A Dalmine

Ottocento metri di scaffali pieni di bottiglie di birra

Ottocento metri di scaffali pieni di bottiglie di birra
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Entrando, la sua sembra una casa normale. Si trova a Sabbio di Dalmine, in via Divisione Julia. Ci si accorge della sua particolarità quando Maurizio Tiraboschi, 61 anni, responsabile della Sab Autotrasporti in pensione, apre la porta della scala che porta alla taverna. Qui le pareti e il soffitto sono completamente ricoperti di piccoli camioncini giocattolo delle diverse marche di birra. «Questo è il mio ultimo hobby – spiega Tiraboschi –. Ne ho circa 800».

Una collezione incredibile. Ma la vera collezione si trova all’interno della taverna, dove ci sono circa 800 metri di scaffali pieni di bottiglie di birra provenienti da ogni angolo del mondo. Le pareti ne sono completamente ricoperte, lo stesso per il camino, il sottoscala, il locale caldaia, parte del soffitto del garage. E ce ne sono altre nel garage della casa di Tavernola, dove attualmente Maurizio trascorre la maggior parte del tempo insieme alla moglie Vilma e dove sta cercando di collezionare bottiglie di birra artigianale dei 120 birrifici lombardi. Nella casa di Sabbio vive Rochan, la figlia di Vilma e Maurizio insieme al suo compagno e al piccolo Alessio, che ha un anno e mezzo e adora i camioncini del nonno.

 

 

Come e quando è cominciata questa passione? «Ho iniziato per caso 27 anni fa, quando siamo venuti ad abitare in questa casa – spiega Tiraboschi –. Le pareti erano vuote e non mi piacevano, così ci ho attaccato una mensola e ci ho messo qualche bottiglia di birra con etichette particolari. Da lì ne ho aggiunte altre, fino ad arrivare a 6.600, quando sono entrato nel Guinness dei primati, sia nel 2000 che nel 2002». E poi? «Poi ho venduto l’intera collezione. Mi hanno contattato da Trento dei ragazzi che gestivano una birreria e la volevano a ogni costo, a qualsiasi prezzo. Abbiamo trattato parecchio poi io, siccome non volevo separarmene, ho sparato apposta un prezzo alto. Loro ci sono arrivati vicino, poi alla fine hanno mollato. Io ero quasi sollevato, mi dispiaceva per i soldi, ma le mie bottiglie erano salve. Due giorni dopo mi hanno richiamato, avevano cambiato idea, mi hanno dato la cifra che chiedevo e si sono portati via tutto». Vuoto. Un vuoto che andava riempito daccapo con una nuova collezione.

Un'avventura. Una delle cose che più amava Maurizio, infatti, era sedersi sul suo divano e ammirare le sue bottiglie. «A volte tornavo tardi dal lavoro e mi mettevo a catalogarle fino alle 3 di notte», racconta. «Quando ho iniziato la collezione non era facile trovare le bottiglie di birra, allora mi rifornivo in due negozi specializzati, uno a Milano e l’altro a Verona. Oppure prendevo il camper e andavo in Germania, in Olanda – spiega Tiraboschi mentre srotola uno scontrino lunghissimo –. Questo è il primo acquisto in un supermercato tedesco. All’epoca avevo speso circa 900 marchi in bottiglie di birra». In uno dei suoi viaggi alla ricerca di nuove etichette, Maurizio e un suo amico, mentre erano fermi, in piena notte, sulla corsia di emergenza di un’autostrada tedesca a consultare una cartina stradale, sono stati affiancati da due poliziotti con il mitra in mano. Loro si sono spaventati, sono rimasti immobili, ma gli agenti volevano semplicemente sapere cosa stessero facendo lì a quell’ora. Una volta messi al corrente del motivo del viaggio, i due poliziotti hanno scortato il camper fino al negozio dove vendevano le bottigliette.

 

 

I pezzi importanti. I pezzi più importanti della sua collezione? «C’è questa che è un reperto archeologico – dice orgoglioso Maurizio –. È una bottiglia di Peroni che si trovava su una nave affondata in Grecia. Un sub ha recuperato una cassa sul fondo del mare e io l’ho comprata per pochi soldi. Peccato che sia vuota. La sabbia che vi è attaccata però è originale». Un altro pezzo raro faceva parte della collezione venduta alla birreria di Trento: «Era una bottiglia di una fabbrica di birra Svizzera che aveva chiuso. Anche in questo caso un carico era affondato insieme a una nave e di bottiglie ne rimanevano pochissime in circolazione. Una sola di questa valeva intorno ai 500 franchi. L’ho trovata all’interno di una collezione di 200 pezzi che ho ritirato». Ma almeno le piace la birra? «Sì, abbastanza. Mi piacciono di più le bottiglie però», confessa Maurizio. Chissà se, dopo i camioncini, arriverà una nuova collezione in casa Tiraboschi. C’è ancora la casa di Tavernola da riempire...

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