Gorle, il nuovo Pgt in arrivo «Un parco al posto dei capannoni»
Un ettaro e mezzo di suolo sottratto al consumo. È un primo risultato concreto dell’impegno rivolto dall’amministrazione alla tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale di Gorle anche attraverso la riqualificazione delle aree dismesse. Sono queste le linee guida illustrate mercoledì 11 luglio durante il forum pubblico denominato «Diario di piano» organizzato dal Comune nell’auditorium del Centro culturale di via Marconi per incontrare i cittadini e presentare nel dettaglio il percorso svolto per la stesura del nuovo Pgt (Piano di governo del territorio), nell’ambito della procedura riguardante la Valutazione ambientale strategica (Vas) della prima variante. Quest’ultima, redatta dal Comune in collaborazione con il Centro studi del territorio «Lelio Pagani» delll’Università di Bergamo, è attualmente in fase di completamento e, scaduti i termini previsti dalla legge per l’accoglimento delle eventuali osservazioni da parte dei cittadini, sarà presentata in sede di Consiglio comunale per l’approvazione definitiva, entro il mese di settembre.
«La riduzione del consumo di suolo è il tema centrale di questa variante e sul quale la nostra Amministrazione si è da sempre impegnata con determinazione – commenta il sindaco Giovanni Testa –. Il Pgt non è soltanto un documento cartaceo, ma qualcosa di vivo e di fondamentale importanza per garantire ai nostri cittadini il benessere e un’elevata qualità della vita. Per queste ragioni, convinti come siamo che la pianificazione dello sviluppo del territorio sia basilare per una crescita sostenibile, ci siamo avvalsi della collaborazione di professionisti di indiscusso valore che hanno realizzato l’impianto dello studio su cui si fonda questa variante. È sulla base di questa analisi che sono state tracciate le linee guida per la stesura del nuovo Pgt che punterà a rendere Gorle un centro più verde, sostenuto da uno sviluppo urbanistico equilibrato che ricerchi un modello abitativo di qualità sempre più alta e in grado di offrire un numero crescente di servizi. Il nostro scopo è infatti quello di valorizzare le aree ancora libere e di rigenerare tutte quelle zone del paese attualmente dismesse attraverso un progetto che permetterà di recuperare anche un’ulteriore superficie misurabile in circa 10 ettari di terreno».
Nel corso del forum pubblico, oltre al sindaco, sono intervenuti anche l’architetto Moris Lorenzi, ricercatore del Centro studi del territorio «Lelio Pagani», i docenti dell’Università di Bergamo Renato Ferlinghetti e Fulvio Adobati, coordinati dall’architetto Gianluca della Mea (autorità procedente Vas), che hanno illustrato quanto questo piano in via di definizione sia orientato alla valorizzazione di tutti gli elementi paesaggistici, dalle aree verdi, del fiume Serio e del reticolo delle rogge, attraverso una maggiore connessione della città con la campagna; tutto ciò reso possibile anche grazie al potenziamento del car sharing e all’implementazione dei tratti dedicati alla mobilità dolce. Infine, per quanto riguarda il recupero degli ambiti dismessi, l’amministrazione considera di primaria importanza due vaste aree della Celadina, attualmente occupate da attività industriali. «In un futuro che speriamo prossimo vogliamo riconvertire questi spazi in parco pubblico – conclude il primo cittadino –. Inoltre, stiamo studiando una soluzione per realizzare in via Roma un viale alberato completato da una pista ciclopedonale per collegare in questo modo il quartiere di Celadina con il centro di Gorle».