Il NYsferatu di Andrea Mastrovito finalmente nella sua Bergamo
Quasi un anno fa, il 14 agosto, 2017, Andrea Mastrovito, l’artista bergamasco più globale del momento, ha presentato NYsferatu al Pier 63 di New York, il molo che fa parte dell’Hudson River Park. Si tratta del rifacimento di uno dei capolavori della storia del cinema, il Nosferatu girato da Murnau nel 1922. Un rifacimento epico, in quanto il film è stato ridisegnato a mano da un’equipe di giovani artisti arruolati da Mastrovito sulle due sponde dell’Oceano (a New York, Milano e naturalmente nella sua Bergamo) è trasformato così in uno straordinario film d’animazione, con una stupenda colonna sonora scritta da Simone Giuliani. L’operazione di Mastrovito è eccezionale e controcorrente in ogni senso. È un’opera «popolare», innanzitutto. La prima proiezione nella Grande Mela ha visto una platea composta da ragazzi e da famiglie, convocati come per una grande festa. Arrivati con seggiolini e anche tavolini per fare un pic nic. Insomma, quello che Mastrovito ha aggregato per quella che è stata la prima di una serie di presentazioni pubbliche che hanno invaso i vari parchi di New York per tutto il mese di settembre è un pubblico molto allargato rispetto a quello che in genere segue e frequenta l’arte contemporanea.
Ora, finalmente, l’opera arriva a Bergamo. Lunedì 9 luglio, dalle 21, sarà proiettata alla Gamec con un’introduzione del direttore Lorenzo Giusti; sonorizzazione con partiture per piano e voce, eseguite dal vivo, a cura di Simone Giuliani (Firenze, 1973; vive a Los Angeles), musicista, compositore, producer e direttore d’orchestra, e Bisan Toron (nata in Siria nel 1974, vive tra Parigi, New York e Richmond), vocalist sperimentale. Seguiranno le proiezioni a Firenze, al Museo Novecento, martedì 10 luglio, e a Palermo, giovedì 12 luglio. Mastrovito con il suo NYsferatu ha voluto incrociare i temi delle migrazioni e della libertà. Come scritto sul sito è un film «che combina musica e impegno comunitario per creare una dichiarazione potente e affascinante sulla paura dell'ignoto e sulla ricerca ispiratrice della libertà».