maite, l’organizzazione di aperitivi durante i quali gustare i prodotti dell’orto presso gli estivi sulle Mura, i concerti e gli spettacoli teatrali allestiti in loco, sono alcuni degli esempi di attività realizzate a cui i lavoratori partecipano attivamente. «È importante che le persone affette da disabilità siano coinvolte in prima persona in ogni attività» sottolinea Rovetta. Un obiettivo che viene perseguito anche nella relazione con stampa e tv. Lorto è infatti spesso coinvolto in programmi televisivi e radiofonici: il progetto è stato raccontato anche da programmi quali Linea Verde e Sereno Variabile.
Cosa succede nell’orto? Quali sono le attività? Diego Bonicchio, educatore de L’Impronta, spiega che il gruppo segue l’intero ciclo della pianta, dalla semina alla raccolta, comprendendo potatura, pacciamatura del terreno, associazione di fiori e ortaggi, lo studio e l’applicazione delle tecniche di agricoltura biologica (seguite nel dettaglio dall'agronomo Marco Zonca) e la continua manutenzione di recinti e strumenti, senza dimenticare l’attività di vendita diretta al pubblico. Ciò che avviene sotto gli archi di Porta San Giacomo non è soltanto legato alla terra: Lorto ospita concerti, letture, spettacoli teatrali aperti al pubblico. Musica, terra, persone sono legate in questo vero e proprio locus amoenus che accoglie anche i programmi delle scuole.
Sauro, giovane volontario, spiega come i laboratori arrivino sin dentro le aule, offrendo poi in scambio incontri e pomeriggi formativi nell’orto. Lui, ad esempio, realizza i cartelli delle singole aiuole utilizzando la tecnica del pirografo. Michela, tra i primi volontari del progetto, realizza le buste finalizzate alla vendita, create durante un ulteriore laboratorio, "Arte e Disarte", uno degli appuntamenti organizzati dalla cooperativa in diversi luoghi della città, oratori e scuole. Goran è operaio ne Lorto, si occupa dei lavori agricoli nello spazio di via Tre Armi e nelle serre di Grumello al Piano.
Persino i tifosi dell’Atalanta si sono accorti de Lorto. Da un accidentale e innocuo incidente è nata un’amicizia: lo spettacolo pirotecnico per i festeggiamenti dell’ingresso della squadra in Europa, tenutisi sulle Mura l’anno scorso, ha acceso sì una fioca scintilla tra la paglia de Lorto, ma anche una luminosa fiamma tra le due realtà: la Curva Nord invita Lorto nel proprio "covo", come lo definisce sorridendo Diego, e dona gadget e utensili ai lavoratori della terra.
Per gli orari di apertura al pubblico de Lorto e altre informazioni è possibile visitare la pagina Facebook oppure il sito della Cooperativa Sociale L’Impronta. Per partecipare come volontari è consigliato recarsi sul luogo, Via Sant ’Alessandro 73.