«Abbiamo iniziato col piede giusto»

Il Gasp ride: «Non ho tolto il Papu perché doveva segnare il secondo»

Il Gasp ride: «Non ho tolto il Papu perché doveva segnare il secondo»
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La terza volta è quella buona. Al terzo tentativo Gian Piero Gasperini riesce a trovare il successo all’esordio sulla panchina dell’Atalanta. Dopo le sconfitte contro Lazio (3-4 nel 2016/2017) e Roma (0-1 nel 2017/2018) arriva la vittoria con i nerazzurri che rifilano un 4-0 al Frosinone. Ma le buone notizie non si fermano qui: Ilicic domani sarà dimesso. «Josip uscirà domani dall’ospedale e questo è già una news confortante - esordisce Gian Piero Gasperini -. Ora però avrà bisogno di qualche settimana di cure prima di poter riprendere gli allenamenti. Ma il fatto che possa interrompere il ricovero ospedaliero è un ottimo segnale. Pasalic? Non ha ancora il ritmo degli altri, si sta adattando bene in quella posizione del campo. Ma è un giocatore di qualità, selezionato da grandi club e con il tempo farà sicuramente bene. E lo stesso discorso vale anche per Zapata: appena staranno meglio ci daranno una grossa mano».

 

 

Tornando al match contro il Frosinone, l’Atalanta avrebbe potuto chiudere con un passivo maggiore. «Di più? Va bene così. È una vittoria che ci mette bene in campionato, abbiamo iniziato bene. Ora la testa va alla gara di giovedì con il Copenaghen ed è una gara che ci cambierebbe la nostra stagione almeno fino a dicembre. Ci farebbe vivere bene pur giocando tante partite. È dal 4 luglio che lavoriamo per questo obiettivo e ora dobbiamo centrare questa qualificazione nella doppia sfida».

Uno dei punti di forza è stato certamente l’attacco con venti reti in cinque match ufficiali, fra cui le due di Hateboer e le numerose di Gomez. «Oggi il Papu mi ha chiesto di uscire, ma non aveva ancora fatto il secondo gol - scherza il tecnico nerazzurro -. Così è rimasto in campo e ha fatto doppietta. Lui non ha bisogno di risparmiarsi, ha forza da vendere e rispetto all’anno scorso riesce a dare anche più forza nel tiro. Le venti marcature significano che possiamo lavorare su una base consolidata con meccanismi oliati, che arriviamo al gol con tanti giocatori e il fatto che si sia sbloccato anche Hateboer è un segnale positivo. Ci servono anche i gol degli esterni, ora deve prendere maggiore fiducia anche in fase di realizzazione».

 

 

Anche la retroguardia, fino ad oggi, se l’è cavata abbastanza bene. «In difesa c’è sempre da lavorare - chiosa però Gasperini -. Però tre gol subiti stanno a indicare che abbiamo un pacchetto solido con Toloi e Masiello che sono stati molto bravi e con Djimsiti con cui dobbiamo lavorare un po’ di più, anche se pure lui sta andando bene. Mancini? Lo vedo meglio come alternativa a Toloi e Masiello, mentre speriamo che Palomino non abbia di nulla di grave».

Almeno numericamente, Gasperini può disporre di un numero elevato di giocatori. Una cifra però che al momento è piuttosto ristretta. «Ilicic non c’è, Rigoni non può essere utilizzato in Europa quindi a oggi queste sono le uniche soluzioni - afferma il tecnico di Grugliasco -. Difficilmente utilizzerò quattro-cinque attaccanti. Una squadra è forte quando è forte il manico e non la frusta, il che significa avere un centrocampo solido, una difesa organizzata e via dicendo. Poi con giocatori come il Papu si alza l’asticella. Il campionato italiano? Sarà bello tosto e difficile. Juventus, Napoli e Roma hanno vinto gare importanti, l’Inter è caduta male, ma è pur sempre una grande squadra. Le prime sei hanno fatto investimenti e hanno allungato il gap, poi dietro ci sono tante squadre che possono lottare».

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