Zanetti, dov’è finito l’orgoglio? «Dobbiamo ritrovarci, serve fiducia»
La nuova stagione della Zanetti Bergamo era iniziata con tanto ottimismo e molte aspettative che invece sul campo si sono trasformate in tre battute d’arresto in altrettanti incontri con Busto Arsizio, Casalmaggiore e Novara. Ma, a caratterizzare maggiormente queste sconfitte, non è stato il risultato in sé, quanto la mancanza di mordente e di orgoglio che si è notata soprattutto nell’ultima uscita in Piemonte, in cui la Zanetti si è fermata, nei tre set, una volta a 12 punti e due volte a 15. Ora sta quindi a coach Matteo Bertini trovare la giusta cura per risollevare un gruppo che ha approcciato la stagione nel peggior modo possibile e che ora si appresta a disputare tre incontri a distanza ravvicinata. Domenica 11 al PalaAgnelli arriverà il Bisonte Firenze (ore 17, arbitri Mauro Goitre e Rachela Pristerà), poi mercoledì 14 la Zanetti sarà in scena al PalaVerde di Villorba contro Conegliano e infine domenica 18 alle 17 Bergamo scenderà in campo a Montichiari contro la Banca Valsabbina Millenium Brescia.
[Matteo Bertini in una foto di Rubin/LVF]
Bertini, sinceramente nessuno si sarebbe aspettato un avvio così scioccante.
«Siamo partiti con tante aspettative e parecchio entusiasmo, ma credo che il primo set perso con Busto ci abbia segnato e ce lo siamo trascinati. Avevamo giocato un buon parziale, ma non essere riusciti a vincerlo ci ha spento la luce e non siamo più riusciti ad accenderla nemmeno nelle gare successive, fra l’altro peggiorando sempre la prestazione. Siamo andati in calando e ciò era difficilmente preventivabile perché ci alleniamo bene».
Quindi è solamente un problema psicologico?
«È un blocco mentale, perché fisicamente stiamo bene. Ovviamente non siamo al top, ma avevamo buone dinamiche. Lo avevamo visto anche nel precampionato dal livello di gioco che stavamo proponendo. Potrebbe anche aver inciso un po’ il tardo arrivo di Cambi e Courtney, che hanno bisogno di tempo, ma ritengo che il blocco sia psicologico. Dobbiamo azzerare e ripartire».
Da Novara si poteva pensare di tornare con una sconfitta, ma non maturata così...
«Stiamo provando di tutto per cercare di tirarci fuori da questo momento. Ho provato a cambiare assetti per trovare qualcosa in più, ma non hanno dato esiti positivi. C’è un blocco mentale. Ripeto, dobbiamo azzerare e ripartire passo dopo passo, creandoci sicurezze e fiducia in allenamento. Abbiamo avuto una settimana piena per arrivare nel miglior modo possibile contro Firenze, match in cui dovremo giocare una pallavolo rischiando qualcosina. In queste prime gare siamo stati aggrediti e non siamo stati capaci di reagire. Ci siamo fatti investire. A Novara siamo scesi in campo...