Combattere la candida in estate Cinque cose utili da sapere

La candida è una compagna intima poco gradita, sempre ma soprattutto d’estate quando potrebbe compromettere la buona vacanza. Eppure questa infezione ginecologica, trasmessa da un fungo, ha un picco di presenze in questo periodo dell’anno a causa di rapporti intimi più frequenti o di inavvertenze comportamentali, come ad esempio indossare a lungo il costume da bagno bagnato. Ecco dagli esperti poche utili cose da sapere per non incorrere in questa cattiva compagnia, mentre siete nel pieno del vostro relax.
Chi colpisce. Le manifestazioni della candida sono frequenti, perché interessa e si sviluppa sia in donne giovani, attive sessualmente, sia fra le adolescenti, comunque già in età fertile, senza escludere le bambine.Secondo le stime del Ministero della Salute circa 2/3 di tutte le donne in età fertile ha avuto almeno un episodio di candidosi vaginale nell’arco della sua vita che, nel 4-5 per cento dei casi si può trasformare in vaginite ricorrente cronica, ovvero che si ripresenta con 3 o più episodi durante l’anno, estremamente difficile da controllare e quasi mai curata in maniera definitiva prima della menopausa. Dunque, facendo un rapido conto il 70% delle donne e il 28% delle adolescenti almeno una volta nella vita avrebbero avuto a che fare con questa problematica e i suoi sintomi.
Causa e disturbi. La causa della candida è un fungo che colpisce le mucose vaginali, sebbene possa interessare anche il cavo orale, la pelle e le mucose intestinali perché si trasmette prevalentemente per via sessuale con un effetto domino da partner a partner. Ecco perché può facilmente ripresentarsi, soprattutto se non viene trattata con attenzione o se si ignorano i fattori di rischio, le implicazioni e la possibilità di prevenzione con comportamenti corretti. Spesso vengono anche sottovalutate le prime possibili avvisaglie di candida come prurito, bruciore vaginale, perdite caseose biancastre, fino all’arrossamento intimo con la possibile comparsa di ragadi e dolore durante i rapporti sessuali tanto da costringere 8 donne su 10, in presenza dell’infezione e in fase acuta, a rinunciare all’intimità di coppia con un generale peggioramento della qualità della vita.
Come evitarla. Posto che durante le vacanze, per non tornare a casa con una bruciante e poco gradita sorpresa, occorre fare attenzione alla frequenza e qualità dei rapporti intimi e dei comportamenti quotidiani, è bene sapere che la candida si allontana con:
- Una buona alimentazione. Cioè una dieta dal limitato apporto di zuccheri, lieviti e carboidrati semplici come farine raffinate, frutta molto zuccherina, miele, glucosio a favore di un consumo maggiore di frutta e verdura fresche, proteine magre e di acidi grassi essenziali, tra cui gli oli vegetali, che hanno azione protettiva e lenitive. Ma soprattutto la dieta deve arricchirsi di yogurt naturale fresco, quindi non alla frutta né cremoso, con fermenti lattici vivi prebiotici quali i FOS e inulina e/o i probiotici come i Lactobacillus che aiutano a mantenere l'equilibrio della flora batterica intestinale. La dieta deve esser anche depurativa, quindi occorre bere molta acqua, oltre il litro e mezzo consigliato, e eventualmente succo di mirtillo che secondo recenti studi ridurrebbe il rischio di infezioni alla vescica. Infine la nutrizione va supportata anche da sano moto. Proprio così serve anche l’attività fisica perché allena le difese immunitarie, anche quelle intime, a rispondere più efficacemente al ritorno alla buona salute.
- Indumenti comodi e naturali. Il comfort è la regola. Cioè significa che non bisogna mai, specie in presenza di stati irritativi o problematiche di altra natura, indossare capi stretti che sfregano il corpo, come i jeans ad esempio, che sono anche di un tessuto duro e ruvido. Le fibre devono essere morbide e naturali, come il cotone, il lino e la seta. Soprattutto se si tratta della biancheria intima, mai indossare capi di fibra sintetica che aumentano la sudorazione e non fanno traspirare adeguatamente la pelle. Meglio ancora del cotone secondo le indicazioni della Sigo, la Società italiana di Ginecologia e Ostetricia, è la seta. In caso di candida ricorrente, è consigliata biancheria intima di fibroina di seta medicata, una fibra tessile a cui vengono aggiunte delle sostanze antimicrobiche.
- Precauzioni marine. Dopo il bagno al mare o in piscina è salutare cambiarsi il costume bagnato appena possibile, evitando così che il calore e l’umidità diventino un ulteriore fattore di rischio per la candida. È bene ricordarsi che anche gli asciugamani sono personali: non vanno condivisi con nessuno e devono essere sempre usati asciutti.
- Corretta igiene intima. Effettuare una accurata pulizia con un detergente specifico, con un pH di 5,5 uguale a quello della pelle, ancora meglio se diluito prima dell’uso è la regola. In borsa o in viaggio è sempre bene avere salviette umidificate specifiche per le zone intime: mai utilizzare quelle per le mani che possono contenere alcool o profumi spesso causa di possibili irritazioni. L’igiene intima è indispensabile, ma senza accedere nella frequenza dei lavaggi che potrebbero indebolire la flora batterica la quale ha invece funzione protettiva. Sono da evitare anche spray e lavaggi vaginali.
- I contraccettivi giusti. Se si soffre di candida, meglio non utilizzare i contraccettivi ormonali, mentre se il problema è la cistite sono sconsigliati spirale e creme spermicide. La soluzione migliore resta, in ogni caso, il preservativo, la barriera migliore contro diverse infezioni intime oltre che gravidanze indesiderate, più frequenti in estate.
Diagnosi e terapia. Sospettati i sintomi, la diagnosi della candida si accerta con l’esecuzione di un tampone vaginale, eventualmente prelevando anche una piccola quantità di materiale che viene poi analizzato in laboratorio. Oppure, come alternativa, esiste anche il test di filamentizzazione, un esame di qualche minuto, che deve essere accompagnato da analisi delle urine e del sangue per scongiurare la diffusione del fungo anche all’interno del corpo. In caso di conferma diagnostica, la terapia è locale con pomate o ovuli specifici ad azione antimicotica, che combattono e debellano il fungo, da applicare per più giorni secondo le indicazioni del ginecologo o del medico di riferimento.