Fu inventata nel 1933

Moka Bialetti, da ottant'anni nelle case di tutti gli italiani

Moka Bialetti, da ottant'anni nelle case di tutti gli italiani
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La Moka Bialetti festeggia 81 anni dalla sua invenzione, avvenuta nel 1933. La caffettiera che sarebbe diventata un oggetto indispensabile in ogni casa italiana venne realizzata dall’azienda di Alfonso Bialetti, la Alfonso Bialetti & C. Fonderia in Conchiglia, con sede a Crusinallo, frazione del comune di Omegna. Aperta nel 1919, si occupava di semilavorati in alluminio; niente a che vedere, dunque, con caffè e affini. L’idea della moka si intrufolò nella mente di Bialetti, quando scorse sua moglie fare il bucato con la lisciveuse, una lavatrice dotata di una caldaia, in cui si mettevano panni sporchi, acqua e detersivo, e di un tubo dall’estremità superiore forata. Quando l’acqua cominciava a bollire, il vapore saliva lungo il tubo, si raffreddava e scendeva di nuovo in forma liquida per sciogliere il detersivo. Questo semplice ma ingegnoso meccanismo diede a Bialetti l’ispirazione giusta per creare la moka che, come ben sappiamo, è un oggetto costituito da una caldaia per l’acqua, dal filtro per il caffè macinato e dal bricco, dove si raccoglie la bevanda.

Tra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta, la produzione delle caffettiere Bialetti era limitata a circa mille pezzi l’anno e Alfonso, l’inventore, andava a venderle al dettaglio, recandosi alle fiere e ai mercati. I primi, sostanziosi guadagni arrivarono più tardi, quando il figlio Renato, sopravvissuto ai campi di concentramento tedeschi, decise di investire sulle campagne pubblicitarie, nazionali e internazionali. Il celebre marchio dell’omino coi baffi, disegnato da Paul Campani, si ispirò ai lineamenti di Renato e in poco tempo invase gli spazi pubblicitari sui giornali, gli spot radiofonici e le réclame televisive. La caffettiera divenne un oggetto di consumo durante il boom economico italiano, negli anni Cinquanta e Sessanta. Milioni di casalinghe riempirono gli angoli di casa con lavatrici, aspirapolveri e gli altri utilissimi oggetti che avrebbero risparmiato loro un po’ di fatica e di tempo.

 

http://youtu.be/gWwv9Kt6lZM

 

Renato Bialetti diede anche nuovo impulso alla produzione industriale, arrivando a fabbricare 18 mila caffettiere al giorno. In un anno, quindi, la produzione toccava i 4 milioni di pezzi. Negli anni Settanta si incominciò a registrare un calo nelle vendite e la famiglia Bialetti dovette cedere l’azienda. Oggi la società è stata fusa con Rondine Italia ed è quotata in borsa dal 2007 come “Bialetti Industrie”. La nuova gestione ha comportato anche una diversificazione della produzione, che comprende piccoli elettrodomestici e macchine (elettriche) per il caffè. La moka Bialetti, comunque, continua ad occupare una buona fetta del mercato delle caffettiere italiane, circa il 74 percento. Vengono prodotte in uno stabilimento in Italia, uno in Romania e uno in Turchia.

Il caffè non si fa solo con la moka, anche se si tratta del metodo più comodo e veloce. Nel 1802 il francese Antoine Descroisilles inventò la caffettiera di terracotta e nel 1873 venne inventata la caffettiera all’americana, composta da un bollitore con un filtro. Sempre in Francia nacque quella ad infusione, nel 1947. Le prime macchine per l’espresso apparvero in Italia – e dove, se no? - intorno al 1906.

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