Vendesi e affitasi

Il centro di Nembro? «È morto» Amaro commento dei commercianti

Il centro di Nembro? «È morto» Amaro commento dei commercianti

Nembro Paese Vivo? Mica tanto. Nel centro storico del paese, quello che dà su via Mazzini, via Garibaldi e via Bilabini, sul lungo serpentone che si snoda dalla Parrocchia di San Martino Vescovo fino all’incrocio con via Lonzo e poco oltre, le parole d’ordine sono soltanto due: Affittasi e Vendesi. Pochissimi bar: buona parte hanno chiuso. E io che volevo un caffè. Magari un pasticcino per merenda… No, ha chiuso anche la pasticceria. Fortunatamente, almeno il tabaccaio è rimasto.

«Siamo messi malissimo – afferma Giuseppe Bolis, titolare della “Nuova Tabaccheria Bolis”, che oltre ai tabacchi vende idee regalo, giocattoli e prodotti di cartoleria –. Sono sempre i soliti che vengono qui a comprare le sigarette e sono perlopiù anziani, a un certo punto non verranno più nemmeno loro. Non so se restituire le chiavi al proprietario del locale alla fine di quest’anno o provare a resistere ancora un altro anno, ma oltre sarà impossibile. Sono qui da sette anni e la situazione non ha fatto che peggiorare». «Il problema è che Nembro è un paese morto – spiega – tutte le iniziative che vengono fatte attirano la gente del paese, sempre i soliti. Ad Albino, ad esempio, è diverso: ci va gente di tutta la valle, turisti, curiosi. I cittadini di Nembro vanno ad Albino, ma quelli di Albino non vengono da noi. E per il centro storico è ancora peggio. Non possono passare le auto se non i residenti e i furgoni del carico-scarico e questo non aiuta il passaggio delle persone. L’idea di creare un’isola pedonale nel centro storico è pessima, chiuderei dopo qualche giorno». «E il Comune non fa nulla – protesta –. Lo sa che ad agosto siamo sempre costretti a chiudere perché devono sistemare le piastrelle della strada? Chiudono tutta la via, non passa più nessuno, quest’anno è rimasta bloccata per un mese. Un mese interamente buttato al vento, avrei fatto bene a starmene a casa e a chiudere, non sarebbe cambiato nulla».

Quindi il Comune ha qualche responsabilità in merito a queste continue chiusure? «A Nembro ci sono troppo supermercati – sostiene Marco Cortinovis, titolare dell’Ortofrutta Cortinovis – e chi ne soffre sono chiaramente i negozi di alimentari. Adesso aprirà anche Aldi: se il Comune continua a dare l’ok all’apertura di nuovi supermercati, in breve tempo saremmo costretti a chiudere». «Sì, troppi supermercati – conferma Federica Manzoni che gestisce “La Salumeria” – ma questo dipende anche dalla gente. Oggi vanno tutti al supermercato per comprare qualunque cosa, anche beni di prima necessità come lo zucchero, la farina, la pasta, e non ci si ricorda che per piccole cose ci sarebbe anche il negozietto sotto casa. Le ho provate tutte, anche la spesa a domicilio, niente. La clientela è composta quasi unicamente da anziani, i giovani qui non…

 

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