Cosa ci rimane di questo Mondiale
È finita nel modo peggiore. Questa volta, da semplici spettatori e non da tifosi, abbiamo vissuto la delusione, sempre amara, di vedere i cugini francesi, con i quali storicamente non abbiamo proprio un buon rapporto, trionfare sulla Croazia. Che ci ha creduto fino alla fine, per tutta la competizione: supplementari, rigori, mai un regalo, mai una gara facile. Tutto il mondo aveva gli occhi puntati su questa piccola nazionale che mai era riuscita in un’impresa così sorprendente e coraggiosa. Sono comunque caduti a Parigi, con molto onore, e abbiamo dovuto vedere gli avversari più antipatici, i rivali più fastidiosi alzare la coppa di una gara che a noi, stavolta, non è stata nemmeno concessa.
Ma, come al solito, il calcio si porta dietro il suo carrozzone di polemiche e commenti e questa finale è stata, sotto questo aspetto, ricca di strascichi. La partita è ancora all’inizio: al minuto 7’ entrano una donna, un uomo e un ragazzino, vestiti da poliziotti russi. Non la prende bene Lovren, difensore croato che si mette a disposizione della sicurezza, mentre la donna riesce a dare il cinque a Mbappè, un po’ basito. Pochi minuti dopo, rivendicazione delle Pussy Riot: la performance si chiama Policemen enter the game, in onore al poeta Dmitriy Prigov, che ha introdotto nella cultura russa la figura di un poliziotto celeste, in lotta contro il poliziotto reale. Putin, un po’ seccato.
Ogni tanto, la regia staccava per regalarci momenti di Macron, tifosissimo ma inamidatissimo come sempre. Suderà, tremerà, palpiterà? Se sì, non è dato notarlo. Da qualche parte anche Salvini a tifare Croazia. Il contributo degli italiani al Mondiale non è mancato. Tanti commenti sulla nazionalità dei giocatori francesi. «Molti ragazzi di origine africana, ma saranno poi francesi?», si chiede un elettore. L’altro elettore si domanda invece con quali soldi e con quale mezzo di trasporto e chi paga la corsa per portare Salvini da Pontida in Russia. Aereo di linea, risponde lui via Twitter.
Alla fine del secondo tempo, dopo 5 minuti di recupero, il fischio di Nestor Pitana (fortunato marito di Romina Ortega (alias, sui social, @romiiortegaa, che in attesa della fine del Mondiale ha fatto parlare un po’ di sé), dichiara campioni i francesi e lì finalmente vediamo Macron scattare a molla all’altezza delle ginocchia e balzare in piedi sul banco, esultando coreograficamente, raggiungendo pose molto plastiche e senza sgualcire mai e poi mai la camicia freschissima.
Ma dopo la partita, dalla Francia arriva un tweet che ha fatto discutere, anche dopo la bandiera deturpata da una scia rossa anziché blu dai caccia per la manifestazione del 14 luglio (molto imbarrazzante, si capisce). Per festeggiare la vittoria, l’account ufficiale del Museo del Louvre pubblica una foto della Gioconda che indossa la maglietta della Francia. I francesi non sono nuovi al furto delle donne italiane migliori (fra le ultime ricordiamo Carla Bruni e Monica Bellucci) ma la storia era risalente. Allora, che la teniate lì ce lo facciamo anche andare bene, del resto ce l’ha portata proprio Leonardo, che ci vuoi fare. Ma il fotoritocco con la maglietta della Nazionale francese è più di quanto si possa sopportare. E allora è bagarre sui social, polemica tra esperti di storia dell’arte, il livello della conversazione si impenna e si arriva al sanitario mancante, al peccato originale della Francia: il sempre assente bidet, totem della società civilizzata. Noi ce l’abbiamo e voi no. L’account ufficiale del museo è severissimo e blocca pure molti profili.
Félicitations à l'@equipedefrance pour leur victoire à la #CoupeDuMonde2018 ! ?⚽ ?? pic.twitter.com/LVBVK6mJ3g
— Musée du Louvre (@MuseeLouvre) 15 luglio 2018
Ora che tutto è finito, pare che siano tristi e in preda alla nostalgia le ragazze russe che, nelle prime settimane della competizione, avevano affollato Tinder (l'app per trovare incontri di letto assai fugaci: il traffico era aumentato di undici volte nei primi giorni) preferendo, a quanto pare, la compagnia dei tifosi stranieri, i quali erano ben contenti di corteggiarle. La cosa ha causato un grande dibattito, ma le ragazze hanno continuato e bombardare i social di selfie con i tifosi. Come sempre, ora che è tutto finito, le ragazze di Mosca dovranno tornare alla quotidianità e per tutti restano delle ore vuote; questa volta, per noi italiani, un po’ meno.